Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Lunedì 7 aprile ore 20.30
Sala Sinopoli
pianoforte Igor Levit
Bach Fantasia cromatica e fuga in
re minore BWV 903
Brahms Ballate op.10
Beethoven Sinfonia
n. 3 ‘Eroica’ (trasc. Franz Liszt)
«C’è questo atteggiamento secondo cui dovresti aspettare di avere 65 anni e aver visto la vita, il mondo e la sofferenza prima di poterti accostare al tardo Beethoven. Beh, io conosco ragazzi di 13 anni che hanno visto livelli di sofferenza di cui tutti questi ultrasessantenni eleganti e presuntuosi non hanno veramente idea. Lasciatemi stare!». Con queste parole il pianista Igor Levit (nella foto di Felix Broede), ospite della Sala Sinopoli (Auditorium Parco della Musica) lunedì 7 aprile alle ore 20.30, si difendeva in una celebre intervista con Alex Ross di fronte a quanti consideravano un gesto arrogante aver inciso nel suo primo album (2012) le ultime cinque sonate di Beethoven.
Trascorsi diversi anni dal suo album, Beethoven continua a essere una costante nella carriera di Igor Levit, a oggi tra i più richiesti e apprezzati pianisti delle scene internazionali. Anche nel programma previsto per il pubblico ceciliano Levit ha, infatti, deciso di concludere con un brano di chiaro virtuosismo: la trascrizione pianistica di Liszt della celebre Terza Sinfonia di Beethoven, sulle cui note culmina un concerto che include anche musiche di Bach e Brahms.
La vivacità racchiusa nella dichiarazione su Beethoven non deve stupire, Levit è infatti un pianista unico nel suo genere: dalla collaborazione con l’artista Marina Abramović al suo attivismo politico e all’amicizia con Frederic Rzewski (che gli ha dedicato il suo secondo libro, ‘Nanosonatas’), il suo ritratto di artista è estremamente sfaccettato.
Il pianista è inoltre diventato una star globale del web da quando ha deciso di fare una diretta su Twitter con una performance musicale dal suo appartamento di Berlino, durante il lockdown del 2020. Ne ha fatte 52 prima di smettere.
Il New York Times lo ha descritto come uno degli artisti più importanti della sua generazione, nel 2020 è stato nominato “Artist of the Year” ai Gramophone Classical Music Awards e “Recording Artist of the Year” ai Music America’s e nel 2018 “Gilmore Artist Award”.
Dopo il suo debutto con l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Kirill Petrenko nel 2020 e una tournée con l’Orchestra ceciliana e Antonio Pappano, Igor Levit, originario di Nizhni Novorod ma trasferitosi giovanissimo in Germania, torna ospite nella stagione da camera di Santa Cecilia per un appuntamento imperdibile.
Nessun commento:
Posta un commento