venerdì 4 aprile 2025

Prosegue la rassegna “Intersezioni”: all’Auditorium di Milano arriva un dialogo tra musica e cinema, con un focus dedicato a Federico Fellini e Nino Rota, il geniale tandem artistico, insieme a Gianni Canova ed Emilio Sala, accompagnati dall’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Andrea Oddone

 
Sabato 12 aprile 2025 ore 18
Auditorium di Milano, Largo Mahler
Musiche di Nino Rota 
Gianni Canova Critico cinematografico
Emilio Sala Musicologo
Andrea Oddone Direttore
Orchestra Sinfonica di Milano


Durante questa Stagione l’Orchestra Sinfonica di Milano mette in dialogo la musica sinfonica con le altre discipline. E’ la rassegna “Intersezioni”, che torna all’Auditorium di Milano sabato 12 aprile alle ore 18 con Realtà della visione. Prodigi musicali nel cinema di Fellini, lezione-concerto che vede la musica sinfonica in dialogo con il cinema: protagonisti Gianni Canova, critico cinematografico, ed Emilio Sala, musicologo, accompagnati dalle note eseguite dalla compagine di Largo Mahler diretta da Andrea Oddone.
Il cinema di Fellini non avrebbe il potere di incanto che ancora oggi esercita su tutti noi senza le partiture composte per i suoi film da Nino Rota, dalle ‘fanfare’ trascinanti de Lo sceicco bianco alle melodie malinconiche de I Vitelloni fino alla pulsante ondosità de La dolce vita, per non parlare delle struggenti note di Ginger e Fred e de La voce della luna, è la musica che contribuisce a inverare - di volta in volta - il credo felliniano secondo cui "l'unico vero realista è il visionario".
“Ninetto carissimo. Ma quando ritorni? Scusa se ti scrivo a macchina e così in ritardo ma io ho una calligrafia illeggibile. Non ti ho risposto subito alla tua prima cartolina, ma ti penso spesso e qualche volta faccio anche delle chiacchieratine con te.” In una lettera a Nino Rota, Federico Fellini si rivolge così, come a un amico (quale era) conosciuto e avuto a fianco per più di tre decadi, fino alla morte improvvisa e prematura del grande compositore avvenuta il 10 aprile 1979. Rota firmò le musiche di tutti i film di Fellini a partire dalla sua prima prova di regia, Lo sceicco bianco (1951), fino a Prova d’orchestra (1978). Ma è interessante comprendere cosa pensasse Fellini di Rota proprio a partire dalle sue parole. “La prima volta che andai a casa sua mi presentò la sua mamma (e subito dopo il suo pianoforte). Si è seduto, io confusamente gli parlai del fatto che desiderassi avere le sue musiche per Lo sceicco bianco, e che avrei voluto dei titoli che evocassero l’atmosfera un po’ straccionesca e gloriosa del circo. Mentre parlavo, Nino stava già suonando quello che sarebbe diventato il tema della colonna sonora. Nino ha questo di straordinario: che ti dà la sensazione che la musica la stia facendo tu, tanto è intonata, tanto così immediatamente corrispondente alla mia idea.” Questo dice molto del rapporto di Fellini con la musica, un’arte in cui il grande regista intravede “un aspetto quasi ammonitore, che, con le sue leggi perfette e sottili, sembra alludere a un regno di perfezione che è irraggiungibile.” Un universo di cui il suo alter ego musicale, Rota, fa parte perfettamente, ma a cui il regista non può aderire completamente. “Avverto qualcosa di moralistico nella musica. Io voglio essere imperfetto, sgangherato, come un cane che va ad annusare i cartocci a destra e sinistra. Ma rimango ammirato e sgomento quando vedo Nino che abita in questa galassia perfetta.”


Un viaggio in cinque tappe. “La pausa coreografica”, in cui si affrontano i numeri di danza che popolano il mondo di Fellini, da Amarcord a Casanova. “Il continuum metamorfico”, che prende in considerazione la musica come flusso narrativo e associativo, da La strada a Notti di Cabiria. “La tromba triste”, che considera il suono- firma che segna la malinconia felliniana, da La strada a La dolce vita. “Le reminiscenze musicali”, in cui sono protagoniste le melodie che riaffiorano, da La dolce vita a Roma. “L’impossibilità di finire”, ultimo capitolo di questa conferenza-concerto, che considera la musica che accompagna l’addio, come nella celebre Passerella d’addio di Otto e mezzo.
A guidarci in questo viaggio il critico cinematografico Gianni Canova e il musicologo Emilio Sala, al fianco di Andrea Oddone alla testa dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che accompagneranno il pubblico alla scoperta del legame profondo tra le immagini e la musica nel cinema di Fellini.
Media Partner: Mymovies.

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