Entrando nel percorso musicale proposto dal Maestro Alessio Corti per il concerto di questa sera, mercoledì 9 aprile, alle ore 20.30 in S. Maria Segreta a Milano (ingresso libero), si intuiscono con maggiore evidenza alcuni dei motivi che spingono a riconoscere Bach cantore della Passione attraverso queste oepre organistiche.
Ne evidenziamo alcuni aspetti: cenni minimi di pagine che presentano infiniti spunti di riflessione musicale, compositiva, teologica, e dimensioni della più grande arte umana. Quell'arte che resta sempre contemporanea.
Associazione Noema
Il PRELUDIO IN DO MINORE BWV 546 è uno dei pezzi per organo più imponenti che Bach scrisse a Lipsia, forse nel periodo in cui lavorava anche alla celebre Passione secondo Matteo. Ed effettivamente, l’incedere solenne e austero, la cupa e tragica tonalità di do minore, i massicci e poderosi accordi che dialogano a doppio coro nel tema iniziale, i motivi di crome discendenti legate “due a due” che Bach associa generalmente al concetto di sofferenza e accettazione del sacrificio, sono tutti elementi che riconducono l’affetto generale di questo brano al clima tormentato della Passione.
PARTITE SOPRA IL CORALE “Sei gegrüsset, Jesu gütig”. Si tratta di un corale per il tempo di Passione, qui trattato da Bach in undici variazioni. Il tema spirituale di questo corale è quello della contemplazione delle sofferenze di Cristo, da cui nasce la gratitudine e, dalla gratitudine, il desiderio di prendere parte all’amore di Lui e di morire beati, dopo aver attraversato le prove dolorose della vita. Il testo è chiaramente comprensibile, se viene collocato nella corrente spirituale del pietismo cui Bach aderiva. Dopo il corale introduttivo armonizzato a quattro voci e un duo dal carattere di aria, seguono variazioni che alternano una scrittura da due a quattro voci, per poi lasciare spazio all’intervento del Pedale dell’organo che fa risuonare il cantus firmus del corale nella variazione VII.
La penultima variazione è la più sviluppata e viene trattata come un’aria barocca, dove interviene a più riprese il tema del corale; il corale sfocia anche in un canto a due voci che simboleggia l’unione mistica tra l’anima e Cristo espressa nel testo dalle parole “fammi prender parte al Tuo amore”; l’ultima variazione è a cinque voci in organo pleno.
Il grande PRELUDIO E FUGA IN MI MINORE BWV 548 costituisce una delle vette della produzione organistica bachiana della maturità. Per le sue proporzioni fu definito, in epoca romantica, una Sinfonia in due movimenti. Con i suoi accenti lirici e le sue sonorità tormentate, il Preludio nel suo incedere grave e solenne è stato spesso associato all’idea della Passione; a ciò si contrappone la Fuga, di carattere più dinamico, con il suo soggetto cromatico che, nel mezzo della composizione, viene da Bach stemperato in una serie di veloci figurazioni di carattere toccatistico. È stato notato come il “controsoggetto”, iniziando con un intervallo di quinta diminuita, dia luogo ad una serie di intervalli di seconda minore che rievocano il tema B-A-C-H (si bemolle-la-do-si naturale), usato più tardi da Schumann e Liszt.
PRELUDIO E FUGA IN ORGANO PLENO BWV 544 IN SI MINORE è uno dei più stupefacenti capolavori bachiani concepiti a Lipsia nella piena maturità di Bach. Già a partire dalla tonalità di Si minore è impressa nel brano una tensione drammatica il cui riferimento non può che essere ai temi della Passione e Morte; questa tonalità viene usata da Bach in molti suoi capolavori anche corali: si ricordi a titolo di esempio il Kyrie della grande Messa in Si minore, l’aria “Erbarme dich” nella Passione secondo Matteo, l’ode funebre e l’aria “Es ist vollbracht” nella Passione secondo Giovanni.
Il Preludio elabora due temi diversi, il primo dei quali sempre con pedale obbligato, mentre il secondo di scrittura “manualiter” (solo tastiere); nella Fuga, divisa in tre sezioni, un secondo soggetto fa la sua apparizione nel momento centrale del brano, di esecuzione manualiter. La scrittura del Preludio, un vasto monumento barocco, si caratterizza per un uso abbondante di ritmi sincopati, appoggiature e profusione di cromatismo. La Fuga, pur attraversando nel corso del suo sviluppo passaggi assai diversi, è unificata da una grande economia e concentrazione di idee e procede con un passo proprio, possente e imperturbabile, simbolo della perseverante speranza nella Risurrezione.
(si ringrazia Alessio Corti, nella foto)
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