Giovedì 17 aprile, ore 20:00
Teatro alla Scala
Johann Sebastian Bach
JOHANNES-PASSION BWV 245
Orchestra e Coro Pygmalion
Direttore Raphaël Pichon
Si ringrazia la Fondazione Milano per
la Scala
Con il generoso sostegno di Aline
Foriel-Destezet
PRIMA PARTE
Anonimo
O Traurigkeit, O Herzeleid! / O
tristezza, o dolore del cuore! (Corale)
Johann Sebastian Bach
Johannes-Passion / Passione secondo
Giovanni BWV 245: Parte prima
dalla Cantata BWV 159: Sehet! Wir gehn
hinauf gen Jerusalem / Ecco, noi saliamo a Gerusalemme
(Arioso e Recitativo); Es ist
vollbracht / Tutto è compiuto (Aria)
dalla Johannes-Passion / Passione
secondo Giovanni BWV 245, II versione
Christe, du Lamm Gottes / Cristo,
agnello di Dio (Corale)
SECONDA PARTE
Johann Sebastian Bach
Johannes-Passion / Passione secondo
Giovanni BWV 245 Parte seconda, nn. 15-31
Jacobus Handl Gallus
Ecce quomodo moritur iustus / Così
muore il giusto (Mottetto)
Johann Sebastian Bach
Johannes-Passion / Passione secondo
Giovanni BWV 245 Parte seconda, nn. 32-40
La Johannes-Passion nel rito del Venerdì Santo
Non solo un’esecuzione della Johannes-Passion, quella proposta da Raphaël Pichon con l’ensemble Pygmalion, ma una riflessione sul rito del Venerdì Santo come veniva celebrato al tempo di Bach. Spiega Raffaele Mellace nel programma di sala: “L’intonazione musicale della Passione, cioè la partitura bachiana, rappresentava il cuore di una celebrazione complessa, arricchita da un corredo di preghiere rituali e corali che offrivano all’assemblea dei fedeli una sfaccettata rilettura polifonica degli eventi sacri. A tale complessa ritualità si rifà questo concerto, che introduce la Passione bachiana con un corale (come effettivamente avveniva), commenta la morte di Cristo con il severo mottetto tardocinquecentesco di Jacobus Handl Gallus Ecce, quomodo moritur iustus (che veniva eseguito al termine della Passione), e sostituisce il sermone, collocato tra le due parti, con una porzione d’una cantata bachiana di tema affine, coronata da un corale destinato alla seconda versione della Passione secondo Giovanni.
Raphaël Pichon, nato nel 1984, ha iniziato il suo apprendistato musicale attraverso il violino, il pianoforte e il canto formandosi in diversi Conservatori di Parigi (CNSMDP e CRR). Dopo le esperienze giovanili come cantante, che lo hanno portato a collaborare con Jordi Savall, Gustav Leonhardt o Ton Koopman, nel 2006 ha fondato Pygmalion, un coro e un’orchestra su strumenti d’epoca, che si è subito contraddistinto per la singolarità dei suoi progetti. Con il suo ensemble, Raphaël Pichon si esibisce in particolare alla Philharmonie de Paris, al Château de Versailles, ai BBC Proms, al Bozar di Bruxelles, al Konzerthaus di Vienna, alla Philharmonie di Colonia, al Palau de la Musica Catalana di Barcellona, al Maggio Francese di Hong Kong o al Festival Musicale di Pechino. In campo operistico, Raphaël Pichon ha diretto varie produzioni all’Opéra Comique, ad Aix-en-Provence, al Teatro Bol’soj di Mosca, all’Opera di Amsterdam e all’Opera Nazionale di Bordeaux, collaborando con registi come Katie Mitchell, Romeo Castellucci, Simon McBurney, Michel Fau, Pierre Audi, Jeanne Candel, Jochen Sandig, Cyril Teste, Aurélien Bory, Satoshi Miyagi, Laurent Pelly e Jetske Mijnssen.
Il Coro e l’Orchestra su strumenti d’epoca Pygmalion, residenti all’Opéra National de Bordeaux, sono stati fondati nel 2006 da Raphaël Pichon e sviluppano un percorso che evidenzia analogie, debiti e corrispondenze tra autori come Bach, Mendelssohn, Schütz, Brahms, Rameau, Gluck e Berlioz. Accanto alle grandi opere del repertorio, di cui rielabora l’approccio (le Passioni di Bach, le tragedie liriche di Rameau, la Grande Messa in do minore o il Requiem di Mozart messo in scena da Romeo Castellucci, l’Elias di Mendelssohn, i Vespri di Monteverdi), Pygmalion si cimenta nell’impaginare programmi originali che evidenziano le corrispondenze tra le opere, riscoprendo lo spirito della loro creazione: Mozart & The Weber Sisters, Miranda su musiche di Purcell, Stravaganza d’Amore – che rievoca la nascita dell’Opera alla corte dei Medici – Enfers, a fianco di Stéphane Degout, il ciclo Bach in sette parole alla Philharmonie di Parigi, o anche Libertà! che ripercorre gli inizi del dramma giocoso mozartiano. Pygmalion è riuscito a crearsi un’identità singolare nel panorama musicale internazionale, grazie a impegnativi progetti incrociati che hanno riscontrato successo sia di critica sia di pubblico.




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