Venerdì 11 aprile alle 20,30 l’Orchestra sinfonica e il Coro da camera del Conservatorio sassarese saranno protagonisti del concerto di Pasqua, ormai una tradizione in città. L’orchestra di oltre 40 elementi, formata in larga parte dagli allievi del Canepa e integrata da alcuni allievi del Liceo musicale “Azuni” di Sassari, sarà diretta da Andrea Barizza (nella foto a sinistra), docente di Esercitazioni orchestrali del Conservatorio, mentre il coro di 31 elementi, anch’esso con alcuni allievi del Liceo, è preparato da Clara Antoniciello, docente di Lettura della partitura. Saranno eseguiti la suite Pelléas et Mélisande op. 46 per orchestra (1905) di Jean Sibelius e il Requiem per soprano solo, coro misto e orchestra (1985) di John Rutter. Il soprano solista sarà l’allieva Alessia Cozzolino.
«Tra le numerose trasposizioni musicali ispirate al
dramma simbolista di Maurice Maeterlinck – spiega Andrea Barizza –
la suite Pelléas et Mélisande di Jean Sibelius è una
delle più affascinanti. Composta nel 1905 come colonna sonora per
l’allestimento teatrale dell’opera in lingua svedese, la suite
raccoglie otto movimenti che ripercorrono l’intreccio della storia:
un racconto di amore, destino e mistero immerso in un’atmosfera
onirica e struggente, in cui l’autore traduce in musica le
sfumature psicologiche dei personaggi con una scrittura orchestrale
raffinata e profondamente evocativa.
Il Requiem di John
Rutter (nella foto), composto nel 1985, è una delle pagine sacre contemporanee
più eseguite e amate dal pubblico. Lontano dalla solennità
monumentale di altre messe da requiem della tradizione classica,
questo lavoro si distingue per una scrittura luminosa, intima e
profondamente consolatoria. Articolato in sette movimenti, alterna
testi in latino tratti dalla Messa per i defunti a versi in inglese
tratti dal Libro dei Salmi e dal Libro della Preghiera Comune. Il
risultato è un’opera di grande spiritualità, dove la tradizione
sacra incontra un linguaggio musicale accessibile e toccante». Il
concerto sarà riproposto il giorno seguente, sabato 12 alle 20.30,
nella cattedrale di Santa Maria ad Alghero.
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