«Sono certo però che la direzione del Maestro Andrey Boreyko, con il quale collaboro da tempo, - prosegue Evgeny Kissin - e il debutto della giovane star Julius Asal sulle scene del Manzoni renderanno la serata unica ed emozionante. Da parte mia, prometto che tornerò presto a suonare per Musica Insieme, e invio un saluto affettuoso a tutto il pubblico di Bologna!».
Il concerto, in collaborazione con
il Teatro Comunale di Bologna, renderà omaggio alla grande
tradizione musicale russa, aprendosi con l'Ouverture da Ruslan
e Ljudmila di Michail Glinka, per proseguire con
il Concerto per pianoforte in fa diesis minore op.
20 di Skrjabin, due opere che uniscono espressività,
melodia e virtuosismo spettacolare. Il programma si completa con un
omaggio al 50° anniversario della morte di Dmitrij Šostakovič,
con la Quindicesima Sinfonia, l’ultima del suo catalogo,
dove l’autore torna ad un’orchestra vasta e lussureggiante, quasi
raccogliendo in un unico sguardo la lezione del Novecento.
Il
concerto vedrà come Main Sponsor Alfasigma e sarà
preceduto, questa mattina giovedì 13 novembre alle
ore 12 al Teatro Auditorium Manzoni, da una prova
aperta gratuita e riservata agli studenti delle scuole.
Venendo
al programma del concerto, l'Ouverture da Ruslan e
Ljudmila di Michail Glinka riflette l'animo
favolistico dell'opera omonima, uno dei tentativi abilmente
condotti da Glinka nel creare un repertorio di carattere
nazionale che unisse i tratti e lo stile della musica popolare russa
alle tecniche compositive occidentali. Nell'Ouverture, infatti,
si percepisce l'influenza del melodramma italiano tra le righe di una
ricca orchestrazione che racchiude numerosi richiami al folklore
russo.
Dopo un coinvolgente inizio, sarà la volta
del Concerto per pianoforte e orchestra in fa diesis minore
op. 20 di Aleksandr Skrjabin. Forte dei suoi studi
pianistici, il compositore moscovita affronta con grande maturità il
suo primo contatto con l’orchestra e ne ricava un brano appannaggio
di pochissimi solisti per l’elevata difficoltà tecnica quasi
rapsodica, alla Liszt, per la resa delle sonorità aggraziate
mutuate da Chopin – come avviene per il giovane Rachmaninov – e
per l’interpretazione di un misticismo ancora in fase assai
embrionale che avrebbe poi caratterizzato esplicitamente buona parte
della sua musica.
Ascolteremo infine l’ultima
sinfonia di Dmitrij Šostakovič, la Quindicesima,
considerata il suo testamento spirituale. Dopo la Quattordicesima,
una marcia funebre di proporzioni incredibili, questa volta il
compositore sceglie una struttura classica in quattro movimenti per
riflettere sul ciclo di un’intera vita. Dietro la sua
lussureggiante varietà timbrica e le citazioni di celebri
pagine musicali, dal Guglielmo Tell di Rossini
al Crepuscolo degli Dei di Wagner, si cela “l’eroe”
Šostakovič, il più russo dei compositori russi, dalla vita segnata
da continui compromessi alla ricerca di una libera e completa
affermazione artistico-professionale, che si avvia verso un altro
mondo, in un’atmosfera a tratti ironica, degna dello humour di
Gogol', e per nulla tragica.


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