Una splendida passeggiata sonora tra le calli e i saloni della Venezia barocca ha aperto la stagione di 'Musica Antica a Palazzo Regio' a Cagliari con l'ensemble Felix Musici. Un programma concentrato totalmente sulla forma della Triosonata, una delle più importanti nel periodo che va dal 17° secolo fino alla prima metà del successivo. Un genere nato in Italia agli inizi del Seicento che vede protagonisti due strumenti melodici (due violini per lo più, ma anche due flauti, oboi, o un mix tra essi – come la Triosonata inclusa nell'Offerta musicale' di Bach per violino e flauto traverso) e un basso continuo. Nella serata cagliaritana, protagonisti i due traversieri di Enrico Di Felice e di Giulia Lallai e il clavicembalo di Andrea Nonnis (in sostituzione del previsto, ma indisposto, fagottista Luigi Muscio).
Si apre – e come non farlo ? - nel nome di Vivaldi, con l'unica sua sonata (per quanto permangano dubbi sulla sua autenticità) per due flauti e basso continuo, in Sol maggiore RV 80, dedicata a Carl Ludwig Friedrich von Mecklenburg-Strelitz e databile attorno al 1728 nei suoi tre classici movimenti (Allegro/Larghetto/Allegro).
Il programma, sapientemente impaginato, prosegue con una splendida Triosonata, ancora nella tonalità di Sol maggiore, di Baldassarre Galuppi, trascritta per due traversieri dall'originale per flauto e oboe. E' un tempo in cui questa forma musicale mantiene una capacità di presa sul pubblico, grazie ad una vera e propria 'industria culturale' composta da compositori, editori ed esecutori (fossero essi professionisti o dilettanti). Galuppi s'unisce a nomi quali Caldara, Tartini o Bonporti.
Nel programma segue Antonio Lotti, che di Galuppi fu Maestro, e le cui opere furono conosciute da Bach e Händel, entrambi in possesso di copia delle sue musiche, tra cui la Missa Sapientiæ. Delle sue Triosonate, composte ora per oboe d'amore e flauto, ora per flauto e viola da gamba o per 2 oboi e fagotto i Felix Musici hanno scelto una Triosonata in Sol maggiore (tonalità quasi dominante per tutta la serata) originariamente per flauto, viola da gamba e basso continuo, ma la cui tessitura acuta della viola si trascrive magnificamente sia sul violino e che può essere eseguita anche con due flauti e tastiera. Classico esempio cameristico di Lotti, il cui stile unisce il periodo barocco consolidato con l'emergente periodo classico.
Le notizie attorno alla vita di Giovanni Benedetto Platti sono molto scarse e spesso contraddittorie. I natali vengono datati fra il 1690 ed il 1700, a Venezia, forse a Padova o a Bergamo. Sono almeno 23 le sue Sonate in trio conosciute, tutte per strumenti e combinazioni diverse, tra violino, violoncello, oboe, fagotto, violone, flauto...
Ancora una Sonata in Sol maggiore è stata proposta dall'ensemble Felix Musici, in quattro movimenti (Adagio/Allegro/Adagio/Presto).
A conclusione, la Triosonata QV 2:43 di Johann Joachim Quantz, compositore e flautista tedesco che, in un lungo e articolato viaggio italiano tra Roma e Napoli, giunse anche a Venezia, dove strinse amicizia con Leonardo Vinci, Porpora e Vivaldi, e a Parigi, dove inziò a perfezionare il suo strumento, il flauto, con l'aggiunta di una seconda chiave, pubblicando in seguito un "Saggio di un metodo per apprendere a suonare il flauto traverso": i tre musicisti hanno proposto la sua Trisonata in si minore QV 2:43, proponendo infine come bis un quarto movimento da altra sonata di Quantz.
In un ambiente dalla buona acustica come la aula consiliare del Palazzo Regio di Cagliari dipinta ad affresco nel 1894 dal pittore perugino Domenico Bruschi, i tre musicisti dei Felix Musici hanno affrontato l 'articolato programma secondo prassi storicamente documentata, in una esecuzione impeccabile, sottolineata dai morbidi e caldi timbri dei due traversieri. Al primo, Enrico Di Felice ha esibito una mirabile tecnica (i suoi inizi al flauto barocco nascono sotto la guida di Stephen Preston; per altro, il primo brano in programma, la Triosonata vivaldiana, fu da Di Felice, assieme ad altri brani del Prete Rosso, registrato agli inizi degli anni Duemila con l'Ensemble L'Apotheose in un ottimo disco edito da Stradivarius), da impeccabili trilli a suoni legati, grazie ad una perfetta gestione dei fiati; al secondo traversiere la giovane Giulia Lallai, che di Di Felice è stata allieva. In ottimo dialogo, ad esempio, nel brano di Galuppi, la Lallai ha mostrato un affiatamento perfetto e timbrico in tutti i brani. Al cembalo, il tocco delicato e quasi sospeso di Andrea Nonnis.
Ampio e meritato successo anche di pubblico
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Cagliari, 15 novembre 2025
© Sergio Albertini

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