martedì 25 novembre 2025

Un violino per due! Virtuosismo, passione e grande repertorio per Tjeknavorian & Obiso

 

Stagione sinfonica
Venerdì 28 novembre 2025 ore 20
Domenica 30 novembre 2025 ore 16
 
Auditorium di Milano, Largo Mahler
 
Michail Glinka
Ruslan e Ljudmila, Ouverture
Pëtr Il'ič Čajkovskij
Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 35
Sergej Rachmaninov
Sinfonia n. 2 in Mi minore op. 27
 
Orchestra Sinfonica di Milano
Andrea Obiso Violino
Emmanuel Tjeknavorian Direttore
 
Dall’ouverture travolgente di Glinka al Concerto per violino di Čajkovskij -abbagliante e insieme tenero - fino alla sontuosa Seconda Sinfonia di Rachmaninov, questo programma esplora la passione, il lirismo e il desiderio che animano lo spirito russo. Un viaggio nel fuoco, nella nostalgia e nello splendore sinfonico” (Emmanuel Tjeknavorian).
 
Il concerto sinfonico di questo settimana si apre con l’Ouverture da Ruslan e Ljudmila di Michail Glinka, vibrante preludio che mette in luce la potenza orchestrale e la freschezza stilistica di un repertorio rinnovato. È solo l’inizio di un viaggio nella musica russa che raggiunge l’apice con il Concerto per violino in Re maggiore op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, affidato alle mani di Andrea Obiso.
Il Concerto per violino di Čajkovskij e la Seconda sinfonia di Rachmaninov rappresentano due momenti intensi per la creatività dei due compositori russi che, forse più di altri, hanno espresso nella loro vita e nella loro musica la loro ferita umana e creativa.
Il Concerto per violino e orchestra nacque alla fine di uno dei periodi più fecondi della creatività di Čajkovskij, quello che aveva visto il compositore non ancora quarantenne concludere, nell'arco di un triennio, alcuni straordinari capolavori come il Concerto per pianoforte n. 1, il balletto Il lago dei cigni, la Quarta Sinfonia e l'opera Evgenij Onegin. La prima stesura avvenne a Clarens sul lago di Ginevra nel marzo 1878, a stretto contatto con il giovane violinista Josif I. Kotek, amico e allievo di Čajkovskij, che oltre a fornire qualche consiglio di ordine tecnico ne fu il primo interprete in una esecuzione privata col compositore al pianoforte.
La Seconda sinfonia di Rachmaninov giunge in un momento molto delicato nella vita creativa del compositore. Dopo il grande fallimento della Prima sinfonia, il giovane Sergej dove ritrovare la fiducia in se stesso e la vis creativa. Nel 1906, in cerca di tranquillità per potersi dedicare alla composizione, lasciò il suo incarico di direttore al Teatro Bol'soj di Mosca, e si trasferì con la sua famiglia a Dresda. Se la scelta cadde sulla città sassone non è solo - come vorrebbe Riesemann, uno dei biografi di Rachmaninov - in virtù dell'impressione che vi aveva provato tempo prima assistendo a una rappresentazione di Meistersinger, ma perché evidentemente pensava di potervi trovare l'ambiente musicale giusto e la tranquillità necessaria per lavorare nel migliore dei modi.


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