Un viaggio emozionale nel segno della melodia, della memoria e del silenzio che segue la musica. Il concerto di Danilo Rea dedicato a Ryūichi Sakamoto registra il tutto esaurito, confermando l’attesa per uno degli appuntamenti più poetici e introspettivi della stagione del Teatro Ristori in programma venerdì 14 novembre alle 20:30. In Sakamoto & Me il pianista vicentino – tra i massimi interpreti del jazz contemporaneo, definito il “poeta del pianoforte” – rilegge il mondo sonoro del grande compositore giapponese, scomparso nel 2023, premio Oscar per L’ultimo imperatore e autore di colonne sonore entrate nell’immaginario collettivo come Furyo e The Sheltering Sky.
Figura luminosa della cultura mondiale, Sakamoto ha saputo fondere elettronica, minimalismo e tradizione orientale in un linguaggio musicale universale, dove ogni nota diventa respiro e pensiero. Rea raccoglie questa eredità e la traduce nel suo pianoforte, costruendo un dialogo intimo e personale. Nei brani di Sakamoto riscopre la tensione tra fragilità e forza, luce e ombra, e la trasporta nel terreno dell’improvvisazione jazz, in un equilibrio sospeso tra fedeltà e invenzione. Come nella proiezione che accompagna il progetto, le immagini di città lontane e di nature silenziose fanno da controcanto al suono, restituendo quella dimensione contemplativa che Sakamoto stesso evocava: un tempo che si dilata, un gesto che diventa canto.
Sul palco di Verona il concerto si arricchisce della partecipazione speciale di Martux_M, pioniere dell’elettronica italiana, che con la sua trama digitale amplifica l’impatto emotivo del live. Il suo suono rarefatto si fonde con il pianismo lirico di Rea creando un paesaggio sonoro sospeso, dove il battito elettronico sembra nascere dal respiro stesso del pianoforte. Un dialogo che richiama la celebre collaborazione di Sakamoto con Alva Noto e che, in chiave italiana, trova in Rea e Martux_M due interpreti affini nella ricerca di nuovi orizzonti tra tecnologia e poesia.
Danilo Rea, diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia, è stato protagonista delle scene più importanti del jazz internazionale. Dopo gli esordi con il Trio di Roma e i Doctor3, ha collaborato con Mina, Gino Paoli, Riccardo Cocciante, Pino Daniele e i più grandi artisti del panorama mondiale. Da anni ha scelto la dimensione del piano solo come forma di libertà assoluta. Sakamoto & Me rappresenta oggi il suo manifesto più compiuto: un omaggio alla musica come respiro dell’anima e come memoria condivisa.
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