OMAGGIO A FAUSTO ROMITELLI
MERCOLEDÌ 5 GIUGNO
Al Pirelli HangarBicocca
An Index of Metals
SABATO 8 GIUGNO
Alla Sala Verdi del Conservatorio
Professor Bad Trip
L’arco del 33° Festival Milano
Musica si chiude con un doppio omaggio a Fausto Romitelli, le cui
coraggiose scelte musicali hanno segnato la più giovane generazione
di compositori a livello internazionale.
Dopo Amok Koma,
pezzo del 2001, eseguito lo scorso 22 maggio dall’Ensemble
Multilatérale in un concerto che sarà replicato a Parigi,
nell’ambito di ManiFeste il Festival dell’Ircam il prossimo 13
giugno, Milano Musica propone due fondamentali lavori dello
stesso Romitelli:
una nuova lettura della video-opera An
Index of Metals, ospite l’Ensemble Miroirs Étendus, diretto da
Fiona Monbet, mercoledì 5 giugno al Pirelli HangarBicocca;
le
tre Lessons di Professor Bad Trip nell’esecuzione
dell’ensemble di m2c, Istituto di musica moderna e contemporanea
del Conservatorio di Milano, sabato 8 giugno in Sala Verdi.
PIRELLI HANGARBICOCCA MERCOLEDÌ 5 GIUGNO ORE 20 Ensemble Miroirs Étendus Fiona Monbet, direttore (nella foto di Florence Grimmeisen) Linda Olah, soprano Etienne Graindorge, realizzazione
informatica musicale Diane Loger Georges, regia Fausto Romitelli (1963-2004) An Index of Metals (2003, 55') video-opera per soprano, ensemble,
elettronica e multiproiezione Testi di Kenka Lekovich Video di Leonardo
Romoli e Paolo Pachini In collaborazione con Pirelli
HangarBicocca Sponsor istituzionale Intesa
Sanpaolo Con An Index of Metals,
Romitelli costruisce quella che indicherà come video-opera,
curiosa definizione per una pagina che non corrisponde in alcun
modo ai canoni elementari di un’opera. Per quanto la nota di
programma indichi che è da «ascoltare in modo emotivo per
immergersi in una situazione di semi pericolo, prossimi alla
violazione dell’integrità fisica», bisogna ammettere che «i
tre schermi ben allineati, la scrittura omoritmica dei legni, le
linee vocali inaccessibili a una cantante che sia priva di
formazione classica, il mixaggio raffinato che un’orchestrazione
preziosa impone... tutta l’opera esige un ascolto da concerto ed
una concentrazione da melomani che allontanano
incontestabilmente An Index of Metals dalle pratiche di
ascolto immersive e dalla ridefinizione della musica come puro
processo vibratorio […]. |
Fausto Romitelli (1963-2004)
Professor Bad Trip (1998-2000)
per ensemble
Lesson I (1998, 14’)
Lesson II (1998-1999, 11’)
Lesson III (2000, 15’)
Introduzione al concerto a cura di
Vittorio Parisi, Mauro Bonifacio, Davide Gagliardi, Massimo Marchi
Ensemble del Conservatorio di Milano
Giada Guzzetti (I)Alice Pratolongo (II-III) flauti
Terry Limache (II-III) clarinetto
Alice Molari (I-III) clarinetto basso
Pietro Vitali tromba
Pierpaolo Dinapoli chitarra elettrica
Mattia Nogarè (II) Jacopo Barboro (III)basso elettrico
Sonia Candellone (I) Liliana Parisi (II) Giovanni Galletta (III) pianoforte
Fabio Bossi tastiera elettronica
Diego Fabbi percussioni
Stella Zats (I-III) violino Elisa Verona (II)
Paolo Fumagalli* viola
Giulia Sanguinetti (I-III)Giorgio Casati* (II) violoncello
Marco Orazio Vallone direttore
Wanda Cinquetti (I) Damiano Festa (I) regia del suono
Alessio Di Dia (I) elettronica
Joanna Carvelli (II) Francesca Seggioli (II) Mirko Colombo (III)Federico Luzzardi (III) regia del suono
* tutor di mdi ensemble nell’ambito del Laboratorio Tecniche estese tenuto con Corinna Canzian, Paolo Casiraghi, Sonia Formenti, Luca Ieracitano
Vittorio Parisi coordinatore del progetto
Davide Gagliardi, Massimo Marchi tutor per elettronica e regia del suono
Leopoldo Saracino tutor per chitarra
Produzione di
Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano
nell’ambito di m2c Istituto di musica moderna e contemporanea
«È
nel 1997 che Fausto Romitelli inizia la scrittura della
prima Lesson del ciclo Professor Bad Trip,
destinato a diventare il suo maggior successo. L’opera è sin
dall’inizio concepita come stadio iniziale di un vasto cantiere,
prima anta di un ampio trittico “psichedelico” con l’aspetto di
un manifesto estetico, la cui realizzazione impegnerà diversi anni.
[…]».
L’avventura Bad Trip si colloca «sotto il
segno della festa e dell’energia trasgressiva: l’intero lavoro,
malgrado il suo colore scuro, trabocca di idee e respira una gioia
giovanile – gioia d’inventare, di spingersi sempre oltre, di
osare divenire se stessi. “La nostra generazione non ha inventato
nuovi sistemi [...]. Noi cerchiamo di integrare nella scrittura
materiali differenti, senza rinunciare [...] alla definizione di uno
stile capace di metabolizzare le diverse influenze e di generare
immagini sonore nuove”, dichiarava Romitelli. Asserti al contempo
umili e ambiziosi. […].
Così, Professor Bad Trip disegna
una “nuova immagine sonora” all’altezza del nostro tempo –
dei romanzi di William Burroughs, dei film di David Lynch, dei dischi
dei Sonic Youth: l’immagine di un corpo snervato, disorientato,
inetto a qualsiasi pacificazione, che incontra la propria umanità
solo in esperienze limite che mettono a rischio la sua identità».
(Jean-Luc Plouvier)
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