giovedì 13 giugno 2024

CECILIA BARTOLI E GRANDI NOMI DEL BAROCCO PER IL 41^ MONTEVERDI FESTIVAL. L’edizione più ricca di sempre: più di trenta appuntamenti e due nuove produzioni d’opera. A Cremona dal 14 al 23 giugno 2024


Parte domani la quarantunesima edizione del Monteverdi Festival, con le celebri voci internazionali del sopranista Samuel Mariño, del controtenore Nicolò Balducci, del baritono Mauro Borgioni, dei soprani Francesca Lombardi Mazzulli e Giulia Bolcato e con la partecipazione straordinaria di Cecilia Bartoli, la cantante lirica italiana più conosciuta al mondo, in una delle sue rare presenze nel nostro Paese. 
Da segnalare il debutto in Italia del regista francese Olivier Fredj, celebrato in tutta Europa per la sua recente Bastarda alla Monnaie di Bruxelles, che firma la nuova regia de L’Orfeo (nell'immagine di apertura, foto Studio B12), e quello al Festival del giovane Roberto Catalano, che mette in scena il Polittico monteverdiano. Ospiti anche grandi direttori specialisti del barocco come Antonio Greco, Francesco Corti, Fabio Biondi (nella foto a sinistra), Giordano Antonelli, William Christie, Federico Maria Sardelli, Gianluca Capuano alla guida di orchestre come Il Pomo d’oro, il Concerto de’ Cavalieri, Europa Galante, Musica Antiqua Latina, Les Arts Florissants, Modo Antiquo, Les Musiciens du Prince, l’Orchestra Monteverdi Festival – Cremona Antiqua.
A Cremona, dal 14 al 23 giugno, prende il via l’edizione del Monteverdi Festival più ricca di sempre.
Monteverdi padre dell’opera lirica. L’Italia vanta la paternità di innumerevoli invenzioni che hanno contribuito a cambiare la storia sociale, civile, culturale, scientifica, antropologica della società. Cremona ne è stata, per certi aspetti, uno dei centri più vitali. La musica è l’ambito della più audace rivoluzione di cui la città è stata protagonista. Claudio Monteverdi nacque qui, nel 1567. Genio rivoluzionario e visionario, coraggioso padre dell’opera lirica e del melodramma, Monteverdi ha dato il la alla nascita del genere teatrale e musicale che, più di tutti, appassiona l’umanità da secoli e rende famosa nel mondo l’Italia e la lingua italiana, tanto che l’Unesco ha recentemente dichiarato la pratica del canto lirico italiano patrimonio immateriale dell’Umanità.
Oltre trenta appuntamenti con produzioni d’opera, concerti, incontri, residenze formative ed esperienze crossover tra più linguaggi performativi. Due nuove produzioni liriche monteverdiane: il Festival si apre al Teatro Ponchielli con L’Orfeo, il primo capolavoro nella storia del melodramma, con la direzione musicale di Francesco Corti, la regia di Olivier Fredj e nel cast i vincitori del Concorso internazionale di canto barocco CMC – Cavalli Monteverdi Competition, e il Polittico Monteverdiano, progetto che celebra i 400 anni dalla prima rappresentazione de Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, mettendo in scena, per la prima volta in epoca moderna, i madrigali in stile rappresentativo, tra cui appunto il celebre Combattimento, con la regia di Roberto Catalano. Direttore al cembalo Antonio Greco, che è anche direttore musicale principale del Festival.
Sette i concerti, nelle chiese, nei teatri e nei palazzi storici più belli della città, con artisti di fama internazionale come il sopranista Samuel Mariño (nella foto a destra), che rilegge i capolavori del barocco con l’intento dichiarato di diffondere un messaggio di libertà e di accettazione universali; il violinista Fabio Biondi, alla guida della sua prestigiosa orchestra Europa Galante; ma anche il celebre Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli e l’ensemble Musica Antiqua Latina guidato da Giordano Antonelli. Uno degli appuntamenti più attesi sarà quello con Les Arts Florissants, il noto complesso fondato e diretto da William Christie. E c’è anche Voces Suaves, gruppo vocale di Basilea tra i più rinomati del repertorio rinascimentale e barocco.
Non manca poi l’Orchestra del Monteverdi Festival – Cremona Antiqua, nata nel 2021 come orchestra in residenza del Monteverdi Festival e composta dai più attivi musicisti italiani e stranieri in questo repertorio, guidati da Antonio Greco. Ma è un Festival anche di grandi sorprese, come l’incontro pubblico su Monteverdi con l’ospite d’eccezione John Eliot Gardiner e il gala di chiusura che vede Gianluca Capuano dirigere Les Musiciens du Prince con la partecipazione straordinaria di Cecilia Bartoli (nella foto a sinistra), stella mondiale del canto lirico, artista tra le più raffinate del repertorio barocco, per la prima volta a Cremona.
Tra gli eventi che hanno anticipato l’inaugurazione del Festival, ha avuto un grande successo il Vespro della beata Vergine, pietra miliare della produzione monteverdiana, lo scorso maggio nella Chiesa di San Marcellino. Un omaggio del Festival alla città e ai cremonesi che custodiscono il patrimonio del loro più illustre concittadino. Protagonisti l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone, il Coro del Centro di Musica Antica Ghislieri di Pavia.
Per dieci giorni Cremona vedrà nei luoghi più simbolici della città appuntamenti inclusivi e originali come “MonteverdiDappertutto“, che porta la musica del Divin Claudio a lavoratori e lavoratrici di aziende e strutture sanitarie, “MonteverdiNight“, con proposte musicali notturne in un connubio tra danza, musica, improvvisazione e teatro. Non mancheranno, inoltre, i workshop dedicati ai più giovani grazie alla residenza di musica antica “MonteverdiAcademy“.
Il Monteverdi Festival, dove da sempre tradizione e innovazione coesistono proiettando il nostro patrimonio musicale nel futuro, giunge alla quarantunesima edizione per celebrare Monteverdi, l’opera, la sua musica straordinaria, il suo lascito, la sua Cremona: capitale dell’intera scena musicale barocca e culla del canto lirico. Dove tutto è nato e tutto rinasce.

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