mercoledì 12 giugno 2024

Festival del Maggio: giovedì 13 giugno concerto conclusivo dell'86esima edizione del Festival. Sul podio Zubin Mehta


 Festival del Maggio
giovedì 13 giugno, ore 20, Sala Mehta

Zubin Mehta, direttore
Alexander Gadjiev, pianoforte
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino  
Maestro del Coro Lorenzo Fratini

HUGO WOLF
Da Mörike Lieder:"Der Feuerreiter" per coro e orchestra
 
FRÉDÉRIC CHOPIN
Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra op. 21
Maestoso/Larghetto/Allegro vivace
 
ANTONIN DVORÁK
Sinfonia n. 7 in re minore op. 70
Allegro maestoso/Poco adagio/Scherzo: Vivace. Poco meno mosso/Finale: Allegro
 

 Esattamente dopo tre mesi di intensa programmazione lirica e sinfonica giunge al termine il Festival del Maggio Musicale Fiorentino iniziato il 13 aprile scorso: giovedì 13 giugno alle ore 20, nella Sala a lui intitolata, il direttore emerito a vita Zubin Mehta sul podio, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, per il concerto sinfonico corale conclusivo dell’86ª edizione del Festival.  Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.
Il concerto del maestro Mehta – a pochi giorni dalle due prestigiose tournée che lo vedrà protagonista, insieme all’Orchestra e al Coro del Maggio prima in Cina a Tianjin  e a Beijing ( 19, 20, 21, 22, 23 giugno 9 e poi in luglio al Festival di Lubjana – segna inoltre un altro tutto esaurito per questa edizione del Festival del Maggio. 
In cartellone, in apertura alla serata, la ballata gotica Der Feuerreiter di Hugo Wolf, estratta dalla sua raccolta Zwölf Lieder nach Gedichten von Eduard Mörike e composta nel 1892: il brano narra la folle corsa di un misterioso ‘cavaliere del fuoco’ chiamato a domare l’incendio di un mulino dove troverà la morte.
Segue una delle più amate composizioni di Frédéric Chopin, il Concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra op. 21: fu scritto tra il 1829 e l’inizio del 1830 ed eseguito per la prima volta a Varsavia il 17 marzo dello stesso anno, quando Chopin aveva da poco compiuto 19 anni. Anche se la partitura riporta la dedica alla contessa Delphine Potocka, il Concerto n. 2 fu ispirato dall’amore platonico del compositore per Konstancja Gladkowoska, un’allieva di canto del Conservatorio di Varsavia. 
Protagonista al pianoforte nel Concerto n. 2  Alexander Gadjiev (nella foto a sinistra): fra i più valenti pianisti del panorama internazionale e vincitore di numerosi premi nel corso della sua già intensa carriera – tra cui il primo premio al Concorso Internazionale di Sydney 2021, quello del Terence Judd Award 2022, del Montecarlo “World Piano Masters” e del 42° Premio Abbiati come miglior
solista per l’anno 2022 – è al suo debutto assoluto al Teatro del Maggio. Gadjiev suona un pianoforte Shigeru Kawai SK-EX.
Chiude il concerto la Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 di Antonín Dvořák: questa nacque all’epoca dei primi successi internazionali del suo autore; e fu la Società Filarmonica di Londra a commissionare al maestro boemo questa nuova sinfonia sulla scia dei successi ottenuti durante una serie di concerti nella capitale inglese nel 1884, città dove Dvořák era conosciuto e stimato soprattutto per la trasposizione orchestrale delle Danze slave, composizioni spiccatamente folkloristiche e particolarmente apprezzate dal pubblico inglese.



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