giovedì 13 giugno 2024

DE RERUM NATURA, UN CICLO DI DIGRESSIONI LETTERARIE E MUSICALI ALLA DOMUS DEI TAPPETI DI PIETRA

 

1417: l’umanista Poggio Bracciolini rinviene il De rerum natura di Lucrezio nell’abbazia di San Gallo, così introducendo idee che – sostiene lo storico premio Pulitzer Stephen Greenblatt – innescheranno la rivoluzione della scienza moderna. Sei secoli più tardi, Ravenna Festival invita gli spettatori a riscoprire il capolavoro latino tra musica e mosaici: curata da La Corelli e RavennAntica, la rassegna De rerum natura è un percorso di brevi appuntamenti che, nella Domus dei Tappeti di Pietra, accostano brani del poema a momenti musicali selezionati da Jacopo Rivani. Sempre alle 17 e con la guida dell’attrice Camilla Berardi, il prossimo evento è martedì 18 giugno con una meditazione sulla natura della morte accostata all’album A Love Supreme di John Coltrane, mentre nelle due date successive – giovedì 20 e martedì 25 giugno – le riflessioni sulla percezione si accompagnano a musica improvvisata, sensoriale e informale. L’elogio di Lucrezio a Epicuro di giovedì 27 giugno sceglie invece Erik Satie, con Vexations e le Gymnopédies.
 
Il breve ma prezioso viaggio comincia all’ingresso della Domus nella chiesa di Sant’Eufemia: dopo l’introduzione sul tema e sulla scelta musicale della giornata e la lettura di un estratto del poema, Camilla Berardi istruisce gli spettatori sui movimenti e le parole di una sorta di Nekuia, un rito con cui nell’antica Grecia si evocavano gli spiriti dei defunti…e che in questo caso garantirà accesso alla Domus. Dove, martedì 18 giugno, è tempo di Nulla è dunque la morte per noi: l’accorata riflessione di Lucrezio sulla morte, sul dolore e su quanto precede e segue la nostra esistenza ha le note di uno degli album seminali della storia del jazz. A Love Supreme di John Coltrane, “canto di gioia attraverso la sofferenza” come lo definì un critico, è reinterpretato dal quartetto jazz de La Corelli, ovvero Riccardo Trasselli al basso, Riccardo Cascino alla batteria, Marco Pierfederici al piano e Matteo Scarcella (nella foto a destra) al sax.
 
Giovedì 20 giugno, Nulla in verità è più difficile del distinguere è la prima parte di un dittico dedicato all’esecuzione informale. In questo caso il percussionista e compositore Gianmaria Tombari svelerà la potenza ma anche la delicatezza di una varietà di percussioni, dalla grancassa al “piccolo taglio”, con tanto di elettronica. La riflessione di Lucrezio sui sensi e la nostra percezione della natura e delle sue leggi continua martedì 25 giugno con Da dove viene ciò che ci giunge alla mente, quando sarà invece protagonista la tromba di Simone Marzocchi (nella foto a sinistra), il quale “piegherà” il suo strumento a sonorità non convenzionali, con soffi particolari, suoni gutturali, persino cantando nella tromba e usandola sia completa che smontata. Con Io ne seguo le orme di giovedì 27 giugno, l’elogio a Epicuro – con cui Lucrezio riconosce il valore di una dottrina capace di salvare gli uomini dalle superstizioni – si tinge dei colori di Satie, con Carlo Botti al pianoforte per le Gymnopédies e Vexations.

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