martedì 4 giugno 2024

VICENZA - Prima il silenzio: una riflessione sul suono e la sua assenza al Teatro Olimpico di Vicenza


Venerdì 7 giugno le Settimane Musicali portano sul palco del Teatro Olimpico un programma originale con autori e brani non abituali, a partire dalla famosa non-composizione 4’33’’ di John Cage, per proseguire con l’unica sonata per violino e pianoforte di Richard Strauss e Dmítrij Shostakovich nella singolare versione per trio con pianoforte e percussioni
 
 

John Cage(nella foto di Guido Harari) diceva che «la musica è in primo luogo nel mondo che ci circonda, in una macchina per scrivere o nel battito del cuore e soprattutto nei silenzi». Simbolicamente al centro delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico, giunte all’ultima delle tre edizioni sotto l’insegna del motto pasoliniano “Prima il silenzio, poi il suono, o la parola”, l’opera di Cage dal titolo 4’33’’ sarà la provocatoria apertura del concerto di venerdì 7 giugno ore 20.45 al Teatro Olimpico di Venezia.
L’appuntamento, che intreccia originalmente stili e contesti compositivi, vede in scena Sonig Tchakerian violino, Silvia Chiesa violoncello, Maurizio Baglini pianoforte, e Saverio Tasca, Christian Del Bianco e Vittorio Ponti alle percussioni, impegnati a guidare il pubblico tra le ricchezze espressive della Sonata in mi bemolle maggiore op. 18 per violino e pianoforte di Richard Strauss e della Sinfonia n. 15 in la maggiore op. 141 di Dmítrij Shostakovich nella trascrizione di Viktor Derevianko per trio con pianoforte e percussioni. 
 
Prima il silenzio

“Prima il silenzio” è il titolo scelto per l’originale programma musicale della serata che apre ad una riflessione sulla natura del suono e sulla sua assenza, che non è mai assoluta. John Cage dedicò parte della propria carriera all’indagare il concetto di silenzio e di rumore. Famosissima la sua provocatoria non-composizione dal titolo 4’33” a cui gli spettatori avranno la fortuna di assistere e di farne parte attiva, che ha creato grande scandalo fin dalla sua prima esecuzione: il musicista è sul palcoscenico con il suo strumento, ma non suona nulla. Nelle intenzioni dell’autore l’attenzione va all’apparente silenzio, pieno dei suoni che circondano la nostra quotidianità e ai quali non si presta più attenzione.
Il Teatro Olimpico di Vicenza è luogo ideale per entrare nella logica di Cage: il teatro coperto più antico del mondo, prezioso scrigno insospettabile dall’esterno, è in realtà immerso nell’ambiente che lo circonda; spazio interno ed esterno sono divisi da sottili pareti e normalmente il mondo sonoro esterno è attenuato o eliminato dal mondo sonoro creato all’interno. In questi quattro minuti e trentatré secondi di silenzio si compie l’esperienza percettiva, sempre diversa e imprevedibile, che il compositore americano vuol far compiere agli spettatori.
Il programma della serata prosegue con l’ascolto della musica come la sperimentiamo comunemente, ma con autori e brani non abituali. A partire dalla Sonata in mi bemolle maggiore op. 18 per violino e pianoforte che chiude la serie delle composizioni giovanili di Richard Strauss, la sua unica sonata per questo organico. Segue la Sinfonia n. 15 in la maggiore op. 141 di Dmítrij Shostakovich nella singolare versione per trio con pianoforte e percussioni realizzata dal pianista Viktor Derevianko. Sul palco il violino di Sonig Tchakerian, il violoncello di Silvia Chiesa, il pianoforte e la celesta di Maurizio Baglini e le molte percussioni di Saverio Tasca, Christian Del Bianco e Vittorio Ponti: triangolo, campanelli, castagnetti, timpani, tamburo, tom tom, tam-tam, legno, flagello, piatti, cassa, silofono, vibrafono
 
Anteprima per le scuole
Il concerto, verrà eseguito in anteprima per le scuole alle ore 17.30.

 
venerdi 7 giugno, Teatro Olimpico
ore 17.30 Concerto per le scuole
ore 20.45 Concerto
Teatro Olimpico, Vicenza
 
Prima il silenzio
 
Sonig Tchakerian violino
Silvia Chiesa violoncello
Maurizio Baglini pianoforte
Saverio Tasca percussioni
Christian Del Bianco percussioni
Vittorio Ponti percussioni
 
John Cage (1912-1992)
4'33'' (1952)
30'' – 2'23'' - 1'40''
 
Richard Strauss (1864-1949)
Sonata in mi bemolle maggiore op. 18 per violino e pianoforte
Allegro ma non troppo
Improvisation, Andante cantabile
Finale Andante – Allegro
 
Shostakovich - Derevianko
Sinfonia n. 15 in la maggiore op. 141
Arrangiamento di Viktor Derevianko per trio con pianoforte e percussioni
Allegretto, Adagio – Largo – Adagio – Allegretto
Allegretto, Adagio – Allegretto – Adagio - Allegretto
 
 
 

Violinista di origine armena, vive l’infanzia ad Aleppo, dove inizia a suonare il violino con il padre, appassionato musicista. In Italia studia con grandi maestri diversissimi tra loro come Guglielmo, Accardo, Gulli e Milstein. Vincitrice di premi internazionali al Paganini di Genova, all’ARD di Monaco di Baviera e al Gui di Firenze, ha suonato con la Royal Philharmonic di Londra, la Bayerischer Rundfunk di Monaco, la Verdi di Milano, I Pomeriggi Musicali, San Carlo di Napoli, Arena di Verona, Solisti Veneti, Orchestra di Padova e del Veneto, con direttori quali Bellugi, Gatti, Janigro, Oren, Rustoni, Scimone, Tchakarov. La discografia comprende i Concerti di Mozart (Universal Classics & Jazz), le Sonate e Partite per violino solo di Bach (Decca), le Sonate 0p. 23, 24 e 47 di Beethoven (Deutsche Grammophon Beethoven Collection), i Capricci op. 1 di Paganini (Arts), il Concerto di Barber e la Serenata di Bernstein (Amadeus), Seasons and Mid Seasons di Vivaldi (Decca), i Concerti di Haydn (Arts), il Concerto n. 5 di Vieuxtemps e il Rondo capriccioso di Saint-Saens (Audiophile Sound), l’integrale per violino e pianoforte di Ravel (AS Disc), l’integrale dei trii di Beethoven, Schumann e Schubert.  Alle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, festival di cui è direttore artistico dal 2019, crea esperienze intense e coraggiose con musica classica, danza, elettronica, jazz, poesia, prosa, testi sacri, prime esecuzioni, incontri alla riscoperta delle origini armene. Hanno scritto per lei Ambrosini, Bacalov, Boccadoro, Campogrande, Dall’Ongaro, Mansurian, Mosca, Perocco, Sollima. È docente di violino ai corsi di Alta Formazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
 

Interprete ricca di personalità, raffinata esploratrice di mondi musicali, Silvia Chiesa (nella foto di Davide Cerati) è l’artista che più ha contribuito ad ampliare gli orizzonti del violoncello. Ha rilanciato il repertorio del Novecento, riscoprendo capolavori ingiustamente dimenticati, e ha stimolato la produzione di nuove opere per il suo strumento eseguendole su prestigiosi palcoscenici internazionali. Ha ideato la “Trilogia del Novecento italiano” (Sony Classical) che raccoglie per la prima volta insieme, in tre cd, le registrazioni di Concerti per violoncello e orchestra di grandi compositori del XX secolo. Silvia Chiesa è anche un’appassionata interprete della musica del nostro tempo. È dedicataria di brani per violoncello e orchestra di grandi compositori come Matteo D’amico e Azio Corghi, il cui brano “Tra la carne e il cielo” per violoncello concertante, che celebra la viscerale passione di Pasolini per la musica di Bach, è stato eseguito da Chiesa come solista nel 2022 al Ravenna Festival, sotto la direzione di Daniel Harding, con la Mahler Chamber Orchestra. È  stata scelta da compositori come Gil Shohat, Nicola Campogrande, Aldo Clementi, Michele Dall'Ongaro, Peter Maxwell Davies, Giovanni Sollima, Gianluca Cascioli e Ivan Fedele per prime esecuzioni di loro opere.
Si esibisce regolarmente anche come camerista e, in particolare, con il pianista Maurizio Baglini ha acquisito un repertorio straordinariamente vasto per duo violoncello e pianoforte. Insieme i due artisti hanno all'attivo oltre duecentocinquanta concerti in tutto il mondo e hanno registrato per Decca le Sonate di Schubert, Brahms e Rachmaninov.
 

Pianista visionario, con il gusto per le sfide musicali, Maurizio Baglini (nella foto di Davide Cerati)  ha un’intensa carriera concertistica internazionale. Vincitore a 24 anni del “World Music Piano Master” di Montecarlo, si esibisce regolarmente all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, al Teatro alla Scala di Milano, al Teatro San Carlo di Napoli, alla Salle Gaveau di Parigi, al Kennedy Center di Washington ed è ospite di prestigiosi festival, tra cui La Roque d’Anthéron, Yokohama Piano Festival, Australian Chamber Music Festival, “Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia. Ha suonato come solista con importanti compagini e di recente, insieme al direttore d’orchestra Marco Angius, ha eseguito una rarissima integrale delle opere per pianoforte ed orchestra di Stravinsky. È il solista dedicatario di Tre Quadri, Concerto per pianoforte e orchestra di Francesco Filidei, che ha eseguito in prima assoluta con l’OSN Rai diretta da Tito Ceccherini in streaming su Rai Cultura, Rai Radio 3, EuroRadio e in onda su Rai5 a novembre 2020. Accolta da ottime recensioni, la sua produzione discografica per Decca/Universal comprende musiche per tastiera di Liszt, Brahms, Schubert, Domenico Scarlatti e Mussorgsky e la collana Live at Amiata Piano Festival. Baglini sta inoltre realizzando l’integrale pianistica di Schumann e i primi 5 cd sinora disponibili sono già considerati un punto di riferimento interpretativo. È tra i pochi virtuosi al mondo a eseguire la “Nona Sinfonia” di Beethoven nella trascendentale trascrizione pianistica di Liszt. Ha dato vita all’innovativo progetto “Web Piano”, è il direttore artistico dell’Amiata Piano Festival e dal 2006 forma un duo stabile con la violoncellista Silvia Chiesa, con la quale ha all'attivo oltre 250 concerti in tutto il mondo.
 

Diplomato in Strumenti a Percussione col M° Facchin, in Jazz col M° Carollo, ha collaborato con Bogdan Bacanu, Filippo Lattanzi, Kuniko Kato, Ivana Bilic, Emmanuel Sejournée, David Friedman, Dave Samuels, Naco, Franco D'Andrea, Mario Brunello, Harold Danko, Claudio Fasoli, Glenn Ferris, Claudio Roditi, Andy Scherer. Ha suonato con l'Orchestra del Teatro La Fenice, Orchestra dell’Arena di Verona, Krasnoyarsk Chamber Orchestra; solista con Orchestra Filarmonica dell'Arena di Verona. Fa parte dell’”Albero Tour 1997” di Jovanotti e del Tour Acustico 2003/2004 di Ivano Fossati, in teatro con Marco Paolini e Giuliana Musso. Scrive per diverse ensembles. Ha composto molti brani per Vibrafono, Marimba, Orchestra, tra cui: Concerto per Vibrafono e Orchestra d'Archi; Market Day premiato al concorso di composizione 2004 indetto dalla PAS (USA); Aha Oho premiato nel Universal Composition Competition in Belgio; Concerto per Marimba Orchestra d'Archi e Percussioni; Flashing Back nel 2022 vince il premio internazionale di composizione per vibrafono al PAS negli USA. Borders Evolution duo vibrafono/marimba premiato al concorso di composizione IPPN di Trieste, eseguito dal World Percussion Group (Great Britain); Olivi Erosi commissionato dall'Adams International Percussion Group; Con l'Orchestra dell’Arena di Verona è solista in “Quadrivium” di Bruno Maderna. Ha suonato in tutta Europa e Sud Africa, tenuto Master Classes alla Hochschule di Mannheim (D) e di Monaco di Baviera, all'Università di Szeged (Ungheria) e al Festival IPEW di Bjelovar (HR), ...Assiste David Friedman e Dave Samuelsin vari corsi. Dal 1991 è Docente di ruolo in Conservatorio.
 
CHRISTIAN DEL BIANCO
Intraprende lo studio delle percussioni presso il liceo musicale C. Percoto di Udine. Nel 2019 porta a compimento - con massimo dei voti, lode e menzione - il diploma di I livello in Strumenti a Percussione presso il Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza sotto la guida del M° Saverio Tasca; mentre nel 2022 consegue il diploma di II livello con lode proponendo una tesi incentrata sul recupero della musica del Seicento italiano attraverso il vibrafono e la marimba. Si perfeziona poi con il M° G. Lecoeur presso la Scuola di Musica di Fiesole. Nel 2022 vince il primo premio della sezione vibrafono alla XIX edizione del prestigioso concorso internazionale “Italy Percussive Arts Society” categoria B. Risulta inoltre vincitore in diversi altri concorsi internazionali in Italia, Slovenia, Francia e Inghilterra, sia da solista che in formazioni cameristiche. Ha preso parte a progetti di vario genere, che spaziano dalla musica classica al jazz, da repertori contemporanei ad esperimenti con l’elettronica. Ha collaborato, tra gli altri, con Società del Quartetto di Vicenza, Tammitam Percussion Ensemble, Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, Orchestra Filarmonica Settenovecento, Orchestra Sinfonica delle Alpi, F.V.G. Orchestra, Orchestra da Camera San Marco. Ha suonato con artisti di fama internazionale, tra cui Richard Galliano, Patty Smith, Stewart Copeland, Janoška Ensemble, Teofil Milenković e Alexander Gadjiev. Con il Quartetto di Percussioni Pedrollo pubblica nel 2020 “QuartettoQuartetto”, disco frutto della collaborazione con XY Quartet che ha raccolto numerosi apprezzamenti dalla critica, ed è stato ripubblicato nel 2021 dalla rivista Jazzit.
 
VITTORIO PONTI
Nato nel 2000, mi addentro nel mondo delle percussioni a 11 anni grazie allasapiente guida del M° Fabio dalla Vedova. Ispirato dalla sua figura e dalla passioneper la musica classica, continuo i miei studi presso il liceo musicale di Castelfranco Veneto e in seguito al Conservatorio "A.Pedrollo" di Vicenza con il M° Saverio Tasca. Quest'ultima esperienza di studio mi permette di affrontare i repertori più disparati, dalle percussioni classiche al vibrafono jazz. Decido quindi di specializzarmi nello studio dei timpani accedendo ai corsi di perfezionamento dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia con il M° Antonio Catone e al Master in percussioni orchestrali del Conservatorio "A.Boito" di Parma guidato dal M° Nick Woud, timpanista della Royal Concertgebouw Orchestra. Ho ampliato inoltre la mia formazione con Dimitri Fiorin, Barbara Tomasin, Fausto Bombardieri, Emmanuel Séjourné, David Friedman, Tony Miceli, Claudio Marchetti, Ney Rosauro. Attualmente occupo il ruolo di timpanista presso l'orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza diretta dal M° Alexander Lonquich e collaboro con l'orchestra "Settenovecento" di Rovereto e "Luigi Cherubini" di Ravenna, diretta dal M°Riccardo Muti. Ho affrontato repertorio classico e contemporaneo in contesti cameristici, prevalentemente nella cornice del Teatro Olimpico di Vicenza.

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