venerdì 7 giugno 2024

MACERATA OPERA FESTIVAL 2024 dal 19 luglio all’11 agosto allo Sferisterio omaggio a Giacomo Puccini con Turandot e La bohème, festa per le 60 stagioni con Norma di Vincenzo Bellini

 

“…e qui la Luna l’abbiamo vicina…” questo verso dalla Bohème di Puccini traccia la linea programmatica scelta dal sovrintendente Flavio Cavalli e dal direttore artistico Paolo Gavazzeni per il Macerata Opera Festival, dal 19 luglio all’11 agosto 2024 allo Sferisterio: Turandot e La bohème di Giacomo Puccini, Norma di Vincenzo Bellini, tre capolavori del repertorio, due dei quali del compositore toscano nel centenario della morte; il terzo titolo è legato invece al significativo traguardo delle 60 stagioni d’opera nel monumento iconico di Macerata, divenute negli anni un appuntamento musicale estivo da non perdere ma soprattutto un’occasione di valore assoluto per la città e per tutte le Marche. Il MOF rappresenta inoltre un fondamentale traino dal punto di vista turistico ed economico per la città, simboleggiata dallo Sferisterio che da alcuni mesi è diventato monumento nazionale. Tali motivazioni sono alla base del disegno di legge che assegna all’Associazione Arena Sferisterio un contributo aggiuntivo annuo di 400mila euro per l’attività artistica – in analogia con simili manifestazioni italiane – il cui iter di approvazione è in fase avanzata.
 
«Il Macerata Opera Festival 2024 – dichiara il sovrintendente Flavio Cavalli – è ormai alle porte e abbiamo alcuni dati, come quelli delle vendite di biglietteria, che ci permettono di essere ottimisti: i numeri sono superiori a quelli del 2019, anno record di presenze e incassi, e a quelli del 2023. Al momento, per i biglietti venduti delle opere siamo a +62% rispetto al 2023e a +68% per l’incasso, (pari a 6.979 biglietti venduti e 488mila euro circa di incasso, senza considerare le prenotazioni ricevute che ammontano a circa 190mila euro). Considerando il totale, quindi le opere insieme altri spettacoli, siamo a +97% di biglietti venduti e +86% di incasso rispetto al 2023. È opportuno ricordare che il bilancio di questa manifestazione è composto per il 60% da contributi pubblici e per la rimanente parte da quelli privati: alla città di Macerata, alla Provincia e alla Regione ne viene restituita la maggior parte attraverso il lavoro di tutte le maestranze regionali e alle commissioni fatte a piccole e medie imprese del territorio. I finanziamenti locali generano inoltre un indotto con un effetto moltiplicatore, scientificamente dimostrato, che è va da 6 a 7 volte per le attività commerciali di ogni genere. Soddisfazione anche per gli spettacoli del Macerata Opera Family, che registrano un incremento di quasi il 100% negli incassi e, al momento,14.556 presenze rispetto alle 10.558 del 2023.Il nostro programma artistico non si potrebbe poi realizzare senza il supporto di importanti realtà economiche e produttive del territorio che ringraziamo tutte e tra le quali desidero citare il Banco Marchigiano, nostro Major sponsor da tanti anni. A loro si unisce poi il fondamentale gruppo dei Cento Mecenati che, grazie ad Art Bonus, ogni anno dimostrano l’entusiasmo e il bello del sostegno italiano all’arte e allo spettacolo».
 
«Ogni teatro –racconta il direttore artistico Paolo Gavazzeni– ha un proprio DNA che va studiato e compreso; le mie idee artistiche si sono plasmate su questo luogo che ha una propria storia nella quale mi sono immerso. La meravigliosa acustica naturale dello Sferisterio permette di ideare grandi spettacoli musicali e, in più, quest’anno ci sono due anniversari che celebreremo: la 60a Stagione e il 100° anno della morte di Giacomo Puccini, figura fondamentale che ha contribuito affinché oggi il canto lirico italiano sia riconosciuto come patrimonio dell’umanità. Questo festival proporrà una programmazione compatta in quattro settimane, con uno spettacolo per ogni sera di ciascun weekend dal 19 luglio all’11 agosto. Insieme alle opere di Puccini, sarà proposta Norma, titolo che si sarebbe voluto mettere scena per la prima stagione lirica allo Sferisterio, quando il progetto non si realizzò a causa della guerra, e che oggi vuole essere un gesto di buon auspicio per il futuro dello Sferisterio. Sarà un festival molto italiano nel quale ho voluto privilegiare, quando ho potuto, artisti italiani, nella convinzione che un festival, per acquisire internazionalità, deve innanzitutto mostrare la propria identità artistica, che è importante costruire con le forze che ci sono sul territorio».
 
Alle sessanta edizioni del Macerata Opera Festival, al legame con la città, alle altre attività di spettacolo che prima della moderna manifestazione hanno riempito il monumento, sarà dedicato un nuovo libro a cura di Paolo Gavazzeni e Floriana Tessitore edito da Quodlibet, in uscita a luglio e intitolato Ad ornamento della città, a diletto pubblico. Sessanta edizioni del Macerata Opera Festival, pubblicazione che intende iniziare a colmare uno spazio nella bibliografia dello spettacolo in Italia, con l’augurio di avviare ulteriori approfondimenti.
 
In questi giorni, tra il Teatro Lauro Rossi e lo Sferisterio, stanno andando in scena gli spettacoli del Macerata Opera Family legati al progetto “Lo Sferisterio a scuola” e destinati all’infanzia (3-5 anni), agli studenti delle classi elementari e medie (6-13 anni) e a quelli delle scuole superiori (14-18 anni). Si tratta di un’attività di formazione complessa e differenziata che si svolge durate l’anno scolastico grazie all’imprescindibile sostegno dei docenti, e che si conclude proprio in questo periodo: rispetto al record stabilito nel 2023 di 11mila presenze, quest’anno saranno superate le 14mila.
 
La Luna – che illumina il pubblico nelle serate estive allo Sferisterio, offrendo un’esperienza unica di musica all’aperto, legata alla perfetta acustica naturale del luogo – attraversa significativamente i versi e l’ambientazione delle tre opere del Macerata Opera Festival 2024: una favolistica Luna d’Oriente risplende sul capolavoro incompiuto di Puccini; lo stesso argenteo chiarore si riflette sui volti di Rodolfo e Mimì; alla Luna si rivolge la sacerdotessa belliniana.
 

Turandot (19 e 28 luglio, 3 e 10 agosto) di Giacomo Puccini sarà eseguita incompiuta, così come lasciata dal compositore (cioè sino alla morte di Liù, come sancito al Teatro alla Scala dal direttore d’orchestra Arturo Toscanini in occasione della prima postuma). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, sarà affidata al regista spagnolo Paco Azorín, che firma la nuova produzione (nell'immagine, un bozzetto) dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. Interpreti principali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong). È un nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio in coproduzione con l’Opéra Grand Avignon.
 

Norma (20 e 26 luglio, 4 e 9 agosto) di Vincenzo Bellini festeggia il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio: scegliendo il capolavoro del Cigno di Catania – che era tra le ipotesi valutate ai primi del Novecento quando si decise di trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro – si celebra la città e coloro che vollero portare l’opera in questo luogo. Il nuovo allestimento sarà firmato dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera; sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (nella foto - Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso).
 

Con il terzo titolo, quello scelto tra i successi dei festival precedenti, si torna all’omaggio a Puccini: La bohème (27 luglio, 2, 7 e 11 agosto) nella produzione del regista Leo Muscato (nella foto, un'immagine dell'edizione 2015), vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Sul podio un apprezzato interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con Mariangela Sicilia (Mimì), Yusif Eyvazov (Rodolfo), Valerio Borgioni (Rodolfo nella recita del 2 agosto), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta). Un’opera che già Puccini immagina giovane, carica di tensioni emotive e sociali, e che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore.
 
Dalle locandine del Macerata Opera Festival 2024, composte in maggioranza da interpreti di rilievo e giovani emergenti soprattutto italiani, emerge la volontà di omaggiare il recente riconoscimento ottenuto dall’UNESCO che ha inserito la pratica del canto lirico italiano nella lista dei Beni Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
 
Nell’ottica di un più ampio coinvolgimento del pubblico nelle fasi preparatorie del festival –particolarmente sentite in una città soprattutto un una città come Macerata che ha nello Sferisterio un punto di aggregazione sociale di altissimo rilievo – il direttore artistico Paolo Gavazzeni ha ideato un percorso di avvicinamento agli spettacoli dedicato agli spettatori di ogni età, dal titolo “Tutti all’opera” composto da: tre incontri con gli artisti al Teatro Lauro Rossi dedicati alle singole opere, la partecipazione alle prove d’assieme allo Sferisterio e, per gli Under30, la possibilità di acquistare i biglietti per gli spettacoli ad un prezzo agevolato dopo aver seguito le prove.
 
Nella programmazione del Macerata Opera Festival 2024 non mancheranno i concerti e la danza, componendo così un cartellone diversificato che torna nell’apprezzata formula dei tre titoli operistici per ogni weekend.
 
Domenica 21 luglio un concerto di gala Notte di luna completa - sotto la luna piena prevista in quei giorni – il weekend del debutto delle due nuove produzioni operistiche, un’occasione unica per completare i festeggiamenti per le 60 edizioni di festival allo Sferisterio. Sul podio Michelangelo Mazza, con alcuni degli interpreti vocali impegnati nelle produzioni e la partecipazione del violinista Giovanni Andrea Zanon, tra i virtuosi dell’archetto più apprezzati della scena internazionale.
Giovedì 8 agosto appuntamento con i celebri Carmina burana di Carl Orff diretti da Andrea Battistoni e con Giuliana Gianfaldoni (soprano), Dave Monaco(tenore) e Mario Cassi (baritono). Questa grande cantata scenica di ispirazione medievale a partire dal testo latino originale che intona, composta negli anni Trenta del Novecento, è una delle pagine sinfonico-corali più fortunate del secolo scorso, divenuta molto famosa anche per il suo uso frequente di alcuni suoi frammenti nella pubblicità e nel cinema. Entrambi gli appuntamenti concertistici saranno accompagnati, sul grande muro dello Sferisterio, dalle creazioni video realizzate dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, coinvolti secondo una fondamentale attività di collaborazione tra istituzioni cittadine.
 
Per la danza, debutta allo Sferisterio una nuova creazione dal titolo Notte Morricone(1° agosto)in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, ideata e firmata dal premiato coreografo spagnolo Marcos Moraucon le musiche del celebre autore italiano di colonne sonore: sotto la luna risuoneranno così alcuni dei temi più celebri del compositore scomparso quattro anni fa, da quello scritti per Nuovo Cinema Paradiso o La leggenda del pianista sull’oceano, a quelli per C’era una volta in America, Per un pugno di dollari o ancora Uccellacci, Uccellini. «La musica di Morricone – scrive Morau – incarna quel senso astratto di ciò che non è detto e non si vede nei film. Sebbene sia quasi impossibile separare la sua musica dalle immagini che la accompagnano, Morricone trascende e si intreccia con la vita stessa, con i ricordi e con la bellezza e la crudeltà di un mondo che continua ad avanzare, distruggendo e costruendo sé stesso ogni giorno. La sua musica ha una potente qualità malinconica che deriva sia dalla contemplazione del passato sia dall'impossibilità di catturare qualsiasi esperienza passata».
 
Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.

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