Istituzione musicale ormai
consustanziale all’identità culturale della città di Bologna,
realtà quasi tutta al femminile guidata saldamente da Maddalena da
Lisca, da decenni membro attivo dell’associazione, fucina di
inesausta creatività che nel tempo ha ideato progetti innovativi dai
grandi eventi nelle piazze principali della città alla rassegna in
birreria, Bologna Festival anche quest’anno conferma la sua
peculiare cifra stilistica nella diffusione del grande repertorio di
tradizione, dalle celebrate orchestre di assoluto pregio
internazionale ai migliori cameristi, come Sol Gabetta, Angela
Hewitt, Lisa Batiashvili (
nella foto a destra) fra i tanti.
In attesa degli eventi speciali del 19
febbraio con Stefano Bollani e con Evgeny Kissin il 30 e 31 marzo, la
nuova stagione ripartirà invece in aprile con la rassegna Carteggi
Musicali, prima capsule divulgativa tra parole, letture e note al
Museo della Musica in tre appuntamenti con Fabio Sartorelli, Luca
Ciammarughi ed Enzo Restagno dal 2 al 15 aprile.
Il 2 maggio poi si inaugurerà il cuore
pulsante della stagione con la rassegna Grandi Interpreti al
PalaDozza dove i Berliner Philharmoniker, vero culto del sinfonismo
mondiale, verranno eccezionalmente guidati da un’altra icona
vivente della cultura musicale internazionale, Riccardo Muti (
nella foto a sinistra), il
quale rinverdisce un rapporto che ormai conta ben 53 anni da quando
Herbert von Karajan lo invitò sul podio della celebre compagine.
L’impaginato della serata-evento dialoga poi tra le due anime
musicali di Muti, quella italiana con Rossini e Verdi, e quella
tedesca con Brahms. L’evento, sostenuto da Illumia, vedrà tutto
l’incasso devoluto in beneficenza a favore di ANT, Fondazione
Policlinico Sant'Orsola, Associazione La Mongolfiera odv.
Grandi Interpreti proseguirà poi il 7
maggio al Teatro Auditorium Manzoni, sua sede naturale, con il duo
cameristico d’eccellenza Sol Gabetta al violoncello e Bertrand
Chamayou al pianoforte con un originale programma da Mendelssohn
fino ai meno frequentati Wolfgang Rihm e Jörg Widmann; quindi i
Cameristi della Scala con l’ottima pianista Angela Hewitt (
nella foto a destra) e il
corno di Emanuele Urso, poi Andrea Lucchesini al pianoforte tra
Berio, Schumann e Chopin; e ancora l’ensemble barocco di solida
fama Europa Galante guidato al violino da Fabio Biondi per
tornare poi al grande sinfonismo d’eccellenza il 9 giugno con
la London Symphony Orchestra diretta da Antonio Pappano e Lisa
Batiashvili al violino con Richard Strauss, Mozart e Berlioz, quindi
gran chiusa della rassegna quasi in Ringkomposition, il 17 ottobre
con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da Kirill
Petrenko (
nella foto in basso a sinistra), dal 2019 Direttore Musicale dei Berliner.
Ma già il 17 maggio partirà un altro
dei fiumi musicali di Bologna Festival con il primo dei Progetti
Speciali alla Chiesa di Santa Cristina della Fondazza: infatti
in occasione del bicentenario della morte di Padre Stanslao Mattei,
l’Officina San Francesco Bologna promuove una giornata di studi
nonché la prima ripresa integrale della seconda versione - nella
quale nel 1806 cantò anche il giovanissimo Rossini - dell’Oratorio
della Passione, composto nel 1792 su libretto di Pietro Metastasio.
Dal 3 giugno al 8 luglio si snoderà
poi la rassegna en plein air Talenti nello
splendido Chiostro della Basilica di Santo Stefano, con sei
appuntamenti cameristici dedicati ai giovani musicisti più brillanti
del panorama europeo, seguendo le orme di alcuni dei concorsi più
stimati quali, in questa edizione, Premio Trio di Trieste e Premio
Venezia.
Infine la rassegna Il Nuovo,
l’Antico, l’Altrove dal 18 settembre al 30 ottobre, composta
da sette appuntamenti tra l’Oratorio di San Filippo Neri e la
Chiesa di Santa Cristina della Fondazza e dedicati alla musica
antica, con una prima esecuzione in tempi moderni grazie a I
Bassifondi Ensemble di Simone Vallerotonda; alla musica
contemporanea con una nuova commissione di BolognaFestival e
Ferrara Musica alla compositrice italiana Daniela Terranova,
pluripremiata e già ben eseguita da realtà importanti come la
London Sinfonietta e BBC; ma anche alla sperimentazione
trasversale alle arti ed ai generi come il progetto di concerto
teatrale “Pur Ti Miro” Caravaggio & Monteverdi. Musica e
Tableaux Vivants o la serata “Il fiato che resta”
Musiche erranti e voci di esilio dell’ensemble Ars Vulgaris
con una formazione arricchita dall’uso di strumenti tradizionali
del Medio Oriente.
Nel frattempo si lavora alacremente per
l’ormai consueto programma Baby BoFe’ nella sua
molteplice declinazione per famiglie, bambini e scuole, e si procede
nella selezione dei giovani talenti che si sono candidati -
quest’anno ben 48 - per l’originalissima rassegna Classica
in Sneakers alla Birreria Popolare, esperimento ormai consolidato ma
ancora oggi unico nel suo genere nel nostro paese, vera frontiera di
avvicinamento al repertorio classico per un pubblico generalista e
palco dedicato ai musicisti di domani, che proseguirà nel 2025
grazie al sostegno di Gruppo Hera e Lavoropiù.
Racconta così il Sovrintendente e
Direttore Artistico Maddalena da Lisca: “Ogni anno la sfida
per riempire di musica di qualità la nostra città, di lavorare con
tutte le istituzioni del territorio, da quelle pubbliche alle
private, di continuare nella necessaria opera di divulgazione del
repertorio che amiamo, è per noi un impegno costante che non
permette soste, ma ci sostiene la convinzione etica che di bellezza
ed arte alla portata di tutti non ce ne sia mai abbastanza per
migliorare la qualità della nostra vita e della nostra comunità.
Ringrazio quindi di cuore tutti i nostri sostenitori che condividono
con noi la passione e soprattutto la convinzione che questo lavoro
sia semplicemente necessario.”.
SOSTENITORI
Bologna Festival 2024 è realizzato con
il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna,
Comune di Bologna, main partners Alfasigma, Illumia, mecenati oro
BCC EmilBanca, G.D a coesia company, Marposs, Fondazione del Monte di
Bologna e Ravenna mecenati argento Valsoia, BPER Banca, Assintel,
Confindustria Emilia Area Centro, Galotti, Fondazione Banco S.
Geminiano e S. Prospero, Confcommercio Ascom Bologna, Maria Luisa
Vaccari sponsor Aretè Cocchi Technology, Coop Alleanza 3.0, Gruppo
Hera, Lavoropiù, Unicredit, Stefanelli-Automotive, Pir Group, Soci
Mecenati, Benemeriti, Sostenitori e Amici di Bologna Festival partner
tecnici Alternative Group, Isolani Meeting media partners RAI Radio3,
Giornale della Musica, ERCreativa.
MAIN PARTNERS
«Anche per il 2025, Alfasigma rinnova
il suo consueto sostegno al Bologna Festival, con l’obiettivo di
avvicinare sempre più persone alla bellezza della musica, del teatro
e dell’arte. L’azienda promuove non solo la cultura scientifica,
che rappresenta il cuore del suo business, ma anche tutte le forme
culturali che sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo
sostenibile delle comunità in cui è presente.» Silvana
Spinacci, Corporate Image & Social Responsability di Alfasigma
«Quante volte abbiamo pronunciato le
parole “più di così è impossibile” sospinti talvolta da un
sentimento che pensavamo essere arrivato al suo culmine o di fronte a
un’opera del genio umano o a un capolavoro della natura. E quante
volte l’esperienza ci ha mostrato che ci ingannavamo perché
l’amore e la bellezza, che ne è l’apparire, non hanno limite. Il
programma di Bologna Festival 2025 è un esempio di questa
meravigliosa dinamica e sostenerlo ancora una volta ci riempie di
gratitudine e ammirazione» Francesco Bernardi, Founder di Illumia.