Il violinista vincitore di un Grammy Award Augustin Hadelich (foto in alto), che l’anno scorso festeggiava il suo debutto ceciliano, torna nella capitale mercoledì 12 febbraio alle ore 20.30, per una serata quasi interamente al francese, che si snoda dalle sonorità barocche di Rameau alla passione romantica di Franck, passando per l’impressionismo di Debussy e l’intensità neoclassica di Poulenc. Un’incursione, infine, nella modernità di Kurtág all’interno di questo percorso musicale. Annoverato tra i migliori violinisti della sua generazione, di Hadelich è stato scritto sul Washington Post che “l'essenza della sua musicalità è la bellezza, che si rivela negli svariati modi di donare vita a un fraseggio, […] senza incontrare alcun tipo di ostacolo tecnico e nel mostrare qualcosa da un'angolazione diversa dalla nostra”. A condividere con lui il palco della Sala Sinopoli (Auditorium Parco della Musica), sarà il pianista italo-svizzero Francesco Piemontesi (foto qui in basso a sinistra).
Il programma prevede due brani barocchi, il primo di Nicolas de Grigny, maestro della musica sacra francese del tardo barocco, mentre l’altro di Rameau, che sceglie di dare al pianoforte un ruolo più solistico rispetto al violino. Si prosegue con Debussy e la sua Sonata per violino e pianoforte in sol minore, un’opera scritta nel cuore della Prima guerra mondiale: la musica del compositore sfida ogni convenzione esplorando nuove possibilità timbriche e melodiche, in cui violino e il pianoforte si intrecciano in un dialogo che alterna momenti di lirismo a tensioni più sottili, tipiche dell’Impressionismo. Appartiene, invece, al periodo della Seconda guerra mondiale la Sonata per violino e pianoforte di Poulenc, che introduce a un linguaggio musicale più moderno a cui seguono, infatti, i Tre pezzi per violino e pianoforte di Kurtág, compositore ungherese contemporaneo, noto per la sua scrittura intensa e minimalista.
Il programma si conclude con il capolavoro per violino e pianoforte di César Franck. Composta nel 1886, questa sonata è un capolavoro del Romanticismo, in cui il violino e il pianoforte si alternano in un dialogo denso di lirismo. Un programma che celebra la varietà della musica da camera, interpretata da due tra i più grandi talenti del panorama musicale internazionale.
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