Prosegue l’omaggio di Ferrara Musica a Maurice Ravel, nel 150° anniversario della nascita. Massimo Quarta (violino), Enrico Dindo (violoncello), Pietro De Maria (pianoforte), Andrea Oliva (flauto) e Laura Polverelli (mezzosoprano) saranno i protagonisti di una serata speciale - lunedì 17 febbraio, inizio alle 20.30 - che li vede eccezionalmente uniti per eseguire sul palco del Teatro Comunale “Claudio Abbado” la Sonata in la minore per violino e violoncello, le Chansons Madécasses e il Trio in la minore, opere composte tra il 1914 e il 1927 che mostrano l’evoluzione da una scrittura ricca di raffinate influenze popolari ad uno stile musicale spoglio, dove la sperimentazione sonora è tutta orientata all’espressione della tensione emotiva. I cinque raffinati artisti, apprezzati sui più famosi palcoscenici internazionali, ci propongono un'incursione nel fantastico mondo di Ravel, fatto di slanci improvvisi, atmosfere rarefatte e lunghe meditazioni.
Il concerto si apre con la Sonata in la minore per violino e violoncello, composta tra il 1920 e il 1922 e dedicata alla memoria di Claude Debussy. Ravel era perfettamente consapevole di aver utilizzato in questa composizione un linguaggio nuovo: «Credo che questa Sonata segni un punto di svolta nell’evoluzione della mia carriera. La scarnificazione è spinta qui all’estremo. Rinuncia alla fascinazione armonica; reazione per contro sempre più marcata nel segno della melodia». La composizione è nota per l'uso innovativo del contrappunto e delle dissonanze, con movimenti che esprimono tensione emotiva e sperimentazione sonora.
Alla natura splendente di una terra lontana, il Madagascar, si rivolgono le Chansons Madécasses che Ravel compose intonando altrettanti testi dello scrittore settecentesco Évariste de Parny. Le tre chanson - scritte tra il 1925 e il 1926 per voce di soprano o mezzosoprano, flauto, violoncello e pianoforte - presentano rispettivamente i temi dell’erotismo, della ribellione e del trasporto emotivo nella palpitante attesa amorosa, nella rabbiosa denuncia contro il colonialismo e nell’ultimo edonistico abbandono. La prima esecuzione dell’opera, commissionata dalla mecenate americana Elizabeth Sprague Coolidge e a lei dedicata, ebbe luogo all’Accademia americana di Roma nella primavera del 1926 con Alfredo Casella al pianoforte.
A concludere il programma sarà il Trio per violino, violoncello e pianoforte, in cui si respira un’apertura espressiva di rara intensità, una disponibilità al canto che lo pone, idealmente, accanto a certi tardi esiti del compositore. Fu iniziato nel marzo del 1914, e terminato in tutta fretta alla fine dell’estate, perché Ravel non voleva perdere la chiamata alle armi nella guerra scoppiata alla fine di luglio. Il Trio ebbe la prima esecuzione nel gennaio del 1915; al pianoforte sedeva sempre Alfredo Casella, al violino George Enescu, al violoncello Louis Feuillard.
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