lunedì 17 febbraio 2025

Debutto a Roma il 20 febbraio per il clarinettista Nicolai Pfeffer al Teatro Argentina. "Poeta del clarinetto", l'interprete tedesco suona con il Quartetto Nous in una serata dedicata alla musica di Brahms e Schubert per la stagione della Filarmonica


 TEATRO ARGENTINA
giovedì 20 febbraio ore 21.15
 
Nicolai Pfeffer clarinetto
 
Quartetto Noûs
Sofia Manvati violino
Alberto Franchin violino
Sara Dambruoso viola
Riccardo Baldizzi violoncello
  
Franz Schubert (1797-1828)
Quartetto per archi n. 14 in re minore D. 810
“Ver Tod und das Mädchen” (La morte e la fanciulla) (1824)
 
Johannes Brahms (1833-1897)
Quintetto per clarinetto e archi in si minore op. 115 (1891)

Debutta a Roma, ospite dell’Accademia Filarmonica Romana, il clarinettista tedesco Nicolai Pfeffer (foto in alto di Fabio Lovino), classe 1985, “poeta del clarinetto” come l’ha definito la stampa italiana, interprete “ricco di sensibilità e passione” per Der Spiegel, dalla tecnica fluida e lo stile brillante. Appassionato camerista, sarà al Teatro Argentina, insieme a una delle formazioni italiane più apprezzate, il Quartetto Noûs, giovedì 20 febbraio (ore 21.15) per la stagione da camera della Filarmonica Romana.  
Fra i clarinettisti più versatili e richiesti come solista, camerista e docente (insegna alle Università di Musica di Colonia, Hannover e Zurigo), Pfeffer è ospite delle principali istituzioni concertistiche internazionali, con un’ampia discografia e registrazioni per radio e tv. A lui si affianca un’altra interessante realtà tutta italiana, il Quartetto Noûs – Sofia Manvati e Alberto Franchin violini, Sara Dambruoso viola, Riccardo Baldizzi violoncello –, nato nel 2011, formatosi seguendo la tradizione musicale italiana e quella delle più importanti scuole europee. Premio Abbiati come quartetto emergente nel 2015, Premio “Arthur Rubinstein - Una Vita nella Musica” del Teatro La Fenice di Venezia, oggi il Noûs si esibisce nelle principali sale da concerto in Italia e all’estero, distinguendosi per la maturità e l’interpretazione della grande letteratura cameristica, proseguendo allo stesso tempo una ricerca sui linguaggi della musica d’oggi.
 

Pfeffer si unisce al Noûs (nella foto) nel Quintetto in si minore op. 115 di Johannes Brahms, scritto nel 1891 grazie all’incontro con il noto clarinettista Richard von Mühlfeld, per cui il compositore tedesco nutriva grande stima e che lo invitò a scrivere un pezzo per lui. Appartenente all’ultimo periodo della produzione cameristica di Brahms, divenuto in breve tempo uno dei Quintetti per archi e clarinetto più celebri dell’Ottocento, la partitura venne accolta dal pubblico con grande successo, apprezzata per quel senso di malinconia e di delicatezza spirituale, tipiche dello stile brahmsiano. Altrettanto celebre, e appartenente anch’esso all’ultima fase creativa del suo autore, è il Quartetto “La morte e la fanciulla” D 810 di Franz Schubert che sarà eseguito dal Noûs nella prima parte di programma. Composto fra il 1824 e il ‘26, è fra i suoi capolavori da camera: disegno armonico, equilibro di sonorità, varietà tematica e straordinario lirismo ne caratterizzano la riuscita. A dare il titolo è il tema del secondo movimento, un Andante con variazioni, che utilizza la melodia dell’altrettanto celebre Lied Der Tod una das Mädchen, composto nel 1817.
 
Il concerto si inserisce nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2025 sullo Spettacolo dal Vivo

 

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