Era il 2008 quando il Xian Zhang incontrava per la prima volta l’Orchestra Sinfonica di Milano. Dopo quel concerto il resto è storia, e vedrà la sua Direzione Musicale dall’anno successivo, il 2009, fino al 2015. A distanza di 10 anni dal termine del suo mandato, Xian Zhang torna all’Auditorium di Milano venerdì 28 febbraio (ore 20) e domenica 2 marzo (ore 16). In programma l’Ouverture La consacrazione della casa op.124 di Ludwig van Beethoven, la Sinfonia n. 2 in Do minore op. 17 Piccola Russia di Pëtr Il'ič Čajkovskij e il Divertimento da Le baiser de la fée di Igor Stravinskij, brano dedicato proprio a Čajkovskij.
Oggi Direttrice Emerita dell'Orchestra Sinfonica di Milano, Xian Zhang, in quel leggendario concerto del 2008, saliva sul podio incinta al settimo mese (“Mio figlio Din ama la musica, si agitava dentro di me mentre dirigevo”): si creò subito una grande sinergia con i musicisti dell’Orchestra. Il programma musicale del concerto univa il fascinoso Daphnis et Chloé di Ravel, La sirenetta di Zemlinsky e lo straordinario Concerto n. 2 per corno e orchestra di Strauss. Un primo impatto indimenticabile, che portò alla successiva nomina a Direttrice musicale a partire dalla Stagione 2009/10. All’epoca Xian Zhang aveva 35 anni, ma aveva alle sue spalle un lungo percorso che l’aveva portata a diventare Associate Conductor alla New York Philharmonic. La sua nomina per la Direzione musicale rappresentava una delle prime in assoluto per una direttrice donna, così fondamentale nelle istituzioni musicali. Un vero e proprio terremoto ben ricordato da Giuseppina Manin sulle colonne del Corriere della Sera in un articolo del 1° aprile 2009: “Se una donna direttore d’orchestra è ancora una rarità nell’ambiente sempre troppo maschilista nella classica, una donna direttore musicale più che una rarità era fino a ieri un’utopia. Da oggi diventata realtà.”
Ha una carica simbolica molto efficace l’apertura dell’impaginato con Die Weihe des Hauses di Beethoven, composta nel 1822 e tradotta in italiano come La consacrazione della casa, anche se, volendo, una sua traduzione più aderente sarebbe quella di 'L'inaugurazione del teatro'. Non è un caso che, ai nostri giorni questa pagina venga usata per l'inaugurazione di nuovi teatri e sale da concerto, specialmente in occasioni memorabili come nel caso della riapertura del Teatro La Fenice di Venezia dopo il terribile incendio che ne chiuse il sipario dal 1996 al 2003.
Nel cuore del programma, la Sinfonia n. 2 in Do minore op. 17 Piccola Russia di Čajkovskij, pagina assai cara a Xian Zhang, affrontata spesso durante gli anni della sua Direzione musicale in Largo Mahler. Il secondo capitolo del viaggio sinfonico di Čajkovskij, composto nel 1872 e revisionato nel 1879, deve il suo sottotitolo all’utilizzo di diversi canti popolari russi, in particolare nell'ultimo movimento è citato il tema della canzone popolare ucraina La gru, carico di un brioso ritmo danzante.
Non è affatto sottile il filo che lega Stravinskij a Čajkovskij. Da quest’ultimo in persona, difatti, il piccolo Igor decenne aveva avuto la certezza della propria vocazione alla musica: nell'autunno del 1893 egli andò con la madre al Mariinskij per vedere Russlan e Ludmila di Glinka. Nel primo intervallo la madre l'accompagnò nel foyer e d'un tratto esclamò: "Igor, guarda, ecco Cajkovskij". “Guardai e vidi un uomo con capelli bianchi, grandi spalle e retro corpulento, e questa immagine è rimasta nella retina della mia memoria per tutta la vita”, afferma Stravinskij, che dedica il Divertimento da Le baiser de la fée proprio a Cajkovskij, uno dei lavori più neoclassici degli anni Venti e tributo alla tradizione del balletto tardoromantico.
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