venerdì 31 maggio 2024

ASTI LIRICA 2024 - Il barbiere di Siviglia

 
Nel ricco quadro delle proposte estive dell'Amministrazione comunale torna «Asti Lirica». La rassegna, alla sua seconda edizione, si articola in 5 appuntamenti fra giugno e settembre che avranno luogo in diversi spazi della città. La conferenza di stampa di presentazione del programma, aperta a tutti, ha avuto luogo giovedì 30 giugno alle ore 11.30 nella sala Gianni Basso del Teatro Alfieri.
Ecco intanto un’anticipazione del primo appuntamento di AstiLirica e di cui sono oggi in vendita i biglietti.
Il 12 giugno (ore 21,30), nel cortile del Palazzo del Michelerio ci sarà l’apertura di «Asti Lirica» con una celebre opera del teatro musicale «giocoso»: Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Oltre a due eccellenze del territorio: Enrico Iviglia (nella foto in alto) nei panni del Conte d'Almaviva e Stefano Marchisio in quelli di Bartolo, la locandina annovera Diego Savini (Figaro, nella foto in basso), Barbara Massaro (Rosina), Zhang Yduo (Basilio) e Claudia Ceraulo (Berta). 
L'Orchestra delle Terre Verdiane e il Coro dell'Opera di Parma saranno diretti da Sirio Scacchetti, mentre la regia è affidata a Davide Garattini Raimondi. Il direttore artistico di AstiLirica è Renato Bonajuto.
Il barbiere di Siviglia è una delle opere più eseguite nel mondo e la sua celebre ouverture è un caposaldo della musica lirica. Ci sono un barbiere che tenta di combinare matrimonio del celebre Conte D’Almaviva, il quale si finge soldato ubriaco per conquistare Rosina, la donna di cui si è innamorato. Ma ci sono anche astuzie e tradimenti, e uomini assetati non di vero sentimento ma di soldi ed eredità. Nel Barbiere di Siviglia fino la fine di niente è come sembra, ma la sua storia continua a conquistare milioni di ascoltatori nel mondo per la schiettezza e l’attualissima umanità con cui Rossini riesce ad arrivare al pubblico. I biglietti sono disponibili al costo di 12 euro presso il Teatro Alfieri o la sera stessa nel cortile del Michelerio. 


THE MARIAN CONSORT ALLA RISCOPERTA DEL COMPOSITORE VICENTE LUSITANO - Sabato 1 giugno, alle 21.30 il gruppo vocale britannico nella Basilica di San Vitale, Ravenna

 

La storia della musica, come ogni storia, è disseminata di assenze. Rischiava di rimanere fra queste anche Vicente Lusitano, compositore cinquecentesco (soprannominato “el pardo” per il colore della sua pelle) noto ai musicologi portoghesi ma spesso omesso in altri studi. Sabato 1 giugno, alle 21.30 nella Basilica di San Vitale, il concerto del Marian Consort (nelle foto, di Nick Rutter) è un’occasione unica per scoprire la “voce” del primo compositore di discendenza africana le cui partiture furono pubblicate in Europa. Se di Lusitano, che fu anche teorico musicale e uomo di fede, si perdono le tracce dopo il 1561, il suo lavoro è oggi oggetto di riscoperta e al centro dell’omaggio dell’ensemble vocale britannico diretto da Rory McCleery. Per questo concerto, il Marian Consort accosta Lusitano ad altri compositori portoghesi come Dom Pedro de Cristo o João Lourenço Rebelo, il cui lascito fu in buona parte distrutto nel terremoto di Lisbona del 1755, ma anche al Palestrina della Roma pontificia (alcuni storici ipotizzano che Lusitano lavorò come precettore presso una delle tante famiglie patrizie portoghesi integrate nella società capitolina), Tomás Luis de Victoria, Ghiselin Danckerts e Nicola Vicentino.
 

Domenica 2 giugno, alle 11.15 nella Basilica di S. Francesco, The Marian Consort sarà impegnato nel primo degli appuntamenti di In templo Domini, il calendario di liturgie domenicali che accompagna il Festival settimana dopo settimana. In occasione della festività del Corpus Domini, il Marian Consort propone l’Ordinarium Missae di Tomás Luis de Victoria, accanto a brani di Dominique Phinot, Dom Pedro de Cristo e Ghiselin Danckerts. 
Di Vicente Lusitano si trova traccia nella Bibliotheca Lusitana, un’enciclopedia del Portogallo che il prete e storico Diogo Barbosa Machado compilò a metà Settecento. Basta il titolo dell’enciclopedia a suggerirci quanto mistero circondi Lusitano: il suo cognome significa infatti “portoghese” e nulla più. In una delle fonti utilizzate da Machado, Lusitano era però soprannominato “pardo”, parola con cui si indicavano individui di sangue misto. Il termine era piuttosto comune, dato che il Portogallo era coinvolto nella tratta degli schiavi e non era quindi raro avere padre portoghese e madre africana. Machado però decise di omettere questo dettaglio sulle origini di Lusitano. Omissione casuale o intenzionale, magari nata dalla riluttanza ad attribuire valore a un compositore non bianco? Certo è molto probabile che la ragione per cui Lusitano non riuscì a ottenere posizioni ufficiali in Portogallo avesse proprio a che fare con le sue origini, nonostante sia stato un importante teorico della musica, con particolare attenzione al contrappunto, e vincitore di una celebre disputa sul canto contro Nicola Vicentino.


Fondato e diretto da Rory McCleery, The Marian Consort è un ensemble vocale che si misura con repertori che vanno dal XII secolo ai giorni nostri, dedicando energie alla riscoperta e valorizzazione di compositori marginalizzati o poco conosciuti (come, oltre a Lusitano, Raffaella Aleotti e Jean Maillard). Il Marian Consort ha eseguito oltre trenta composizioni in prima assoluta e negli ultimi anni ha anche commissionato nuovi lavori. Collabora inoltre con solisti ed ensemble – come Daniel Pioro, Britten Sinfonia e l’Illyria Consort – ed esperimenta al di là dei tradizionali confini dell’esibizione, per esempio con installazioni immersive o concerti narrativi. Il TMC è regolarmente in onda su BBC Radio 3 e vanta quindici incisioni.

 

Cagliari, 02 giugno 2024 - Concerto d’Estate, X edizione

 

Domenica 02 giugno, nella Chiesa di S. Maria del Monte in Via Corte d’Appello a Cagliari, alle ore 20.00 la X edizione del Concerto d’Estate, un appuntamento musicale realizzato dalle voci bianche di Scuole in Coro, la sezione junior della associazione Studium Canticum.


Nato nel 2006, dedicatosi alla formazione di oltre duecento bambine, bambini, ragazze e ragazzi dalla scuola primaria alla superiore, Scuole in Coro è un progetto legato al territorio ma che vuole anche ampliare i propri confini, creando occasioni di incontro tra giovani generazioni musicali come nella recente tournée (Emilia Romagna) e negli scambi con analoghe associazioni europee.
Il Concerto d’Estate è, tradizionalmente, un concerto dedicato a raccontare storie, storie in musica: racconti, filastrocche, poesie su temi disparati (tra i compositori Abbà, Da Rold, Cavalca, Papoulis e altri) interpretate da giovani cantori dai 7 ai 18 anni, con Elisa Locci e Manuele Pinna al pianoforte ed Emanuele Cocco alle percussioni, diretti da Stefania Pineider.
 
Ingresso con donazione libera


giovedì 30 maggio 2024

FERRARA MUSICA: LA CHAMBER ORCHESTRA OF EUROPE E SIR ANDRÁS SCHIFF PER UNO DEI CONCERTI PIÙ ATTESI DELLA STAGIONE 2023/2024


Sabato 1° giugno tornano a Ferrara Musica la Chamber Orchestra of Europe e Sir András Schiff, per un attesissimo concerto in programma al Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado”, inizio alle 20.30.
Schiff sarà impegnato nel doppio ruolo di solista e direttore nel Primo Concerto di Johannes Brahms, del quale verranno eseguite anche le Variazioni su un tema di Haydn. 
La serata vedrà anche la partecipazione Olivier Stankiewicz (oboe), Rie Koyama (fagotto), Lorenza Borrani (violino) e Richard Lester (violoncello) come solisti della Sinfonia Concertante op. 84 di Haydn, che completa il programma. In occasione del concerto, sempre sabato 1° giugno, alle 17 al Ridotto del Teatro il musicologo Giorgio Pestelli introdurrà il programma in una conferenza a ingresso libero.
Sir András Schiff fa parte dell’Olimpo dei grandi pianisti in attività. Le sue esecuzioni monografiche incentrate sui capolavori di Bach, Mozart, Beethoven e Schubert sono
state osannate dalla critica, ma soprattutto da un pubblico sempre più vasto di appassionati. Il culmine di questa popolarità lo ha raggiunto dal 2006 con l'esecuzione dal vivo delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven in una lunga serie di concerti in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2022 è stato nominato uno dei “più importanti interpreti di Bach del nostro tempo” e ha ricevuto la Medaglia Bach della Città di Lipsia. Nel 2023 è stato riconosciuto “artista essenziale che ha contribuito alla storia del festival” dal
Festival di Salisburgo.
Prima orchestra residente di Ferrara Musica, fondata su impulso di Claudio Abbado, la Chamber Orchestra of Europe è stata definita dalla BBC e dal Daily Telegraph come “la migliore orchestra da camera del mondo”, ed è formata da musicisti provenienti da tutta Europa. Si è imposta sulle scene internazionali come uno dei più importanti e versatili ensemble contemporanei. L’orchestra ha mantenuto uno stretto rapporto con Ferrara, dove ritorna regolarmente facendo tappa nelle sue tournée internazionali.
Il programma musicale del concerto prenderà il via con le Variazioni su un tema di Haydn
op. 56a. Scritte nel 1873, appaiono come un’eloquente testimonianza della crescente padronanza di Brahms  di questa tecnica. Non sono variazioni comuni, di quelle basate su una melodia sempre più abbellita: piuttosto, sono le cosiddette variazioni di “carattere” che astraggono alcuni piccoli aspetti creando una serie di meditazioni e sviluppi rapsodici in cui la melodia spesso non è facilmente rintracciabile.
Si prosegue con la Sinfonia Concertante op. 84 di Haydn, che verrà diretta dal primo violino Lorenza Borrani nel ruolo di maestro concertatore. Imprevedibile e capricciosa ma disposta in una perfetta architettura, la Sinfonia nacque per i concerti organizzati dal violinista e impresario Johann Peter Salomon a Londra, e riscosse un successo notevole fin dalla prima esecuzione, al punto da essere riprogrammata altre due volte nella stessa stagione. Il merito era senz’altro dell’abile scrittura di Haydn, ma anche della brillantezza degli esecutori, cui vengono affidati splendidi interventi solistici, in particolare al violino.
A chiudere nel migliore dei modi la serata sarà il Concerto n. 1 di Brahms, pagina giovanile dalla gestazione lunga e faticosa: vide la luce nel 1859 dopo quattro anni di ripensamenti e fu eseguito per la prima volta ad Hannover, con lo stesso Brahms in veste di solista e sul podio l’amico Joseph Joachim, che dopo la scomparsa di Schumann era diventato il primo consigliere del compositore. Dalla solida struttura e grandiosità d'impianto, diviso in quattro tempi, è classificato tra i più rappresentativi dopo la produzione beethoveniana.

FdA #3 - LUDUS DANIELIS. L'opera di inizio millennio

 

Chi riesce a pensare a un'opera musicale, a un dramma liturgico cantato, se il millennio che esso inaugura è il secondo della storia dell'umanità dopo Cristo?
"La cattedrale di Beauvais è un gigantesco torso, testimone immane e simbolico dello spirito del Medioevo, quando la terra e il cielo furono più vicini che in ogni altra epoca. La costruzione fu avviata nel 1225 perseguendo un sogno: erigere la chiesa più alta del mondo. Cominciarono, come sempre, dall’area dell’altar maggiore. Sfidando le possibilità tecniche e le conoscenze ingegneristiche dell’epoca, fu eretta una costruzione impressionante: alla vertigine dell’altezza si univa la meraviglia della luce che entrava dai finestroni delle sette cappelle dell’abside. Ma era troppo: nel giro di dodici anni, durante un temporale di novembre, un pilastro cedette trascinando con sé volte e archi.
Forse non poteva che essere composto a Beauvais il più straordinario dramma liturgico medievale, il Ludus Danielis, un progetto drammaturgico-musicale che non ha eguali nel pur fiorente panorama del teatro sacro dell’epoca. Testo e musica furono composti dai chierici che celebravano nel preesistente edificio carolingio, ma il manoscritto che contiene l’opera è giunto fino a noi in un manoscritto copiato nella stessa epoca in cui si dava mano all’utopia della cattedrale.
Tre secoli dopo, immemori di Babele, i canonici di Beauvais vollero tentare ancora una volta l’impossibile: facendola poggiare sulla crociera, cioè su uno spazio vuoto, costruirono una gigantesca torre campanaria con una guglia che arrivava a 153 metri e che quattro anni più tardi crollò rovinosamente. Questa seconda catastrofe fermò la chiesa, ma fortunatamente non andò distrutto il libro grazie al quale oggi possiamo far rivivere la storia del profeta Daniele come fu raccontata e cantata dai predecessori di questi chierici visionari."
Così introduce Angelo Rusconi, del quale potremo leggere l'intero, magnifico articolo al concerto. Noi non aspettiamo altro che poterci immergere in questa 'follia medievale', riportata in suono domenica 2 giugno in San Calimero dall'Anonima Frottolisti e in luce e movimento dalla regista Lisa Nava e il light designer Claudio De Pace.
Consiglio per l'ascolto: conoscere la trama, introdotta nel podcast a cura di Laura Mazzagufo, per poter godere totalmente della musica, del canto, della varietà di strumenti, del passaggio di personaggi. Una comprensione per visione e vibrazione più che per lettura.

Giuditta Comerci, direttore artistico



Parte prima

Il re Balthasar siede in trono e la corte lo omaggia. Balthasar chiede i vasi portati via dal tempio di Gerusalemme e in quel momento una scritta appare sul muro. Balthasar chiama gli indovini che confessano di non capirne le origini e il senso.
La regina consiglia il re di rivolgersi a Daniele, che giunge a corte e spiega l’accaduto. Il re lo innalza di grado e ordina che siano allontanati i segni di sventura. Lodi vengono cantate alla regina mentre si tolgono i vasi.

Parte seconda
Fa ingresso il nuovo re, Dario, ed è festa alla sua corte. Dario ha sentito parlare di Daniele e ne ammira la saggezza. Chiede dunque di cercarlo e portarlo a corte. Dario eleva Daniele di dignità.
Gli invidiosi ricordano a Dario che da re deve essere onorato come dio. Daniele prega invece il proprio Dio e gli invidiosi sottolineano a Dario l’inosservanza perpetrata da Daniele.
Dario difende Daniele ma invano. Gettato nella fossa dei leoni, Daniele prega intensamente: un angelo sollecita Abacuc a salvare Daniele, lo trasporta nella fossa e lo salva. Daniele loda Dio, e Dario constata l’aiuto divino. Libera Daniele e punisce gli invidiosi, che cadono nella disperazione.

[Epilogo] Te Deum

Anonima Frottolisti
Katerina Ghannudi, voce e arpa
Luca Piccioni, liuto, citola, voce
Nicola Di Filippo, voce
Mauro Presazzi, voce
Luigi Vestuto, voce, liuto, citola
Simone Marcelli, organo portativo, voce
Massimiliano Dragoni, organistrum, carillon di campane, dulcimelo, percussioni antiche, corno, doppio flauto, coro

Ludovico Marcucci, voce recitante

Lisa Nava, regia
Claudio De Pace, light design

Basilica di San Calimero, Milano
ore 20,30


Ravenna Festival a Cervia: presentazione "Il Trebbo in musica 2.4"

 
Che si celebrino lo spirito e le radici della Romagna o figure femminili, che si parli di cinema o dei piaceri della buona tavola, che le note siano quelle della grande tradizione operistica, del jazz o della canzone d’autore, il fil rouge principale de Il Trebbo in musica che Ravenna Festival propone a Cervia - Milano Marittima per il quinto anno consecutivo è sempre lo stesso: condivisione. Condivisione di musica, idee e notti d’estate: in collaborazione con il Comune di Cervia e con il contributo della Cooperativa Bagnini, dal 6 giugno al 4 luglio sette appuntamenti rinnovano un’antica tradizione dando voce al nostro presente. Dopo l’apertura alla Rotonda Primo Maggio – con Pupi Avati e il quartetto jazz di Teo Ciavarella – la rassegna continua all’Arena dello Stadio dei Pini, sempre alle 21.30, con l’omaggio a Puccini di Laura Morante, Margherita Vicario (nella foto a sinistra) in versione “sinfonica” con l’Orchestra La Corelli, il viaggio nella musica e cultura etiopi con Maqeda, il 70° anniversario di Romagna mia con Riccarda Casadei e Vince Vallicelli e i Ruvidi, il tributo al compositore per il cinema Piero Piccioni con l’Orchestra 104 guidata dal figlio Jason e il…banchetto musicale di Food con Paolo Fresu e Omar Sosa.
 
“Se ‘condivisione’ esprime perfettamente lo spirito della tradizione del trebbo che si rinnova con questa rassegna, è proprio grazie a una progettualità condivisa che possiamo continuare a rinnovare e arricchire l’offerta culturale e di spettacolo dal vivo – sottolinea Antonio De Rosa, Sovrintendente di Ravenna Festival – E per questo dobbiamo ringraziare il Comune di Cervia e la Cooperativa Bagnini, nonché alcuni storici sostenitori del Festival che hanno scelto di abbinarsi ad eventi della rassegna: a partire da BPER Banca ma anche Assicoop, Parfinco, CNA Ravenna e Arco Lavori.”
“Quando, cinque anni fa, abbiamo ideato una rassegna ad hoc per la ‘cittadina del sale’ ci sembrava imprescindibile che riflettesse tanto la natura di Ravenna Festival quando la particolare identità di Cervia-Milano Marittima – ricorda Franco Masotti, co-Direttore Artistico della manifestazione –
L’incontro fra diversi linguaggi e l’attenzione per temi urgenti della nostra epoca è nel DNA del Festival, ma la vocazione letteraria di una città che ha ospitato letterati come Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi, Giovannino Guareschi…richiedeva speciale attenzione. Per questo, sulla scia delle pioneristiche letture pubbliche di Walter Della Monica e Toni Comello a fine anni Cinquanta, abbiamo ‘reinventato’ il trébb, italianizzato trebbo, che in Romagna è incontro, confronto, occasione sociale e intellettuale, condivisione di idee e incrocio di culture e sensibilità. Un perfetto nome di battesimo per una rassegna dallo sguardo puntato sul futuro ma dai piedi ben piantati nel passato e nel presente di questo territorio. Non a caso proprio a Cervia-Milano Marittima abbiamo voluto includere l’omaggio ai settant’anni di Romagna mia, arricchito anche dalla testimonianza di Riccarda Casadei.”
Giovedì 6 giugno l’appuntamento di apertura è il solo alla Rotonda Primo Maggio e a ingresso libero: in prima, l’incontro con Pupi Avati (nella foto a destra) è naturalmente dedicato al suo cinema – nutrito di luoghi familiari, umori novecenteschi, in perfetto equilibrio tra rassicurazioni e imprevisti – ma anche alla musica dei suoi film. Il jazz, d’altronde, è stata la prima musa del maestro bolognese, accompagnato in scena dal quartetto con Teo Ciavarella al pianoforte, Checco Coniglio al trombone, Alfredo Ferrario al clarinetto e Francesco Angiuli al contrabbasso.
Giovedì 13 giugno la rassegna continua all’Arena dello Stadio dei Pini, in questo caso con il caleidoscopio femminile che affiora dalle opere di Giacomo Puccini: in occasione del centenario della morte del compositore, Laura Morante (nella foto di Claudio Porcarelli) dà voce a Prime donne, un catalogo di storie straordinarie nello spettacolo ideato da Elena Marazzita. Da Tosca a Turandot, da Manon a Butterfly, a esaltare il carattere di ognuna c’è la musica di Puccini, con il soprano Francesca De Blasi, Davide Alogna al violino e Antonello d’Onofrio al pianoforte.
Martedì 18 giugno un’altra prima: attrice, musicista, nonché esordiente regista con Gloria!, in concorso a Berlino, Margherita Vicario canta piegando la seduzione della melodia al racconto di storie di toccante quotidianità. Che siano avventure di follie e di guerra, rivendicazioni dei diritti femminili o interrogativi sulla sorte del pianeta, l’invito alla riflessione ha il tono lieve della canzone, qui per la prima volta arricchito dalle sonorità di un’orchestra classica – ovvero La Corelli diretta per l’occasione da Giovanni Pallotti.


Giovedì 20 giugno Maqeda è un’occasione per immergersi nella cultura e nella musica dell’Etiopia e riscoprirne le figure femminili della storia e della leggenda con la guida di Gabriella Ghermandi, esperta italo-etiope di letteratura della migrazione: a lei si deve il progetto musicale Atse Tewodros (nella foto in alto di Mario di Bari), votato alla ricerca di un equilibrio fra interculturalità e identità, modernità e tradizione. A Ghermandi si unisce un gruppo di straordinari musicisti etiopi, sollecitato da un jazzista “libero” come Fabrizio Puglisi.
Giovedì 27 giugno si celebrano i 70 anni di Romagna mia. Capace di superare indenne i decenni senza mai invecchiare e riaffiorando ogni volta che ce ne è stato bisogno – anche in mezzo al fango dell’alluvione del 2023 – Romagna mia è l’inno romagnolo per eccellenza: ce lo racconta Riccarda Casadei, figlia di Secondo che quasi per caso pubblicò la celeberrima canzone. A seguire, la scena è di Vince (nella foto) e i Ruvidi, il complesso che, capitanato dal batterista Vince Vallicelli, ha debuttato proprio con un disco omaggio a Secondo Casadei.
Domenica 30 giugno nel ventennale della scomparsa dell’autore di oltre trecento colonne sonore del cinema italiano, l’Omaggio a Piero Piccioni è affidato all’Orchestra 014, guidata dal figlio Jason. Piccioni, il cui nome è legato soprattutto a Francesco Rosi e Alberto Sordi, di cui fu grande amico, è stato il più jazzistico dei compositori che lavorarono per il grande schermo. Dopo tutto, nel 1949 suonava a New York con Charlie Parker e Max Roach e avrebbe portato quella vitale vibrazione nell’irriverente mondo della commedia all’italiana (ma avrebbe anche influenzato la lounge music).


Giovedì 4 luglio l’itinerario del Trebbo si conclude con Food, appetitoso progetto che vede di nuovo insieme il trombettista Paolo Fresu, forse il jazzista italiano oggi più famoso al mondo, e il cubano Omar Sosa, pianista tra i più poetici e imprevedibili (i du artisti nella foto di Roberto Cifarelli). Tra un tintinnio di bicchieri e lo scoppiettio della brace, la declamazione di ricette e il vibrare di posate, inseguiranno la memoria di cibi e sapori, senza dimenticare che la nostra tavola è in relazione all’ambiente e alla società e che la cucina è un po’ come la musica: frutto di contaminazioni, meticciato e condivisione.
La collaborazione della Cooperativa Bagnini per il Trebbo si concretizza anche nel promuovere e sostenere una nuova iniziativa dedicata ai turisti che hanno scelto gli hotel di Cervia e Milano Marittima; grazie alla collaborazione tecnica di Cervia In, che gestirà le prenotazioni, saranno resi disponibili 100 biglietti per gli spettacoli del Trebbo e per quelli al Pala De André a Ravenna con uno sconto del 50% per l’acquisto minimo di due biglietti.  


MILANO MUSICA | Orto Botanico di Brera | 31 maggio e 1° giugno 2024

 

Orto Botanico di Brera
Venerdì 31 maggio e sabato 1° giugno
ore 17, ore 18 e ore 19
 
PERFORMANCE
 
Jeanne Crousaud, soprano
 
Jean-Luc Hervé (1960)
Éloge de la plante (2016, 20')
per voce femminile ed elettronica
Prima esecuzione in Italia
 
Ogni performance è preceduta da una visita guidata all'Orto Botanico di Brera

La due giorni all’Orto Botanico rimette al centro il titolo del Festival 2024: L’ASCOLTO INQUIETO perché in dialogo con il mondo, con la volontà di portare la musica in luoghi inattesi, a creare nuovi spazi di ascolto per un pubblico capace di rinnovarsi.
I concerti di venerdì 31 maggio e sabato 1° giugno sconfinano in immaginari sonori vegetali, con l’Éloge de la plante, performance per voce ed elettronica di Jean-Luc Hervé, protagonista il soprano Jeanne Crousaud (nella foto in basso).


Utilizzando le molteplici sonorità della sua voce (parlato, cantato, rumori...) il soprano recita l’elenco dei nomi latini delle piante commestibili presenti nei nostri giardini e alcune descrizioni botaniche e proprietà di queste piante in francese. La cantante si presenta come una sorta di “guida naturalistica”, invitando il pubblico a prestare attenzione al mondo naturale che ci circonda, alle piante e ai suoni. Alla maniera degli ornitologi, che emettono una varietà di suoni ‒ voci, rumori, fischi, schiocchi, sibili ‒ per attirare gli uccelli che vogliono osservare, e anche battendo delicatamente le mani, come fanno i giapponesi per attirare le carpe degli stagni, la cantante risveglia a poco a poco il dispositivo sonoro del giardino, che è nascosto al pubblico.  Gli altoparlanti multipli dell’installazione rispondono al soprano. L’orecchio è in ascolto, curioso dei suoni invisibili, ma anche di tutto ciò che ci circonda.
Éloge de la plante è il titolo di un libro del botanico Francis Hallé, da cui si apprende che le forme evolutive del mondo vegetale, molto diverse da quelle del mondo animale, mettono in discussione le nostre teorie sull’evoluzione degli esseri viventi, costituendo altrettanti modelli per le forme musicali, soprattutto per quanto riguarda la polifonia.

ASSOCIAZIONE KANDINSKIJ NEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI NONO, 2 GIUGNO AI CANTIERI CULTURALI ALLA ZISA (Palermo)


ASSOCIAZIONE KANDINSKIJ

XXXIII Stagione concertistica
I CONCERTI DI PRIMAESTATE
Aprile • Giugno 2024
Cantieri Culturali alla Zisa - Spazio Franco | Palermo
IMPROVVISAMENTE NONO
Nel centenario di Luigi Nono (Venezia 1924 – Venezia 1990)
In collaborazione con TEMPO REALE, Centro di ricerca e produzione musicale
 
Monica Benvenuti, voce
Giancarlo Schiaffini, tuba
Tempo Reale, live electronics e regia del suono

 
In occasione del centenario della nascita di Luigi Nono, Tempo Reale compone un concerto-omaggio al compositore veneziano, toccando tanto la musica dell’impegno sociale quanto quella dell’ultimo periodo, caratterizzato da un forte utilizzo dell’elettronica dal vivo. Il progetto vede  la collaborazione di uno degli interpreti principali della musica di Nono, Giancarlo Schiaffini, e del soprano Monica Benvenuti (nella foto), già musa di Sylvano Bussotti e allieva di Liliana Poli, collaboratrice di Nono.
Il concerto è eseguito da TempoReale, centro di ricerca e produzione musicale fondato a Firenze da Luciano Berio nel 1987.

Prima data di 𝘾𝙖𝙡𝙞𝙘𝙞 𝙙𝙞 𝙅𝙖𝙯𝙯, viaggio "in love" sulle orme dei Beatles (6 giugno ore 19:30, Casa Sartori 1898)

 

Calici di Jazz, la rassegna estiva ideata dal Teatro Ristori di Verona, è pronta a fare tappa in alcune delle più affascinanti dimore veronesi del vino per degustare terroir pregiati e incontrare i protagonisti del jazz. La prima data, 6 giugno a Casa Sartori 1898 in Valpolicella, vedrà sotto gli speciali riflettori tra le vigne Sarah Jane Morris e il Solis String Quartet impegnati in un omaggio alla musica rivoluzionaria dell’immortale complesso londinese dei The Beatles, intitolato “All You need is Love”. Un viaggio musicale che si ripeterà tutti i giovedì di giugno, per degustazioni wine&food e per vedere i grandi nomi del sound jazz esibirsi su un palco naturale sotto le stelle. Il format della serata, con inizio alle 19:30, prevede proposte di eccellenze vitivinicole, scelte da ognuna delle cantine ospitanti, accompagnate da un vario menù di stuzzicherie e, a seguire, il concerto. Il servizio catering sarà realizzato in collaborazione con A.I.A.S. (Associazione Italiana Assistenza UN VIAGGIO JAZZ “IN LOVE” SULLE ORME DEI BEATLES. Nato da una traccia teatrale (lo spettacolo "Ho ucciso i Beatles”), l'album/concerto "All you need is love" si mantiene sulla linea di confine tra jazz, classica e pop grazie alla rilettura musicale dei Beatles da parte del Solis String Quartet che cerca e trova un mood sonoro e ritmico accattivante, fuori dall’ordinario. Sfiora quindi il jazz e il blues nelle atmosfere vocali evocate da Sarah Jane Morris, la cui prepotente cifra personale esclude ogni possibilità di imitazione passiva, privilegiando al contrario un racconto di straordinaria e coinvolgente originalità. Solis String Quartet è una formazione che porta in scena i violini di Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio, la viola di Gerardo Morrone e Antonio Di Francia al violoncello, chitarra e per gli arrangiamenti. 


La prima dimora iconica ad ospitare questo connubio esclusivo tra arte e convivialità sarà Casa Sartori 1898 a Negrar di Valpolicella. Lì, dove nel 1898, con l’acquisto del primo vigneto ebbe inizio la storia di una famiglia. 
I vini proposti in degustazione saranno Soave Spumante Arnea, Fira Rosato Rosso e il Valpolicella Classico “Brolo di Sotto”. In abbinamento, un menù di stuzzicherie assortite, in base ai prodotti di stagione che possa dare rilievo anche alle eccellenze gastronomiche del territorio veronese: quiches, torte salate, mini-sandwiches e primi piatti freddi.
I protagonisti delle prossime date saranno Tony Esposito con “Le Origini” nel verde di Musella Winery (13 giugno), “Drumpet” di Fabrizio Bosso con Lorenzo Tucci tra le vigne delle Cantine Monteci (20 giugno) e infine Gegè Telesforo in “Big Mama Legacy” nei giardini di Villa Quaranta (27 giugno). 





DE RERUM NATURA: CICLO DI DIGRESSIONI LETTERARIE E MUSICALI ALLA DOMUS DEI TAPPETI DI PIETRA. Dal 31 maggio al 9 luglio, dodici appuntamenti intrecciano musica, natura e archeologia



La musica incontra la poesia che incontra la filosofia che incontra la natura che incontra il mosaico: accade dal 31 maggio al 9 luglio – sempre alle 17 – alla Domus dei Tappeti di Pietra con De rerum natura, un progetto a cura de La Corelli e di RavennAntica. La rassegna di dodici brevi appuntamenti, inserita nel programma di Ravenna Festival, ci accompagna attraverso i sei libri dell’antico capolavoro di Lucrezio, in un sorprendente dialogo fra il poema e destinazioni musicali che vanno da Bach a Arvo Pärt, da Eric Satie a improvvisazioni. L’invito di Lucrezio a guardare il mondo con occhi nuovi e mente aperta si rinnova attraverso la voce di Camilla Berardi, in dialogo con i mosaici collocati negli ambienti originali di una domus tardo antica e il percorso di pagine musicali scelte da Jacopo Rivani. Così il percorso che la XXXV edizione di Ravenna Festival dedica al rapporto fra uomo e ambiente si arricchisce di digressioni letterarie e musicali a partire dalla concezione – rivoluzionaria per il primo secolo a. C. – di un universo plasmato da leggi naturali. Il primo appuntamento è venerdì 31 maggio con l’inno a Venere, fra le più belle pagine del poema, accostato a cinque lieder di Mozart affidati a Anna Pieri, Elena Pinna e Gianandrea Navacchia, per celebrare la voce come più antico strumento musicale.
 
Come una ‘Beatrice’ lucreziana, Camilla Berardi (nella foto) accoglierà il pubblico nella chiesa di Sant’Eufemia, all’ingresso della Domus. Dopo l’introduzione sul tema e sulla scelta musicale della giornata e la lettura di un estratto del poema, istruirà gli spettatori sui movimenti e le parole di una sorta di Nekuia, un rito con cui nell’antica Grecia si evocavano gli spiriti dei defunti, per discendere nella Domus dove i musicisti proporranno brani legati al contesto letterario. Nel secondo appuntamento (4 giugno) si illustrerà il principio del ‘nulla si crea dal nulla’ con le costruzioni armoniche dei brani di Bach e Biber per violino solo eseguite da Nicolò Grassi. La teoria atomistica è protagonista anche il 6 giugno con l’elogio della sapienza e l’introduzione del concetto di clinamen (cioè la deviazione spontanea e casuale degli atomi nella loro caduta nel vuoto) e il celebre brano In C di Terry Riley, reinterpretato da Luca di Chiara attraverso loop station e strumenti per raccontarne la struttura “atomica”.
 
Il trionfo delle forze vitali è al centro della performance dell’11 giugno, quando brani di stili ed epoche diverse creeranno un paradosso armonico tra barocco e pop. La Suite n. 1 per violoncello di Bach accompagna la riflessione sulle gioie della vita del 13 giugno, mentre al giro di boa del sesto appuntamento (18 giugno) la meditazione sulla natura della morte ha le note di A Love Supreme di John Coltrane. Il 20 giugno un’improvvisazione con percussioni anche insolite (conchiglie, tappi, water gong…) si abbina alle considerazioni sulla percezione che continuano il 25 giugno con una seconda esperienza di musica sensoriale e informale, protagonista in questo caso la tromba. Mentre Vexations e le Gymnopédies di Satie accompagnano l’elogio a Epicuro del 27 giugno, il 2 luglio la cosmologia secondo Lucrezio si combina al Lied for Clarinet di Luciano Berio e altre pagine del Novecento. 4’ 3’’ di John Cage e Stripsody di Cathy Berberian caratterizzano il penultimo appuntamento, dedicato al libero arbitrio (4 luglio). Il 9 luglio il ciclo si chiude con Tabula rasa di Arvo Pärt e la descrizione della peste di Atene, topos della tabula rasa; in questo caso Jacopo Rivani (nella foto) dirigerà l’Orchestra La Corelli.
 
La rassegna è una preziosa occasione per esplorare in maniera inedita uno dei più affascinanti poemi sulla natura mai scritti, un’esperienza del sublime che è anche un appello alla responsabilità personale e un incoraggiamento a prendere coscienza della realtà. Non a caso i Saggi del filosofo Montaigne contengono oltre cento citazioni dal De rerum natura, mentre il presidente americano Thomas Jefferson ne possedeva almeno cinque edizioni, tra l’originale latino e traduzioni in inglese, italiano e francese. Dopo tutto, lo storico e critico letterario Stephen Greenblatt ha vinto il premio Pulitzer con il saggio in cui sostiene che la riscoperta del poema da parte dell’umanista Poggio Bracciolini, che ne rintracciò un manoscritto nell’abbazia di San Gallo nel 1417, abbia introdotto idee fondamentali per innescare la rivoluzione della scienza moderna.

Al Valli di Reggio Emilia, danza contemporanea dal Canada


 
31 MAGGIO 2024 | TEATRO MUNICIPALE VALLI | REGGIO EMILIA
Ballet BC
Heart Drive / Silent Tides / Passing

Heart Drive
coreografia Marne & Imre van Opstal
Silent Tides
coreografia Medhi Walerski
Passing
coreografia Johan Inger       

Fondato nel 1986, il Ballet BC, attualmente diretto da Medhi Walerski, è un punto di riferimento nella creazione, produzione e formazione della danza contemporanea in Canada.
Con sede a Vancouver, la Compagnia ha dato un contributo unico e prezioso allo sviluppo della danza in patria e all’estero. 
Nel 2019, Ballet BC è stata nominato all’Olivier Award per la migliore nuova produzione di danza per il tour al Sadler’s Wells di Londra. La Compagnia presenta un repertorio eterogeneo di autori canadesi e internazionali della fine del XX e dell’inizio del XXI secolo, tra cui William Forsythe, Cayetano Soto, Sharon Eyal e Gai Behar, Johan Inger, Medhi Walerski, Ohad Naharin, Crystal Pite, Emily Molnar e altri, ed è costantemente impegnata nella creazione e nella presentazione di nuove produzioni.  


mercoledì 29 maggio 2024

GREGORY KUNDE, UNA VITA DA CANTARE - Il tenore statunitense presenta la sua biografia al Teatro Costanzi. Intervengono José Luis Jimenéz e Daniel Oren

 
È tra i cantanti più rinomati nel panorama lirico internazionale e tra i tenori verdiani più apprezzati al mondo. Venerdì 31 maggio, alle ore 16.30, nella Sala Gialla del Teatro Costanzi, il celebre tenore Gregory Kunde presenta la biografia "Gregory Kunde, una vita da cantare", proprio nei giorni in cui è protagonista, all’Opera di Roma, dell’Otello di Verdi nella messa in scena di Allex Aguilera e con la direzione di Daniel Oren. Il libro, edito da Pigmalion, ripercorre gli oltre quarant’anni di vita personale e professionale del cantante statunitense. Oltre al tenore, intervengono l’autore della biografia, il giornalista José Luis Jimenéz, e il direttore Daniel Oren. Ingresso libero fino a esaurimento posti. 
Dalle origini nella piccola località di Kankakee, in Illinois, passando per la formazione all’Opera di Chicago sotto gli insegnamenti del maestro Alfredo Kraus, fino alla sua affermazione in Europa, “Gregory Kunde, una vita da cantare” è una biografia costruita a partire dalla testimonianza dello stesso compositore e di coloro che hanno svolto un ruolo fondamentale nel suo percorso artistico. Una narrazione che affronta anche i suoi momenti più difficili, come quello della grave malattia che lo ha colpito vent’anni fa e della crisi vocale che ha messo a rischio la sua carriera. Senza tralasciare, infine, personali riflessioni sul canto e sul mondo dell’opera. 

Il 7 giugno all'Arena di Verona La Grande Opera Italiana Patrimonio dell'Umanità in mondovisione RAI


Il Ministero della Cultura celebra l’Opera italiana con un evento straordinario all’Arena di Verona, in mondovisione RAI. Protagonista assoluto il canto lirico, con 160 professori d’Orchestra e 300 artisti del Coro dalle Fondazioni lirico sinfoniche italiane.
Con la partecipazione straordinaria del Maestro Riccardo Muti.
In un’unica serata, nel teatro all’aperto più grande del mondo, Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Juan Diego Flórez, Ludovic Tézier, Vittorio Grigolo, Luca Salsi, Eleonora Buratto, Francesco Meli e molti altri artisti, con la danza di Roberto Bolle e Nicoletta Manni.
Alberto Angela, Cristiana Capotondi e Luca Zingaretti condurranno il pubblico in un avvincente ‘viaggio’ nell’Opera che ha fatto la storia della musica e dell’Italia.
Venerdì 7 giugno, il Ministero della Cultura, in collaborazione con Fondazione Arena di Verona, celebrerà il Canto lirico italiano patrimonio dell’umanità, in una serata eccezionale all’Arena di Verona. In una notte, le pagine più belle dell’Opera e, sullo stesso palcoscenico, i migliori interpreti al mondo.
Un evento unico nella storia della Lirica, in mondovisione RAI, con una grande orchestra composta da 160 elementi e un coro di 300 artisti, provenienti dalle Fondazioni lirico sinfoniche italiane, con la partecipazione straordinaria del Maestro Riccardo Muti.
La serata, realizzata con la partecipazione di SIAE, ANFOLS, Teatro alla Scala e Accademia di Santa Cecilia, sarà condotta da Alberto Angela, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti. In platea le maggiori autorità italiane, i rappresentanti delle istituzioni culturali, l’Unesco e gli ambasciatori dei Paesi del mondo dove l’Opera è più amata.

Lo spettacolo si aprirà con il maestro Riccardo Muti, ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo, sul podio. Sarà lui a dirigere la prima parte della serata, e i brani per orchestra e coro più significativi della grande opera italiana, dal regno del Belcanto di Guglielmo Tell e Norma, all’epopea verdiana e risorgimentale di Nabucco e Macbeth, alle pagine sinfoniche e corali grandiose da Mefistofele e Manon Lescaut.
Il teatro all’aperto più grande al mondo, sede del Festival operistico più antico e popolare a livello internazionale, ospiterà una grande festa che riunirà il mondo della cultura e i più grandi artisti internazionali, eccezionalmente sullo stesso palcoscenico.

Oltre alle grandi pagine che hanno fatto la storia della musica, e dell’Italia stessa, la seconda parte della serata offrirà un’appassionante antologia dei brani d’opera più celebri di Puccini, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Mascagni, Leoncavallo, Giordano, interpretate da un cast irripetibile. Stelle da tutto il mondo accomunate dal canto lirico italiano, come i soprani Anna Netrebko, Eleonora Buratto, Rosa Feola, Juliana Grigoryan, Jessica Pratt, Mariangela Sicilia, il mezzosoprano Aigul Akhmetshina, i tenori Jonas Kaufmann, Renè Barbera, Juan Diego Flórez, Vittorio Grigolo, Brian Jagde, Francesco Meli, Galeano Salas, i baritoni Nicola Alaimo, Luca Salsi, Ludovic Tézier, il basso Alexander Vinogradov, diretti dal giovane maestro Francesco Ivan Ciampa.

Per l’occasione, Fondazione Arena di Verona ha ideato, con Filippo Tonon, un impianto scenografico originale, che accoglierà orchestra e coro sul palcoscenico e trasformerà il golfo mistico in un nuovo spazio scenico per un’altra eccellenza italiana nel mondo, la danza. Le Étoile Roberto Bolle e Nicoletta Manni interpreteranno due coreografie firmate da Massimiliano Volpini, create appositamente per questo evento ed eseguite per la prima volta. Sulla musica dei grandi maestri, tra cui Giacomo Puccini di cui si celebra quest’anno il centenario dalla morte, le due Étoile del Teatro alla Scala di Milano si esibiranno prima in un passo a due sulle note di Madama Butterfly, seguito dall’assolo di Bolle su Cavalleria Rusticana. In scena, durante la serata, anche 50 ballerini del corpo di ballo di Fondazione Arena.

L’evento sarà trasmesso in diretta in mondovisione su Rai 1 dalle 20.30. Ad introdurre il grande pubblico all’eccezionale patrimonio dell’opera e del canto lirico italiano, saranno tre diversi narratori, insieme per la prima volta: Alberto Angela, Cristiana Capotondi e Luca Zingaretti. Saranno loro a muoversi nei diversi spazi dell’Arena, tra il pubblico e dietro le quinte di questo set monumentale, un gioiello costruito dagli Antichi romani e perfettamente conservato che ogni estate dal 1913 ospita lo spettacolo dal vivo più complesso, compiuto e grandioso di sempre: l’opera.

Il pubblico potrà accedere in Arena a partire dalle 18.30 fino alle 20.10. La serata, composta da più di 30 momenti musicali avrà un intervallo. Si tratta del primo evento di questo genere, che il Ministero della Cultura si auspica di replicare ogni anno, il 7 giugno, nei luoghi più suggestivi d’Italia.

TRIESTE ESTATE 2024 "Il Suono di Trieste"

 

Dall’ultima grande opera di Puccini Turandot con il finale di Alfano a due operette assai rare come Sogno di un Valzer di Oscar Strauss e Gräfin Mariza di Kálmán,
dalla grande musica corale e sinfonica della IX sinfonia di Beethoven e dei Carmina Burana di Orff, fino all’omaggio a Ezio Bosso; dal Castello di San Giusto al Teatro Verdi, ma anche l’antistante piazza e Miramare: l’Estate di Trieste vi invita a scoprire le bellezze della città lungo sentieri d’arte e musica grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni musicali giuliane, in uno sforzo creativo corale che per tre mesi riempirà l’aria e il vento del Suono di Trieste. 
E le prevendite sono aperte alla biglietteria del Teatro Verdi per tutti gli appuntamenti che vedono i nostri artisti coinvolti!
Anche per quest’estate i prezzi e le agevolazioni rimarranno sostanzialmente invariate ed in linea sia con la scorsa estate sia con la stagione invernale del Verdi. Vi è solo una sostanziale novità nell’introduzione delle Poltronissime in un segmento privilegiato per qualità d’acustica, visione del palco e godimento dell’architettura circostante per le sole produzioni che si terranno nel Cortile delle Milizie del Castello di San Giusto, scelta perfettamente in linea con tutte le grandi istituzioni musicali europee quando attive fuori sede in luoghi di prestigio storico e culturale. Il numero delle Poltronissime sarà assai limitato – circa un centinaio di sedute – ed il costo massimo per la nuova produzione di Turandot sarà di 80 euro. Mentre i prezzi partiranno da 11 euro per gli under 34 nei soli concerti.
Inoltre per Turandot, IX di Beethoven e Carmina Burana sarà possibile acquistare con carnet tutti i titoli in un’unica soluzione, garantendosi in tutti i settori, incluse le Poltronissime, uno sconto del 15% a spettacolo.


CASTELLO DI S. GIUSTO – CORTILE DELLE MILIZIE
TURANDOT
Musica di Giacomo Puccini
Dramma lirico in tre atti e cinque quadri su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
Edizioni Casa Ricordi, Milano
Maestro Concertatore e Direttore ENRICO CALESSO
Regia DAVIDE GARATTINI RAIMONDI
Scene e disegno luci PAOLO VITALE
Costumi DANILO COPPOLA
Assistente alla regia e movimenti scenici ANNA AIELLO
Maestro del Coro PAOLO LONGO
ALLESTIMENTO DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
Con la partecipazione del coro I Piccoli Cantori della città di Trieste diretti dal M° Cristina Semeraro
Nel centenario pucciniano, il Verdi dedica al grande compositore la sua ultima e più sfidante opera, commistione sapiente di tradizione occidentale e mimesi d’Oriente, perfetta per il porto internazionale di Trieste che da secoli coltiva le contaminazioni culturali e commerciali verso l’Oriente.
RECITE: Mercoledì 10 luglio, Venerdì 12 luglio, Sabato 13 luglio ore 21:15
Biglietti: da 15 a 80 euro

NONA SINFONIA in re minore per soli, coro e orchestra
Musica di Ludwig van Beethoven
Direttore ALESSANDRO D’AGOSTINI (nella foto)
ORCHESTRA E CORO DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
Con la partecipazione del Coro del Friuli-Venezia Giulia
Opera fondante non solo nella cultura musicale alta, ma ben rappresentata anche nell’immaginario mainstream, da Kubrik alle celebrazioni europee di cui è inno ufficiale, la maestosa nona sinfonia di Beethoven assumerà di certo un sapore nuovo tra le imponenti mura di Castel San Giusto.
Giovedì 18 luglio, ore 21:15
Biglietti: da 11 a 30 euro

CARMINA BURANA
Cantiones profanae cantoribus et choris, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis
Musica di Carl Orff
Direttore GIUSEPPE GRAZIOLI (nella foto)
ORCHESTRA E CORO DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
Con la partecipazione del Coro del Friuli-Venezia Giulia
Opera novecentesca di rottura composta su ispirazione dei componimenti poetici medievali ritrovati ad inizio ‘800 nella Bura di San Benedetto in Alta Baviera, da sempre ha affascinato un pubblico trasversale, dal Metal alla riscoperta e ricreazione cinematografica e letteraria di un Medio Evo fantastico nel solco della nuova tradizione di autori come Tolkien. Per la speciale occasione nel suggestivo Castello di San Giusto, il coro del Teatro Verdi sarà affiancato dal Coro del Friuli-Venezia Giulia per giungere al ragguardevole numero di oltre 80 voci.
Domenica 21 luglio, ore 21:15 
Biglietti: da 11 a 30 euro

IL TEATRO GIUSEPPE VERDI di TRIESTE
SOGNO DI UN VALZER
In forma di concerto
Operetta di Felix Dörmann e Leopold Jacobson
Musica di Oscar Straus
Musicisti dell’Orchestra e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Sogno di un valzer di Straus, capolavoro dell’operetta viennese del primo ‘900 e pastiche di diversi stili di valzer, da cui il regista Lubitsch trasse il film L’Allegro Tenente, è oggi un raro classico che racconta l’atmosfera, il sapore, il profumo seducente dell’Austria Felix. 
Spettacolo in collaborazione con l’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DELL’OPERETTA nell’ambito del FESTIVAL DELL’OPERETTA 2024
Martedì 16 luglio ore 20.30
Biglietti: da 15 a 45 euro

GRÄFIN MARIZA
Operetta in tre atti di Julius Brammer e Alfred Grünwald
Musica di Emmerich Kálmán
Maestro Concertatore e Direttore STEPHANIE PRADUROUX
Regia di Andrea Binelli
Allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
A cento anni dalla prima esecuzione assoluta, il Teatro Verdi mette in scena La Contessa Mariza, un capolavoro dell’operetta danubiana in cui il compositore ungherese Kàlmàn sintetizza in musica la cultura imperialregia, l’aquila a due teste del regno absburgico, fondendo la tradizione viennese con la canzone popolare ungherese. Noto per la sua abilità nel comporre canzoni di grande presa, il titolo riserverà una serata di grandi melodie e cantabilità.
Spettacolo in collaborazione con l’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DELL’OPERETTA nell’ambito del FESTIVAL DELL’OPERETTA 2024
RECITE: Giovedì 8 agosto, sabato 10 agosto ore 20.30, domenica 11 agosto ore 18.00
Biglietti: da 15 a 45 euro

PIAZZA VERDI di TRIESTE
LA MUSICA SUSSURRA E CI SVELA LA VITA
Omaggio a Ezio Bosso
Solisti della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Concerto dedicato all’indimenticato Maestro Ezio Bosso, realizzato dalla Fondazione con la partecipazione di musicisti dell’orchestra e da musicisti ospiti che hanno condiviso la gioia di ricordare con la musica e con le parole del Maestro la presenza di una personalità unica in campo musicale, Direttore ospite residente del Teatro Verdi che ha lasciato un segno indelebile nella città di Trieste. 
domenica 28 luglio ore 21.00 Ingresso gratuito

CASTELLO DI MIRAMARE
In collaborazione con Teatro Rossetti
CONCERTO AL TRAMONTO
Gaetano Pugnani, Werther
Melologo in due atti per orchestra e voce recitante
Sergio Rubini, voce recitante
Alvise Casellati, Direttore
ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
Con l’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste diretta per l’occasione dal Maestro Alvise Casellati, ospite frequente della Fenice di Venezia e di Arena di Verona, nonché figura di spicco del panorama musicale newyorkese dove ogni anno tiene un fortunato recital dedicato all’opera italiana a Central Park. Come ogni anno la musica s’intreccia alla prosa in questa prima serata, e Sergio Rubini - icona del cinema italiano, pluripremiato attore, sceneggiatore e regista - darà voce alle intense parole di Werther. Il melologo proposto in apertura dell’edizione 2024, infatti reinterpreta liberamente il celebre “Werther” di Goethe ed è opera di pieno Settecento del compositore di corte e direttore della Cappella Reale dei Savoia Gaetano Pugnani, autore spesso dimenticato nelle programmazioni dei grandi teatri europei, ma di solida impronta classica a mediare tra la tradizione italiana e quella di scuola viennese e tedesca.
Sabato 29 giugno ore 21.30
Biglietti: da 25 a 30 euro

CONCERTO ALL’ALBA
Wolfgang Amadeus Mozart
Quintetto in mi bemolle maggiore K 407 per corno e archi
Quintetto in la maggiore K 581 per clarinetto e archi
Stefano Furini, Valentino Dentesani (violini), David Briatore, Elisabetta Chiappo (viole), Simona Slokar (violoncello), Chiara Bosco (corno), Marco Masini (clarinetto)
L’alba del 30 giugno, nell’incanto del parco, sorgerà sulle note di Wolfgang Amadeus Mozart: sarà il geniale compositore, infatti, al centro del “Concerto all’Alba” che avrà inizio alle ore 5.19. 
Due celeberrimi quintetti mozartiani saranno eseguiti dalla formazione cameristica nata in seno all’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste e composta da Stefano Furini, Valentino Dentesani (violini), David Briatore, Elisabetta Chiappo (viole), Simona Slokar (violoncello), Chiara Bosco (corno), Marco Masini (clarinetto). Per archi e corno il primo del 1782, per archi e clarinetto il secondo del 1789 i due quintetti furono scritti per amici virtuosi di Mozart: il primo per il cornista salisburghese Ignatz Leitgeb, spesso oggetto dei suoi scherzi più sapidi e di certo influenzato nel tono dal rapporto giocoso col dedicatario; il secondo per l’abilissimo clarinettista Antonio Stadler. Benché sia stato scritto in uno dei periodi più disperati di Mozart, la composizione non lascia trasparire le sue ubbie personali, regalando un momento musicale di grande distensione ed affabilità.
Domenica 30 giugno ore 5.19
Biglietti: da 15 a 20 euro


Pierino e il lupo: al Teatro Piccini lo spettacolo dell’Orchestra sinfonica della Città metropolitana con la voce recitante di Antonio Stornaiolo

 

Venerdì 31 maggio, alle ore 20.30, nel Teatro Piccinni di Bari, l’Orchestra sinfonica della Città metropolitana di Bari si esibirà in un concerto dal titolo “C’era una volta”, un omaggio alle favole che hanno come protagonisti gli animali, da La Gazza ladra a Le boeuf sur le toit (Il Bue sul tetto), fino alla nota opera di Sergej Prokof'ev, Pierino e il lupo, che verrà eseguita nella seconda parte della serata con la voce recitante dell’attore e showman, Antonio Stornaiolo (Ingresso a pagamento con biglietto unico € 5,00 e € 1,00 per studenti di ogni ordine e grado e per gli over 65).
Nella prima parte l’Orchestra, diretta dal maestro statunitense Lawrence Golan (nella foto a sinistra), eseguirà un’Ouverture da La gazza ladra di Gioachino Rossini e, poi, Le boeuf sur le toit, tra le prime composizioni con cui Darius Milhaud si fece conoscere al grande pubblico. Il brano, eseguito in occasione del 50esimo anniversario dalla morte del compositore, è concepito come una fantasia musicale destinata ad accompagnare un film muto di Charlie Chaplin, nella quale Milhaud utilizza melodie popolari tipiche del posto, tra cui maxixe e samba. La musica appare caotica e disordinata, un effetto derivante dal ricorso alla politonalità, usata spesso da Milhaud come elemento provocatorio.
La seconda parte della serata è dedicata all’opera di Prokof'ev, Pierino e il lupo con l’esecuzione della composizione musicale di Federico Biscione (nella foto in basso) nella quale troviamo flauto, oboe, clarinetto, fagotto, tromba, tre corni, trombone, timpani, percussioni e archi.
La composizione rappresenta un’introduzione strumentale alla favola musicale di Pierino e il Lupo ed è legata ad essa da molti temi, mescolati e riposizionati a mo’ di mosaico per introdurre quello principale, utilizzando stessi tempi e stesso stile del lavoro di Prokof'ev.
Lo scopo della composizione è di parlare dell’opera, sebbene in forma più contenuta, creando così una composizione per bambini che possa essere piacevolmente recepita anche agli adulti.
La guida all'ascolto è a cura degli studenti del Laboratorio di critica musicale del DAMS - Università degli Studi di Bari.

La IUC al Goethe 2024: K/024, per il centenario della morte di Franz Kafka

 
La IUC al Goethe 2024
Auditorium del Goethe Institut - Via Savoia 15, Roma


Giovedì 6 giugno ore 20.30
Eugenio Renzetti Group Zero
Simone Alessandrini sax contralto, sax soprano, flauto 
Roberto Bottalico sax tenore, clarinetto 
Francesco Fratini tromba, flicorno 
Eugenio Renzetti trombone, composizioni, arrangiamenti 
Andrea Saffirio pianoforte, tastiere 
Pietro Ciancaglini contrabbasso, basso elettrico 
Riccardo Gambatesa batteria
Federico Sanguineti voce virtuale


K/024
Spettacolo per il centenario della morte di Franz Kafka

Nella lotta fra te e il mondo asseconda il mondo” (Franz Kafka)
È dalla necessità perenne ed instancabile di fondere i vari volti dell’arte che vede la luce K/024, progetto ideato e prodotto da Eugenio Renzetti. 
I brani nascono da suggestioni generate dalla lettura dei capolavori di Franz Kafka di cui ricorre nel 2024 il centenario della morte. In “Lettera al padre” risiede però il cuore della ricerca che tenta di osservare e codificare, con discrezione e sensibilità, il rapporto padre - figlio come archetipo della relazione. 
La partecipazione anche se solo virtuale di Federico Sanguineti, intellettuale ironico ed irriverente, arricchisce la proposta musicale con variazioni, vocali, su frammenti kafkiani. 
Di Group Zero fanno parte alcuni dei più noti musicisti della scena jazzistica italiana, che con radici eterogenee e ambizioni comuni, sono capaci di immergersi in una proposta musicale originale, in equilibrio tra jazz contemporaneo, rock e musica d’avanguardia.

Ingresso 5 euro