"Crediamo più all'altrui opinione che non alla nostra propria.
E che sia il vero non è ancor molto tempo che
essendo appresentati qui alcuni versi sotto il nome di Sannazaro,
a tutti parvero molto eccellenti
e furono lodati con le meraviglie ed esclamazioni.
Poi, sapendosi per certo che erano d'un altro,
persero subito la reputazione e parvero men che mediocri.
E cantandosi pure in presenza della Signora Duchessa un mottetto,
non piacque mai né fu estimato per bono
finché non si seppe che quella era composizione di Josquin Desprez.
(Baldassarre Castiglione, Il Cortegiano, 1528)
Nel mediometraggio su Josquin prodotto da
Noema nel 2021, Carlo Fiore regala la sapienza di alcune citazioni
riguardanti Josquin e la fama indiscussa che ebbe già in vita e che
lo seguì per decenni dopo la scomparsa. Il V centenario
della morte che Noema ha così celebrato, ha prodotto ulteriori
frutti che ancora adesso raccogliamo commossi, non avendoli previsti
con certezza, non sapendo con assoluta sicurezza, da coltivatori
ben piantati a terra, come la terra risponderà, se il seme sia stato
posto a giusta profondità perché non si disperda, non soffochi, ma
cresca e germogli.
A distanza di tre anni, siamo ancora una volta
felici di aver lavorato per quel seme e di averne promosso la
fioritura, che oggi diventa discografia: il CD "Sublime ingegno"
è disponibile sul sito dell'etichetta NOVANTIQUA, che ha
accolto il progetto.
Un grazie a Mario Sollazzo e alla
disponibilità squisita, a Walter Testolin che ne ha promosso con
dedizione la produzione e che guida con grazia l'ensemble De
labyrintho nella meravigliosa musica che ascolterete.
Grazie al
Cav. Franco Cologni e alla Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte,
che con il sostegno di sempre ci consentono di spargere semi, e
semi buoni, che producono frutto.
"Deh! Ditemi per vostra fede chi
sono stati quegli che voi avete conosciuti per tanto eccellenti
quanto voi mi dite. E potete lasciar da parte quelli che sono stati
avanti ai nostri tempi perché sarebbe un numero infinito.
Che io
so bene che Ockeghem fu quasi il primo che in questi tempi ritrovasse
la musica quasi che spenta del tutto, non altrimenti che Donatello ne
ritrovò la scultura. E che Josquin, discepolo di Ockeghem, si può
dire che quello alla musica fusse un mostro della natura, come è
stato nell'architettura e pittura e scultura il nostro Michelangelo
Buonarroti.
Perché siccome Josquin non ha però ancora avuto
alcuno che lo arrivi nelle composizioni, così Michelangelo ancora
infra tutti coloro che in queste arti si sono esercitati è solo e
senza compagno.
(Cosimo Bartoli, Ragionamenti Accademici,
1567)
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