sabato 7 dicembre 2024

La break dance irrompe al Teatro Nuovo di Spoleto con un omaggio al cinema degli anni ‘30 e ‘40

 
Si avvicina il tradizionale appuntamento che la Fondazione Festival dei Due Mondi organizza in occasione delle festività natalizie. Lo spettacolo Ciak, si gira! in programma martedì 10 dicembre alle ore 20:30 al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, porta in scena ci sono i danzatori della Pockemon Crew, compagnia di punta della nuova generazione della break dance internazionale, per un appassionato omaggio al cinema musicale degli anni ’30 e ’40. “Ardente come il desiderio” (Le Monde) e “follemente inventiva” (Télérama): i Pockemon crew sono otto “figli della strada”, scoperti alla fine degli anni ’90 sotto i portici del Teatro dell’Opera di Lione, hanno conquistato il pubblico con la loro creatività, vincendo più volte campionati internazionali e trasformando la danza urbana in un linguaggio universale.
Alla fine degli anni ’90, a Lione, l’allora direttore della Biennale Danza notò un gruppo di danzatori che si esibivano in una jam sotto i portici della città. in pochissimo tempo i Pockemon Crew si sono fatti conoscere vincendo contest di hip hop in tutto il mondo, diventando più volte campioni d’Europa e ballando anche all’Opéra di Lione. L’attività della compagnia ha compreso otto lavori teatrali, tra i quali il più rappresentato e conosciuto è C’est la vie?, e diversi progetti che spostano l’attenzione sulle nuove generazioni di breakers. Riyad Fghani, che si occupa delle coreografie e della direzione artistica, commenta: «Nel passaggio dalla strada al palcoscenico l’importante è non dimenticare se stessi. Solo perché andiamo in luoghi prestigiosi come l'Opéra non significa che dobbiamo cambiare. Se ci hanno chiesto di venire, è perché gli è piaciuto il nostro modo di essere. Quindi dobbiamo rimanere così».


Ispirandosi al cinema degli anni ’30 e ’40, lo spettacolo Ciak, si gira! celebra i musical di Hollywood, dai passi di Fred Astaire e Gene Kelly alla magia di Stanley Donen e Vincent Minnelli, con costumi e scenografie che ricreano l’atmosfera degli studi cinematografici dell’epoca. Fghani spiega a proposito di questa ricerca: «Tutti pensano che hip-hop e cinema siano due mondi diversi, in realtà sono cresciuti insieme. In tutto il cinema hollywoodiano si ballava molto e abbiamo costruito le nostre coreografie a partire dai tantissimi movimenti hip-hop che gli attori già facevano in quegli anni».
Omaggiando le radici della settima arte, con un richiamo a Lione - loro città d’origine in cui i fratelli Lumière inventarono il cinema nel XIX secolo - la compagnia racconta gli inizi del movimento hip hop, nato nella New York degli anni ’40. Raccontano una storia che è la nostra storia: fatta di lotte, di speranze, di sogni infranti e ricostruiti.
 

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