Al Parco della Musica Ennio Morricone, mercoledì 18 dicembre
(ore 21, Teatro Studio Gianni Borgna) il 61° Festival di Nuova
Consonanza presenta Voci vicine 2.0 “passione in quattro
quadri per giornalista narrante, video, ensemble ed elettronica”
di Fabio Cifariello Ciardi. Una attenta riflessione sulla
condizione dell’informazione oggi, le sue contraddittorietà, la
complessità e le falsità sempre in agguato. Il giornalista Riccardo
Iacona racconta i suoi reportage su argomenti di attualità
alternandosi con i video, che riportano interviste ai cittadini.
L’esecuzione della musica è affidata a Icarus/Cantus
Ensemble (foto in basso) diretto da Tonino Battista.
“Nei video – racconta Fabio Cifariello Ciardi – scorre la moltitudine di voci e volti italiani che raccontano, denunciano, urlano le ricorrenti tragedie del Bel Paese con parole tese dall’emozione o dalla rabbia. Voci (a noi) vicine che hanno attraversato per anni e ancora attraversano la penisola, da Nord a Sud. Un frastornante coro di appelli, denunce, invettive cariche di un’energia comunicativa a cui è difficile non prestare attenzione. Le voci e le immagini sono quelle degl’italiani indignati, delusi, furiosi, spaventati, disperati, ironicamente cinici; uomini, donne, giovani, anziani estratti da centinaia di brevi e spesso casalinghi filmati nascosti nella rete”. I quadri che articolano la forma dello spettacolo sono dedicati a grandi temi del nostro presente, purtroppo ormai ciclicamente ricorrenti. Li spiega lo stesso compositore: “Il cambiamento climatico; il mondo del lavoro, nero e grigio, reddito di cittadinanza compreso, e le sue conseguenze per la salute, come nel caso della ricorrente fragilità della gestione dei rifiuti; l’avversione italiana per le tasse e l’uso del POS; i ricorrenti capri espiatori, a partire dal Sindaco; la propensione del Bel Paese per le discussioni animate da passioni non sempre bilanciate da un’ordinata determinazione”. Conclude Cifariello Ciardi: “I protagonisti parlano, gridano, piangono, sussurrano, ma dopo poco, stranamente, sembra che cantino”.
“Nei video – racconta Fabio Cifariello Ciardi – scorre la moltitudine di voci e volti italiani che raccontano, denunciano, urlano le ricorrenti tragedie del Bel Paese con parole tese dall’emozione o dalla rabbia. Voci (a noi) vicine che hanno attraversato per anni e ancora attraversano la penisola, da Nord a Sud. Un frastornante coro di appelli, denunce, invettive cariche di un’energia comunicativa a cui è difficile non prestare attenzione. Le voci e le immagini sono quelle degl’italiani indignati, delusi, furiosi, spaventati, disperati, ironicamente cinici; uomini, donne, giovani, anziani estratti da centinaia di brevi e spesso casalinghi filmati nascosti nella rete”. I quadri che articolano la forma dello spettacolo sono dedicati a grandi temi del nostro presente, purtroppo ormai ciclicamente ricorrenti. Li spiega lo stesso compositore: “Il cambiamento climatico; il mondo del lavoro, nero e grigio, reddito di cittadinanza compreso, e le sue conseguenze per la salute, come nel caso della ricorrente fragilità della gestione dei rifiuti; l’avversione italiana per le tasse e l’uso del POS; i ricorrenti capri espiatori, a partire dal Sindaco; la propensione del Bel Paese per le discussioni animate da passioni non sempre bilanciate da un’ordinata determinazione”. Conclude Cifariello Ciardi: “I protagonisti parlano, gridano, piangono, sussurrano, ma dopo poco, stranamente, sembra che cantino”.
Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con MittelFest di Cividale nel Friuli, Ensemble Icarus vs Muzak, Cantus Ansambl di Zagabria, Fondazione Musica per Roma
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