martedì 17 dicembre 2024

IL 18 DICEMBRE ANNA CATERINA ANTONACCI A SANTA CECILIA CON UN PROGRAMMA DI LIRICHE E MÉLODIES


Mercoledì 18 dicembre ore 20.30
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Sinopoli
 
Anna Caterina Antonacci contralto
Donald Sulzen pianoforte
 
Ravel 
5 Mélodies populaires grecques
Poulenc 
Le travail du peintre
Hahn 
Venetia
Respighi 
Deità silvane
Hahn 
Etudes latines (7 Mélodies)
Poulenc 
La Dame de Montecarlo

Mercoledì 18 dicembre alle ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli) torna ospite della Stagione di Santa Cecilia, dove ha debuttato nel 1991, Anna Caterina Antonacci, tra le cantanti più affascinanti della scena musicale che fin dal suo esordio, pur scegliendo sempre i sentieri meno battuti, ha brillato per la sua statura di interprete, per la presenza scenica e il senso drammatico, doti che le hanno permesso di conquistare le maggiori platee del mondo tanto nel repertorio cameristico quanto in quello lirico – e nel 2022, grazie al suo fortunato debutto come attrice nel film Il signore delle formiche del regista Gianni Amelio, anche il mondo del cinema.
Accompagnata al pianoforte dallo statunitense Donald Sulzen (nella foto di Christian Palm), membro del Münchner Klaviertrio e apprezzato pianista accompagnatore, la cantante ferrarese eseguirà una selezione di mèlodies di Ravel, Poulenc, Hahn e le liriche del ciclo Deità silvane di Respighi. Apriranno la serata le cinque  Mélodies populaires grecques di Ravel composte ai primi del Novecento su temi di motivi popolari greci provenienti da Costantinopoli e dall'isola di Chio. Seguirà Le travail du peintre di Poulenc che nel 1956 mise in musica sette poesie di Éluard, ciascuna un ritratto dedicato a un celebre pittore (Picasso, Klee, Chagall…). Quindi seguiranno Venetia di Reynaldo Hahn che il compositore scrisse nel 1900 in occasione di una sua visita a Marcel Proust, le Etudes latines, nuovamente di Hahn, e Deità silvane di Ottorino Respighi. Quest’ultimo fu scritto nel 1917 (nel 1925 Respighi ne realizzò anche una versione per soprano e orchestra da camera) ed eseguito per la prima volta il 22 febbraio 1918 a Roma, nella Sala dell’Accademia di Santa Cecilia di via dei Greci. Le cinque poesie che costituiscono questo ciclo sono di Antonio Rubini.
Chiude il programma il monologo di Poulenc del 1961, su un testo di Jean Cocteau, La Dame de Montecarlo, un impietoso e ironico ritratto di una donna di mezza età dedita al gioco d'azzardo, di cui l’autore scrisse: “Questo monologo mi ha deliziato perché mi ha riportato alla mente gli anni 1923-‘25 quando vivevo, insieme ad Auric, a Monte Carlo, […]. Ho visto abbastanza spesso da vicino quei vecchi relitti di donne, signore dalle dita leggere dei tavoli da gioco. In tutta onestà, devo ammettere che Auric e io ci siamo imbattuti in loro anche al banco dei pegni, dove la nostra imprudente giovinezza ci ha condotto una volta o due”.
 
I premi che hanno salutato l’arrivo di Anna Caterina Antonacci (nella foto di Fabio Lovino) sulla scena lirica sono tanto prestigiosi quanto significativi. Il Concorso Internazionale di Voci Verdiane a Parma nel 1988, il Concorso Maria Callas, e il Concorso Pavarotti: la cantilena, la capacitá espressiva, ma soprattutto la voce. Dal Rossini brillante del debutto è presto passata al Rossini serio con Mosè in Egitto, Semiramide, Elisabetta, regina d’Inghilterra, ed Ermione. Ha poi proseguito con parti nobili e classiche quali le regine di Donizetti, le mozartiane Elvira, Elettra e Vitellia, e infine Gluck Armide, con la regia di Pier Luigi Pizzi e diretto da Riccardo Muti, aprí la stagione 1996-97 alla Scala. Seguirono Alceste, sia a Parma che a Salisburgo, e la Medea di Cherubini (a Tolosa e al Théâtre du Châtelet di Parigi). Nel 2003 il suo trionfo come Cassandra nei Troiani allo Châtelet con Sir John Eliot Gardiner ha segnato il passaggio alle grandi eroine del repertorio francese, sui passi di Régine Crespin, nonché la nascita di una tragedienne e di una grande attrice. Ne La Juive e Carmen (rispettivamente a Covent Garden con Pappano and all’Opéra Comique con Gardiner), Antonacci ha fatto rivivere la tradizione lirica francese all’insegna di Viardot, altra grande interprete rossiniana. Dopo Agrippina e Rodelinda di Haendel, è stata Poppea a Monaco e Nerone a Parigi nella stessa Incoronazione di Poppea – queste diverse incarnazioni hanno prodotto l’ispirazione per Era la notte, il suo one-woman show intorno al Combattimento. Ultimamente, la collaborazione con Donald Sulzen ha portato Antonacci a concentrarsi sempre piú sulla melodia, sia questa italiana (Tosti, Respighi) o francese, vedi Fauré (L’horizon chimérique), Debussy e Hahn.
Nelle stagioni successive di particolare rilievo sono state Carmen al Royal Opera House di Londra e Cassandra in Les Troyens alla Scala diretto da Pappano, Iphigenie en Tauride al Grand Theatre de Geneve e la prima mondiale della Ciociara di Marco Tutino all’Opera di San Francisco e al Teatro Lirico di Cagliari, la Sancta Susana alla Bastille.
Recentemente Anna Caterina ha cantato La Voix humaine in una nuova regia di Emma Dante al Teatro Comunale di Bologna seguito da Gloriana in una nuova produzione di David McVicar al Teatro Real
 
 


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