venerdì 20 dicembre ore 20:30
sabato 21 dicembre ore 18
Auditorium
Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia
Orchestra e Coro di Voci Bianche
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Gustavo
Dudamel
maestra del coro di voci bianche Claudia Morelli
Čajkovskij
Lo
schiaccianoci
balletto completo – in forma di concerto
Un ospite attesissimo torna a Santa Cecilia per l’ultimo concerto dell’anno: Gustavo Dudamel (nella oto di Danny Clinch per la LAPO)– tra le più interessanti e influenti bacchette della scena internazionale – sale sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che per prima l’ha ospitato in Italia nel 2005, per dirigere Lo Schiaccianoci di Čajkovskij.
Per la prima volta a Santa Cecilia, sarà eseguito l’integrale del balletto in forma di concerto giovedì 19 dicembre alle ore 19.30 presso la Sala Santa Cecilia (Auditorium Parco della Musica), e sarà poi replicato venerdì 20 dicembre alle ore 20.30 e sabato 21 dicembre alle ore 18.
Gustavo Dudamel, attualmente Direttore Musicale e Artistico della Los Angeles Philharmonic e Direttore Musicale della Simón Bolívar Symphony Orchestra, si confronta con un classico natalizio, presentando al pubblico dell’Accademia di Santa Cecilia un repertorio che ha già avuto modo di dirigere in passato in più occasioni, incidendone anche una versione per la Deutsche Grammophon insieme alla Los Angeles Philharmonic.
La dimensione onirica e fiabesca, unita all’ambientazione natalizia in cui si sviluppa la narrazione, ha favorito negli anni un progressivo accostamento tra il balletto di Čajkovskij e il periodo di Natale – un connubio divenuto, ad oggi, particolarmente saldo nel nostro immaginario collettivo.
Composto tra il 1891 e il 1892, la fonte principale che ha ispirato il balletto non è tanto il noto racconto Schiaccianoci e il re dei topi di E. T. A. Hoffmann – una fiaba solo in apparenza destinata all’infanzia – bensì la riscrittura ben più edulcorata di Alexandre Dumas padre. In tempi più moderni Lo Schiaccianoci è andato incontro anche a molti adattamenti per il grande e piccolo schermo, che ne hanno consolidato la fama. Sono, infatti, numerose le colonne sonore cinematografiche (così come gli spot pubblicitari) che si avvalgono dell’uso delle musiche di Čajkovskij, spesso proprio al fine di rappresentare un’atmosfera natalizia. Questi adattamenti hanno favorito la diffusione di singoli numeri musicali che, estrapolati dal loro contesto, sono divenuti famosi in maniera autonoma rispetto al balletto: è, ad esempio, il caso della Danza della Fata Confetto, la cui memorabile melodia prevede l’uso della celesta, uno strumento che, all’epoca, non era ancora mai stato suonato in un’orchestra sinfonica. A tal proposito, si racconta che quando Čajkovskij vide una celesta, per timore che altri autori potessero rubargli il primato e usare lo strumento in un loro componimento, se la fece spedire da Parigi con gran segretezza.
Un altro esempio molto noto dell’uso cinematografico di Čajkovskij è Fantasia, film della Disney in cui sono proposti alcuni numeri musicali dello Schiaccianoci, in abbinamento a coreografie graficamente illustrate. Grazie a questo film del 1940, la storia di Clara e del suo viaggio nel regno incantato ha recuperato la sua dimensione fanciullesca, portando le musiche di Čajkovskij alle orecchie di nuove generazioni.
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