mercoledì 11 dicembre 2024

L’omaggio del Festival di Nuova Consonanza a Stefano Gervasoni giovedì 12 dicembre nel concerto al Parco della Musica con il PMCE diretto da Tonino Battista. Una serata che ripercorre oltre trent’anni della produzione del compositore italiano, fra i più rappresentativi del panorama musicale del nostro tempo.

 

Il Festival di Nuova Consonanza torna al Parco della Musica Ennio Morricone giovedì 12 dicembre (ore 21, Teatro Studio Gianni Borgna) per il concerto affidato al PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble (nella foto in alto) diretto da Tonino Battista interpreti di riferimento a Roma per la musica d’oggi (solisti Livia Rado soprano e András Szalai al cimbalom), per l’omaggio a Stefano Gervasoni, docente quest’anno del workshop De Musica, che si svolge all’interno del festival affidato ogni anno a un compositore di rilievo internazionale.
Il concerto è realizzato in coproduzione con Fondazione Musica per Roma e con il supporto di Fondazione Nuovi Mecenati - Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea.
 
Classe 1962, voce rappresentativa del panorama musicale del nostro tempo, il compositore bergamasco si caratterizza per una scrittura sonora raffinata, nel quale convivono diversi tipi di modalità espressive. Una tavolozza ricca di strumenti linguistici, riferimenti, mondi musicali e suggestioni, che si ritroverà nel programma della serata che spazia in oltre trent’anni della sua produzione.
Il concerto si apre con Dunkler Lichtglanz (2018) composizione work in progress per flauto in sol, viola e violoncello, nata per i Swiss Chamber Soloists. “La sua costruzione – introduce lo stesso autore – vuole essere la trasformazione dell’oscuro che opprime in un messaggio di speranza, la scoperta di una luce abbagliante che solo può avvenire nella condivisione di un sentimento molto forte”. Segue Least Bee un pezzo per soprano ed ensemble scritto tra il 1990 e il 1992, anni che hanno segnato il punto di svolta nella definizione del linguaggio compositivo di Gervasoni: nell’universo poetico di Emily Dickinson, nelle sue parole semplici e al contempo sfuggenti, intonate nel brano, Gervasoni ha ritrovato l’equivalente ideale della sua musica. 
Terza composizione in programma è Aster Lieder (2005-15), un ciclo di pezzi (tre duo in cui la voce - nella foto il soprano Livia Rado -  è accompagnata volta per volta dal violino, dalla viola e dal violoncello, e un quartetto nel quale la voce incontra i tre strumenti riuniti in trio), che intonano versi di Rilke, Hölderlin, Spalt e Benn. Infine Gramigna per cimbalom ed ensemble, scritto fra il 2009 e il 2015: “Il compositore-contadino – così si presenta Gervasoni – propone una serie di bagatelle per cimbalom e otto strumenti, costituenti un ciclo in progress (come esponenziale è la progressione infestante della crescita della gramigna), dense di rimandi interni l’una con l’altra (come l’intreccio rizomatico delle radici della gramigna, sviluppantesi fino a due metri di profondità), multiformi nella loro natura e nelle loro allusioni”.

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