lunedì 9 dicembre 2024

Martedì 10 dicembre al Mattatoio-La Pelanda l’omaggio del 61° Festival di Nuova Consonanza a Luigi Nono nel centenario della nascita. Alle 19 la proiezione di video originali su sue composizioni, alle 21 il concerto con alcuni dei suoi interpreti storici.

 

Nel centenario della nascita, il 61° Festival di Nuova Consonanza omaggia Luigi Nono martedì 10 dicembre al Mattatoio di Roma - La Pelanda. Veneziano, vissuto dal 1924 al 1990, Nono è stato uno dei principali compositori in Italia del secolo passato, che ha saputo unire la ricerca compositiva a una forte esigenza di partecipazione diretta alla vita, ai problemi umani, alle lotte politiche e sociali del nostro tempo.
 
La giornata si apre alle ore 19 con Apparizioni invisibili per Luigi Nono, video originali sulle composizioni per nastro solo del musicista veneziano, nel nuovo progetto curato da Paolo Pachini, nato nell'ambito della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio di Trieste. Alle ore 21 segue il concerto “Nono e oltre” che si concentra sull’ultima sua produzione. Tre dei suoi interpreti storici – Roberto Fabbriciani (flauti), Giancarlo Schiaffini (tuba), Alvise Vidolin (regia del suono -  nella foto) – cui si affiancano Paolo Ravaglia (clarinetto basso) e Giuseppe Silvi (regia del suono), eseguono tre composizioni elettroacustiche del compositore veneziano, chiudendo il concerto con una prima esecuzione di Pasquale Citera.
Il programma si apre con Das atmende Klarsein (Fragmente) per flauto basso, live electronics e nastro magnetico composta fra il 1981 e l’83 proprio per Roberto Fabbriciani (nella foto). Come gli altri brani in programma, un ruolo essenziale per la sua realizzazione consiste nel rapporto con l’esecutore e con la vasta gamma di possibilità tecniche ed espressive da esso offerte.
Eseguito per la prima volta nel 1985 da Roberto Fabbriciani, Ciro Scarponi e la realizzazione live electronics dell'Experimentalstudio di Friburgo, A Pierre. Dell’azzurro silenzio, inquietum è dedicato a Pierre Boulez. Al centro del brano l’indagine sul suono e il rapporto tra i due strumenti impiegati e l’elettronica.
Ultimo pezzo di Nono in programma è Post-prae-ludium n. 1 per Donau, dedicato a Giancarlo Schiaffini (nella foto), che ne curò la prima esecuzione assoluta a Donaueschingen nel 1987. L’importanza dell’interprete è rimarcata dallo stesso Nono, che nella presentazione del brano spiegava: «Il percorso della composizione è fissato nei suoi dettagli; la creazione è invece pensata come un appunto per l’esecutore. Nuove possibilità di tecnica dell’esecuzione di una tuba a sei cilindri danno all’interprete la continua libertà di superare questi appunti e creare eventi sonori casuali». Fondamentale, in questo processo, l’interazione tra la tuba e la trasformazione elettronica del suono: «La tuba deve captare, elaborare e rispondere ai processi di espansione del suono. La notazione data, la nuova tecnica dell’esecuzione e l’elettronica dal vivo, insieme sostituiscono l’effetto di una mia interpretazione».
Novità in prima assoluta sarà Manutenzione ordinaria delle paure per flauto, tuba, clarinetto e live electronics di Pasquale Citera (1981 -  nella foto). La nuova partitura, racconta lo stesso autore, “è un esercizio d’ascolto, di comprensione e manutenzione delle ansie quotidiane. Personali, collettive, occasionali, ataviche. Una stanza (…) che porta in sé ricordi traslati in forma musicale, dilatati, amplificati, distorti. In quella distorsione trovano un loro equilibrio. Una trama risonante nella quale i tre autorevoli e magistrali interpreti moduleranno e distruggeranno l’equilibrio sonoro presente per condurlo verso uno stadio completamente nuovo”.        

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