sabato 21 dicembre 2024

TEATRO VERDI DI TRIESTE - 31 Dicembre ore 18 - Gran Gala Lirico Sinfonico di fine anno: Ouvertures e Arie d’opera da Rossini, Donizetti, Verdi, Ponchielli, Puccini


 
31 dicembre 2024 ore 18.00
Concerto di fine anno
Gran Gala Lirico Sinfonico
Ouvertures e Arie d’opera da Rossini, Donizetti, Verdi, Ponchielli, Puccini
Direttore ENRICO CALESSO
con
Soprano EKATERINA BAKANOVA 
Tenore IVÁN AYÓN-RIVAS 
Baritono ALESSANDRO LUONGO
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE


GIOACHINO ROSSINI
Ouverture da Guillaume Tell
“Largo al factotum” La cavatina di Figaro da Il Barbiere di Siviglia 
“Quelle horrible destinée” da Moïse et Pharaon 
GAETANO DONIZETTI
“Una furtiva lagrima” da L’Elisir d’Amore 
GIUSEPPE VERDI
“Va’ pensiero” da Nabucco
“La donna è mobile” da Rigoletto 
“Mercè dilette amiche” da I Vespri Siciliani 
“Il balen… / Per me ora fatale” da Il Trovatore 
“Chi del gitano i giorni abbella” da Il Trovatore
AMILCARE PONCHIELLI
“Danza delle ore” da La Gioconda
GIACOMO PUCCINI
“Ah vittoria vittoria” da Gianni Schicchi 
“Quando m’en vo” da La Bohème 
“Nessun dorma” da Turandot 
GIUSEPPE VERDI
“Libiamo ne’ lieti calici” da La Traviata

Una vera festa dell’opera italiana animerà la notte di San Silvestro al Teatro Verdi, sempre più bandiera di questo genere simbolo del Made in Italy e così amato presso i nostri vicini dall’Austria fino agli Slavi meridionali. Ed a festeggiare la fine di un anno fortunato per la città, tutte le maestranze artistiche del Verdi saranno raccolte attorno al podio di Enrico Calesso, ormai triestino d’adozione, e circondato di tre ottimi solisti: il soprano Ekaterina Bakanova, che nel ’25 sarà Carmen al Teatro dell’Opera di Roma e Kovancina al Gran Teatro di
Ginevra; il giovane tenore peruviano Iván Rivas, già consolidato dai debutti al Teatro alla Scala di Milano e all’Opera di Vienna; il baritono di eccellente carriera internazionale Alessandro Luongo, già sui palchi delle principali capitali europee.
Il programma toccherà tutti i grandi sentimenti dell’opera italiana, dal Rossini più brillante e popolare con Guglielmo Tell e Barbiere di Siviglia alle grandi arie verdiane da Elisir d’Amore,
Rigoletto, Vespri, Trovatore fino a quelle pucciniane da Gianni Schicchi, Bohème e Turandot. Il coro dominerà invece il palco in pagine da Nabucco e Traviata, mentre l’orchestra brillerà sola in momenti sinfonici da Rossini a Ponchielli, continuando ad essere il motore primo di tutta la serata.
Il concerto di San Silvestro chiude dunque un anno particolarmente vivace per il Teatro Verdi, che ha consolidato la sua programmazione estiva diffusa in città, ha incrementato gli abbonamenti forte di una stagione di qualità sempre crescente e di un vivacizzato rapporto con la città ed il pubblico straniero, anche occasionale. 
Commenta così il Sovrintendente Giuliano Polo: “Per quanto il percorso per riportare il teatro più importante della regione alla sua centralità storica sia lungi dall’essere terminato, si respira già una nuova energia attorno al Verdi, con nuove iniziative per coinvolgere in modo sempre più attivo e diretto il nostro potenziale pubblico, come il servizio auto e i nuovi ledwall che ci consentono di svelare le meraviglie della vita del teatro senza filtri direttamente a tutti coloro che passeggiano nella nostra piazza. E non è certo finita qui, ma stiamo lavorando sempre più alacremente e davvero con rinnovato entusiasmo per potenziare sempre più l’offerta del salotto musicale della città. 
Le numerose produzioni di quest’anno mettono poi l’accento sulla vera natura di una Fondazione Lirico-Sinfonica come il Verdi, che a tutti gli effetti coi suoi laboratori artigianali, le sue maestranze tecniche, creative, amministrative e ovviamente artistiche, senza contare l’indotto per i fornitori esterni, è davvero un’industria dello spettacolo che dà lavoro a tante persone, crea occupazione a servizio della bellezza e della cultura, insomma svolge sul territorio diversi ed importanti ruoli chiave, fino alla promozione del territorio stesso e delle sue attrattive, come dimostrano le attuali strategie di comunicazione in collaborazione con i principali attori della regione, istituzionali e privati, in definitiva crea indotto a favore di tutti. E a gennaio ’25 ospiteremo diciassette direttori delle testate culturali più significative d’Europa proprio al Verdi in occasione dell’annuale riunione ICMA grazie proprio alla sinergia con PromoTurismoFVG, Comune di Trieste e Trieste Convention & Visitors Bureau che colgo l’occasione per ringraziare del supporto e dell’entusiasmo, riconoscimenti di quanto il Teatro sia un asset importante per il turismo culturale

Buon compleanno Maestro! 22 dicembre 2024, la Città di Viareggio e la Fondazione Festival Pucciniano rendono omaggio a Giacomo Puccini con un ricco programma di eventi che attraverseranno l'intera giornata

 

Il 22 dicembre 2024, la Città di Viareggio e la Fondazione Festival Pucciniano rendono omaggio a Giacomo Puccini, uno dei più grandi compositori italiani, con un ricco programma di eventi che attraverseranno l'intera giornata, celebrando la sua musica e il suo legame profondo con il territorio.
La giornata inizierà alle ore 10.00 in Piazza Mazzini a Viareggio con "PUCCINI VIVE", un'esperienza emozionante che permetterà al pubblico di immergersi nelle melodie immortali del Maestro grazie a PROIEZIONI SU LEDWALL. Saranno trasmesse interpretazioni delle arie più celebri del repertorio pucciniano, un’occasione unica per rivivere l’opera del grande compositore attraverso le immagini e la musica.
Alle ore 10.00, a Torre del Lago Piazzale Belvedere  il Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli presenta il "Navicello di Puccini". Una storica  imbarcazione, recentemente restaurata nella parte materica e dotata di un motore elettrico, sarà esposta nel Parco della Musica del Gran Teatro Giacomo Puccini. Il navicello sarà utilizzato per le visite guidate, permettendo ai visitatori di scoprire da vicino uno degli oggetti simbolici più legati alla vita e alla passione di Puccini.
La serata culminerà alle 17:30 all'Auditorium Enrico Caruso con il Gala Lirico "Buon Compleanno Maestro". Il concerto vedrà protagonisti i tenori Alessandro Fantoni, Francesco Lucii, Lorenzo Papasodero, Alan Sciberras, Ugo Tarquini, accompagnati dall'Orchestra del Festival Puccini sotto la direzione di Jacopo Sipari di Pescasseroli.
 Durante il Gala lirico la consegna del PREMIO PUCCINI a Pier Luigi Pizzi universalmente riconosciuto ed apprezzato per la straordinaria profondità e versatilità del suo percorso artistico. Regista, scenografo e costumista di immensa sensibilità, Pizzi ha saputo rinnovare e al contempo preservare la grande tradizione operistica, facendola rivivere con visioni audaci, eleganti e intrise di raffinata coerenza stilistica. Al Festival Puccini con la sua magistrale capacità di interpretazione, Pier Luigi Pizzi ha saputo esaltare la modernità delle opere pucciniane, rendendole vive e vibranti agli occhi del pubblico contemporaneo. I suoi allestimenti, caratterizzati da una cura meticolosa per ogni dettaglio scenografico e da una profonda comprensione drammaturgica, hanno trasformato il palcoscenico del Festival Puccini in uno spazio privilegiato dove il genio di Puccini si è manifestato con rinnovata forza espressiva proponendo le opere del Maestro sotto una luce nuova, capace di coniugare fedeltà storica e slancio innovativo.

venerdì 20 dicembre 2024

ACCABADORA del duo Lunella Cherchi /Caterina Campo è il progetto vincitore della prima edizione del Bando BOTTOM UP

 


Sono Lunella Cherchi e Caterina Campo, giovani danzatrici emergenti del panorama contemporaneo, col progetto ACCABADORA, indagine sull’archetipo femminile, le artiste vincitrici della prima edizione del Bando BOTTOM UP .
Dopo un periodo di lavoro ospiti delle residenze umbre  CURA-Centro Umbro Residenze Artistiche, nelle sedi de La Mama Umbria International (Creative Hub Cantiere Oberdan) a Spoleto e dello Spazio ZUT! a Foligno, e HOME Centro Creazione Contemporanea, nella sede di Dance Gallery a Perugia, durante il quale i tre gruppi selezionati dal bando, il duo UCCI UCCI, Compagnia Scenamadre e Lunella Cherchi e Caterina Campo,  si è conclusa con la presentazione lo scorso novembre dei work in progress dei tre progetti, la prima fase di BOTTOM UP, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra C.U.R.A. - Centro Umbro Residenze Artistiche, Home - Centro Creazione Coreografica, Teatro Stabile dell’Umbria, il Festival dei Due Mondi di Spoleto e Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale, per sostenere la creatività emergente con azioni concrete in grado di accompagnare a medio e lungo termine lə artistə che operano nell’ambito delle arti performative contemporanee e consolidare nuove modalità di lavoro coordinato tra i differenti settori del Sistema dello Spettacolo dal Vivo regionale.
«Durante tutto il periodo - spiegano i rappresentanti dei soggetti attuatori - abbiamo avuto l’occasione di incontrare lə artistə e approfondire il loro lavoro, arrivando a scegliere come vincitore di questa prima edizione il progetto di danza ACCABADORA. Il percorso di ricerca e di creazione della performance è apparso a tutti molto interessante, sia per la forza dell'immaginario evocato, sia per le potenzialità coreografiche e l'alchimia sulla scena di Caterina Campo e Lunella Cherchi» 
Come previsto dal Bando le due artiste avranno la possibilità di continuare a sviluppare la loro ricerca con un contributo alla creazione messo a disposizione dal Teatro Stabile dell'Umbria e dal Festival di Spoleto, e di presentare pubblicamente in anteprima il lavoro nel 2025  con due repliche nel cartellone della 68esima edizione del festival spoletino e  una nelle stagioni organizzate da Fontemaggiore.
La qualità di tutti i progetti selezionati, mostrata durante la fase di presentazione dei work in progress, ha spinto il Festival dei Due Mondi di Spoleto ad offrire un ulteriore contributo e l’opportunità di presentare i loro lavori in anteprima nell’ambito della 68° edizione del Festival, anche agli altri due progetti finalisti, oltre al vincitore del Bando.
 
La direttrice amministrativa e dell’organizzazione generale Paola Macchi commenta: «Crediamo fermamente che lavorare in rete sia fondamentale per promuovere i processi creativi e generi risorse imprescindibili per il mondo dello spettacolo e per il territorio nel quale operiamo. Siamo felici di poter contribuire alla crescita di potenziali nuovi talenti, offrendo loro l’opportunità di debuttare in un festival prestigioso per poi continuare nel loro percorso professionale con i riconoscimenti che meritano».
«Una prima edizione - concludono gli organizzatori - che crediamo possa essere solo l’inizio di un nuovo modo di collaborare e fare rete per rafforzare il sistema dello spettacolo umbro, che ci auguriamo possa portare a giovanə artistə nuove prospettive e opportunità di crescita professionale ed artistica»

Contemporary / Past con FontanaMIX e le voci di Maria Mazzotta e dei Fratelli Mancuso. Suoni delle culture musicali siciliane e salentine fra tradizione e innovazione



Domenica 22 dicembre ore 18 a Budrio, Le Torri dell’acqua – Sala Ottagonale, Fontanamix presenta un concerto straordinario CONTEMPORARY/PAST dedicato ai suoni delle culture musicali siciliane e salentine, tra tradizione e innovazione. Le inflessioni musicali di litanie, novene, ninne-nanne e lamentazioni delle tradizioni siciliane e salentine vengono coniugate in un dialogo fra idiomi e antichi suoni ed elaborazioni timbriche ed elettroniche. Insieme all'ensemble FontanaMIX le voci di Maria Mazzotta (foto di Giulia Rugge), una tra le interpreti più importanti del panorama pugliese e della world music, e dei fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso (foto in alto), pluripremiati artisti siciliani, polistrumentisti e cantanti. 
Il concerto, che sarà inciso per l’etichetta discografica bolognese “a simile lunch”, è il primo appuntamento del progetto PAST/PRESENT/FUTURE, che per tre anni vedrà l’ensemble FontanaMIX impegnato in concerti dedicati alla valorizzazione del canto popolare e delle modalità con cui esso, in un virtuoso rapporto fra tradizione e innovazione, ha spesso influenzato grandi compositori del Novecento come Béla Bartók e Luciano Berio.
PAST/PRESENT/FUTURE è un viaggio che parte dalle radici della tradizione musicale orale del nostro paese, passando nel presente dell'elettronica psicoacustica, per approdare alle prospettive future della relazione tra creatività musicale e Intelligenza Artificiale. Il progetto è realizzato grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna. 
 
CONTEMPORARY / PAST
Domenica 22 dicembre 18:00 a Budrio, Le Torri dell’acqua – Sala Ottagonale, Via Benni 1


Al Carlo Felice di Genova Lo schiaccianoci con l'Armenian National Ballet, dirige Karen Durgaryan

 

Il prossimo appuntamento della Stagione Lirica e Balletto 24-25 dell’Opera Carlo Felice Genova – Lo schiaccianoci, balletto in due atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij dal racconto Nußknacker und Mausekönig di E.T.A. Hoffmann – sarà in scena sabato 21 dicembre alle ore 15.00 e alle ore 20.00, e domenica 22 dicembre alle ore 15.00 e alle ore 20.00.
A dare vita al balletto sarà l’Armenian National Ballet, con la direzione di Karen Durgaryan, la coreografia di Georgy Kovtun da Marius Petipa, le scene e i costumi di Vjačeslav Okunev. Orchestra, Coro di voci bianche e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova. Maestro del coro di voci bianche Gino Tanasini.
I solisti: Elya Aslanyan / Anahit Vasilyan (Marie), Andrei Gukasian / Yura Martirosian (Prince), Sevak Avetisyan / Grigor Grigoryan (Drosselmeyer), Mariam Garajyan / Tatevik Bolshikyan (Fairy), Garegin Babelyan / Vahe Babajanyan (Nutcracker), Artashes  Hakobyan / Armen Zakaryan (Mouse King).
 

Lo schiaccianoci è un balletto in due atti risalente ai primi anni ’90 dell’Ottocento, Čajkovskij lo compose ispirandosi al racconto Schiaccianoci e il re dei topi di E.T.A. Hoffmann, nonché alla Storia di uno schiaccianoci di Dumas, a propria volta tratta da Hoffman. A fianco del compositore lavorarono i coreografi Marius Petipa e Lev Ivanov. Čajkovskij aveva già sperimentato la composizione di balletti con Il lago dei cigni, del 1875-6 e La bella addormentata, del 1889; titoli oggi ben noti ma non del tutto compresi durante la vita del compositore. La storia, ormai celebre, ripercorre le avventure della piccola Marie (Clara in altre varianti), che alla festa di Natale riceve in dono uno schiaccianoci a forma di soldatino. Durante la notte, la bambina sogna incredibili avventure: a fianco del soldatino, animato e trasformato in un principe, sconfiggerà il temibile Re dei topi, insieme si avvicenderanno poi in un viaggio magico e colorato nel Regno dei dolciumi. Tra gli aspetti più affascinanti del balletto si ritrovano le musiche di Čajkovskij – la cui sensibilità musicale era particolarmente affine alla dimensione fiabesca che caratterizza Lo schiaccianoci – e la grande sintonia tra musica, espressività coreografica e narrazione.
Commenta Sergey Safaryan, Direttore del balletto: «Il balletto Lo schiaccianoci è stato messo in scena all’Armenian National Opera and Ballet Theatre nel 2021, la premiere ha avuto luogo il 23 dicembre ed è stata accolta da standing ovation da parte del pubblico. Ad oggi, lo spettacolo occupa un posto speciale nel repertorio del Teatro. Sebbene non vi siano cambiamenti nella drammaturgia, il coreografo Georgy Kovtun ha interpretato le danze dei personaggi con mezzi espressivi unici, presentando soluzioni innovative e originali per ogni ruolo. Lo schiaccianoci armeno si caratterizza per il suo dinamismo, soprattutto grazie all’apporto del cast artistico, che proprio come il popolo armeno si distingue per il suo carisma e le vivaci emozioni che porta in scena. Grazie all’uso di colori vibranti, animazioni 3D, scenografie accessibili e tecnologie moderne, è stata creata una produzione frizzante, particolarmente comprensibile e accattivante per un pubblico giovane. Le transizioni di scena nello spettacolo sono fluide e logiche, la teatralità e le profonde espressioni psicologiche si intrecciano senza soluzione di continuità».


TCBO: “LES ÉTOILES” PER SALUTARE IL 2024 A PASSO DI DANZA - Sabato 28 dicembre alle 20.30 e domenica 29 dicembre alle 16.30 al Comunale Nouveau

 

Ormai immancabile nel cartellone di balletto del Teatro Comunale di Bologna, torna Les Étoiles, Gala iconico a cura di Daniele Cipriani che chiude il 2024 e la Stagione di Danza con una edizione ripensata e ricca di stelle internazionali, tra le quali spicca il nome della star del balletto spagnolo Sergio Bernal, già protagonista nel 2022 e nel 2023. Lo spettacolo è in programma al Comunale Nouveau sabato 28 dicembre alle 20.30, con replica domenica 29 dicembre alle 16.30.
 

Sul palco, quest'anno troviamo danzatori di fama mondiale come Bakhtiyar Adamzhan (Teatro dell'Opera di Astana), Léonore Baulac (Opéra di Parigi), Matthew Golding (già The Royal Ballet di Londra), Maria Kochetkova (già San Francisco Ballet), Lucía Lacarra (già Bayerisches Staatsballett), Daniil Simkin (già Staatsballett Berlin e American Ballet Theatre), Friedemann Vogel (Stuttgart Ballet) e Akbota Bekbolatova (Teatro Nazionale d’Opera e Balletto Abay, Kazakistan). A loro si unisce Sergio Bernal, recentemente impegnato nel capoluogo emiliano in occasione di Memorare ‘24. Danza e canto per la pace nella Basilica di San Petronio, che essendo bailarín (ballerino classico) e bailaor (danzatore di flamenco) costituisce una rarità nell'universo della danza spagnola. Gli spettatori vedranno entrambe le espressioni artistiche del poliedrico ballerino e coreografo, che interpreterà brani firmati da lui stesso: Obertura, un flamenco rivisitato, e un estratto da un balletto dai toni classici, Rodin. Completano la serata i cosiddetti "poeti della danza", ovvero il duo Riva&Repele (al secolo, i coreografi/danzatori Simone Repele e Sasha Riva), che presentano la loro creazione I'm on your Side, appositamente realizzata per Les Étoiles, su musica di un altro celebre duo: Simon & Garfunkel.
 
La varietà non caratterizza solo gli interpreti ma anche le coreografie, che mescolano sapientemente passi a due e assoli, ottocenteschi e di oggi. Dai pirotecnici passi a due di Marius Petipa tratti da Le Corsaire, affidati a Simkin e Kochetkova, da Don Chisciotte, danzato da Adamzhan e Bekbolatova, e dallo Schiaccianoci, ancora con Adamzhan e la giovanissima Laura Farina, si spazia fino al decano dei coreografi europei, Hans van Manen, con Trois gnossiennes interpretato da Vogel e Baulac. Si cambia poi atmosfera con lo spiritoso Pacopepluto di Alejandro Cerrudo danzato da Simkin, e con brani firmati da alcuni tra i coreografi più in vista di oggi come Marco Goecke - il suo Eyes Open / Shut Your Eyes è affidato al duo Riva&Repele -, Edwaard Liang e Yuri Possokhov, di cui Lacarra danza rispettivamente Finding Light e, insieme a Golding, Snow Storm. Quest’ultima creazione è una novità per l’Italia, proprio come Nachtmerrie di Goecke che impegna ancora una volta Vogel e Baulac.
 
Les Étoiles è una produzione Daniele Cipriani Entertainment in collaborazione con Fondazione Musica per Roma.
Pelliconi è main partner della Stagione Danza 2024 del Teatro Comunale di Bologna.
 
Lo spettacolo andrà in scena su musiche registrate. 

STAGIONE DI DANZA 2024 DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
LES ÉTOILES
Gala internazionale di danza
A cura di Daniele Cipriani
 
Protagonisti
 
Léonore Baulac
Akbota Bekbolatova
Laura Farina
Maria Kochetkova
Lucía Lacarra
Bakhtiyar Adamzhan
Sergio Bernal
Matthew Golding
Simone Repele
Sasha Riva
Daniil Simkin
Friedemann Vogel
 
Disegno luci Alessandro Caso
Direttore di scena Annamaria Bruzzese   

Programma

Prima parte
TROIS GNOSSIENNES
Coreografia Hans van Manen
Musica Erik Satie
In scena Friedemann Vogel, Léonore Baulac
EYES OPEN / SHUT YOUR EYES
Coreografia Marco Goecke
Musica Antony and the Johnsons (Twilight)
In scena Simone Repele, Sasha Riva
PACOPEPLUTO
Coreografia Alejandro Cerrudo
Musica Billy Hill (In the Chapel in the Moonlight), canta Dean Martin
In scena Daniil Simkin
 DON CHISCIOTTE – Pas de deux
Coreografia Marius Petipa
Musica Ludwig Minkus
In scena Bakhtiyar Adamzhan, Akbota Bekbolatova
OBERTURA
Coreografia Sergio Bernal
Musica Coetus
In scena Sergio Bernal
FINDING LIGHT
Coreografia Edwaard Liang
Musica Antonio Vivaldi
In scena Lucía Lacarra, Matthew Golding

Seconda parte

SNOW STORM
Coreografia Yuri Possokhov
Musica Georgij Sviridov
In scena Lucía Lacarra, Matthew Golding
LO SCHIACCIANOCI – Pas de deux
Coreografia Marius Petipa, Lev Ivanov
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
In scena Laura Farina, Bakhtiyar Adamzhan
I’M ON YOUR SIDE
Coreografia Simone Repele, Sasha Riva
Musica Packie Manus Byrne (John and the Farmer), Paul Simon & Art Garfunkel (Bridge over Troubled Water)
In scena Simone Repele, Sasha Riva
RODIN
Coreografia Sergio Bernal
Musica Roque Baños
In scena Sergio Bernal
NACHTMERRIE
Coreografia Marco Goecke
Musica Keith Jarrett, Lady Gaga
In scena Friedemann Vogel, Léonore Baulac
LE CORSAIRE – Pas de deux
Coreografia Marius Petipa
Musica Riccardo Drigo
In scena Daniil Simkin, Maria Kochetkova
DÉFILÉ FINALE
Musica Riccardo Drigo
In scena Tutti gli artisti
 
Les Étoiles è una produzione Daniele Cipriani Entertainment in collaborazione con Fondazione Musica per Roma
 
Comunale Nouveau
Sabato 28 dicembre, ore 20.30 | Turno Gold
Domenica 29 dicembre, ore 16.30 | Turno Silver

nelle foto, dall'alto in basso, interpreti (e fotografo): Riva & Repele (Graham Spicer), Daniil Simkin (Graham Spicer), Sergio Bernal (Albiru), Lucia Lacarra & Matthew Goldberg(Toti Ferrer), Bakhtiyar Adamzhan (MassimoDanza)


“FERRARA MUSICA AL RIDOTTO” CHIUDE IL 2024 CON IL RECITAL PIANISTICO DI NICOLÒ FANTI

 
 
“Ferrara Musica al Ridotto” conclude la programmazione 2024, domenica 22 dicembre alle 10.30, con il recital pianistico di Nicolò Fanti. Tra i migliori allievi espressi dal Conservatorio "Frescobaldi, ha concluso il suo ciclo di studi con il compianto Luigi Di Ilio. Laureato in medicina, divide la propria attività tra la professione di medico e il pianoforte. 
Il viaggio musicale progettato da  Fanti, quasi un percorso emozionale, parte da Träumerei, tra i brani più celebri e intensi di Schumann, tratto dal ciclo Kinderszenen, per proseguire con Granen (Abete rosso) op. 75 n. 5 di Sibelius: un invito a entrare in un’atmosfera rarefatta che ci prepara alla densità dei brani successivi. Il primo dei quali è il celebre Momento musicale op. 16 n. 3 di Rachmaninov: nelle intenzioni dell’esecutore rappresenta il vero e proprio cuore pulsante del recital, un’esplosione di emozioni che parte da una malinconia sommessa per trasformarsi in un’autentica tempesta di passione. Il recital prosegue poi con la penultima composizione in programma, il Preludio n. 15 in re bemolle maggiore op. 28 di Chopin. E’ uno dei più estesi e noti agli appassionati, noto anche col titolo apocrifo de "La goccia d'acqua", per l'onomatopea data dal continuo risuonare in ostinato delle stesse note. 
A seguire, Nicolò Fanti concluderà con la Kreisleriana op. 16, uno dei cicli pianistici più importanti del repertorio romantico, dove Robert Schumann esprime passioni accese e dolci intimità. Fu composta in un periodo di straordinaria intensità creativa, nei primi mesi del 1838, in soli quattro giorni. Ogni sezione di Kreisleriana riflette le due anime del compositore: Florestan, il lato impulsivo e passionale, ed Eusebio, il  lato introspettivo e contemplativo. La scrittura pianistica è virtuosistica e ricca di contrasti, e spinge il pianista e l’ascoltatore ai limiti estremi dell’emotività. È davvero un’opera che continua a incantare e sfidare, suscitando in chiunque l’ascolti  un senso di profonda meraviglia.

giovedì 19 dicembre 2024

MUSICA INSIEME E BOLOGNA FESTIVAL PRESENTANO UN EVENTO STRAORDINARIO: DOPPIO APPUNTAMENTO CON EVGENY KISSIN IL 30 E 31 MARZO 2025


 
UNA CO-PRODUZIONE
FONDAZIONE MUSICA INSIEME E BOLOGNA FESTIVAL


TEATRO AUDITORIUM MANZONI – BOLOGNA

Domenica 30 marzo 2025 | ore 12
INCONTRO COL MAESTRO
EVGENY KISSIN
con la partecipazione degli allievi dell’Accademia Internazionale di Imola
Ingresso gratuito su prenotazione
 
Lunedì 31 marzo 2025 | ore 20:30
EVGENY KISSIN pianoforte
RECITAL
Musiche di Bach, Chopin, Šostakovič 


Musica Insieme e Bologna Festival sono liete di presentare il ritorno del Maestro Evgeny Kissin (foto in alto di Roberto Serra/Bologna Festival) nel capoluogo felsineo: si esibirà infatti sul palco del Teatro Auditorium Manzoni il 31 marzo 2025 in un recital per pianoforte solo e la mattina precedente, domenica 30 marzo, incontrerà sempre al Manzoni il pubblico degli studenti e delle famiglie, ascoltando in particolare le esecuzioni dei giovani pianisti della Fondazione Accademia Internazionale di Imola, elargendo loro consigli preziosi e rispondendo alle domande del pubblico. «È un evento che non ha precedenti nella storia delle apparizioni bolognesi di Evgeny Kissin – ricorda la Presidente della Fondazione Musica Insieme Alessandra Scardovi – e proprio in questa occasione Musica Insieme inaugurerà un nuovo progetto, Incontro col Maestro, che vedrà avvicendarsi sul palco vere e proprie icone della scena internazionale, per “avvicinarle” al pubblico con un dialogo diretto, incontri dedicati e masterclass. Con lo stesso spirito di condivisione che aveva già caratterizzato la co-produzione del 2022, entrambe le iniziative saranno realizzate in collaborazione da Musica Insieme e Bologna Festival, a riconfermare l’importanza di “fare sistema” per offrire alla Città occasioni culturali di importanza internazionale».
«Sono lieta che il pubblico di Bologna Festival e di Musica Insieme si trovi nuovamente riunito nella sala dell’Auditorium Manzoni attorno ad uno dei più acclamati pianisti viventi – commenta Maddalena da Lisca, Sovrintendente e direttore artistico di Bologna Festival – Evgenij Kissin torna a Bologna questa volta in recital ma anche per dialogare con il suo pubblico di ammiratori fedelissimi e per incontrare alcuni studenti pronti a cogliere preziosi consigli interpretativi. Un doppio appuntamento che arricchisce ulteriormente l’offerta musicale della nostra città, già di così alto livello, forte di una rinnovata sinergia tra due attori strategici della scena musicale cittadina».
«L’opportunità che Musica Insieme ci offre, e di cui siamo grati, è preziosa nel suo essere complementare al percorso didattico che la Fondazione Accademia Internazionale di Imola rivolge ai propri allievi provenienti da tutto il mondo. La possibilità di ascolto e confronto da parte di concertisti internazionali di primo piano è fonte di stimolo per chi sogna di intraprendere la stessa carriera. Ci congratuliamo per la generosità di questa iniziativa, che dimostra una grande attenzione per il futuro e la crescita dei giovani talenti», osserva Angela Maria Gidaro, Sovrintendente dell’Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro”.

Evgeny Kissin è senza dubbio uno dei pianisti più amati del nostro tempo, non soltanto per il virtuosismo trascendentale che lo accompagna sin da bambino, ma anche per la sua intelligenza musicale, che conferisce a tutte le sue interpretazioni una profondità e una qualità poetica davvero uniche. Per questo la sua presenza a Bologna – sempre selezionatissime le date italiane delle sue tournée – è un avvenimento eccezionale, e lo è ancor più se, come in questo caso, diventa un doppio appuntamento, unendo alla consueta inarrivabile portata culturale una speciale valenza didattica e sociale.
A proposito del suo recital bolognese, lo stesso Kissin ha dichiarato: «Sono sicuro che l’Italia abbia un posto speciale nel cuore di ogni persona che vi sia stata. È un museo a cielo aperto, la concentrazione di bellezza in Italia non ha paragoni in tutto il mondo. Non dimenticherò mai poi quel concerto a Bologna per Musica Insieme, era il 1994, al Teatro Comunale, e avevo preparato solo quattro bis, ma il pubblico non voleva lasciarmi andare via, quindi ho dovuto suonare ancora e ancora, ricorrendo a tutto il repertorio che mi tornava alla memoria!». Il suo recital si aprirà con la Seconda Partita di Bach, per proseguire con due celebri Notturni e con lo Scherzo in mi maggiore op. 54 di Chopin; nella seconda parte, tutto Šostakovič con un’antologia di Preludi e Fughe e la sua Seconda Sonata. A questo proposito, osserva Kissin: «Nel 2025 sarà il 50° anniversario della morte di Šostakovič, per questo ho dedicato la seconda parte del programma alla sua musica – per onorarne la memoria. Bach e Chopin furono entrambi importanti per Šostakovič: Bach era il suo modello, ogni giorno prima di iniziare a lavorare era solito sedersi al pianoforte e suonare la sua musica; e venendo a Chopin, il giovane Šostakovič partecipò al Primo Concorso pianistico internazionale “Fryderyk Chopin” di Varsavia e ricevette un diploma onorario; da qui la scelta del repertorio per la prima parte».


Si ringraziano per il sostegno Alfasigma, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Gino e Carlotta Cocchi. 


LA STELLA INTERNAZIONALE ALIKI CHRYSOCHOU ILLUMINA IL NATALE DELL’ISA. CONCERTI NEL FINE SETTIMANA A TORTORETO, L’AQUILA ED ATRI


“My Christmas dream”, il mio sogno di Natale, è l’augurio in musica dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese. Tre date per una produzione festosa e generosa di emozioni che saprà coinvolgere tutto il pubblico. Primo appuntamento a Tortoreto, domani, venerdì 20 dicembre alle 21.00 all’Auditorium del Centro Congressi del Salinello Village, a seguire, sabato 21, alle 18.00 all’Aquila, sul palco del Ridotto del Teatro Comunale “V. Antonellini” e chiusura domenica 22 alle 17.30 al Teatro Comunale di Atri.
Il soprano Aliki Chrysochou, regina di “Britain’s Got Talent” sarà la stella di queste occasioni musicali; con lei i professori dell’Orchestra dell’ISA, diretti da Piero Romano (nella foto), fondatore e direttore artistico dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto.
In programma canti della tradizione natalizia come O Holy Night, Have Yourself a Merry Little Christmas, Jingle Bells, Santa Baby e famosi brani pop, Hallelujah di Leonard Cohen fra gli altri; brani tratti da colonne sonore di capolavori come Il Padrino, My Fair Lady e The Greatest Showman, preziosi brani per sola orchestra (la Polonaise da Eugene Onegin di P.I. Čajkovskij, Idillio del Tango di S. Zavattoni) e piccoli gioielli come Nella fantasia brano basato sul tema di Gabriel's Oboe, composto da Ennio Morricone e scritto da Chiara Ferraù.
Una produzione dunque pensata per il periodo delle feste, illuminata dalla voce di Aliki Chrysochou (nella foto), giovane soprano greco-britannica acclamata a livello internazionale: esplode sulla scena musicale internazionale nel 2013, dopo il successo registrato nella settima stagione di “Britain’s Got Talent”. Insignita del titolo di “Global Honorary Ambassador” della World Encephalitis Society, con un ruolo molto attivo in progetti di beneficenza internazionali, Aliki viene riconosciuta “Donna dell’anno” dalla rivista “Madame Figaro”. Da quel momento tiene concerti di successo e “sold out” in tutto il mondo.
I concerti delle feste dell’ISA continuano poi con il Gala di fine anno in programma all’Aquila per domenica 29 dicembre e a Chieti Lunedì 30, con replica, per l’inizio del 2025, il 02 gennaio al Teatro “F. Fenaroli” di Lanciano.
Domenica 05 gennaio, l’Orchestra dell’ISA sarà protagonista all’Aquila del concerto di chiusura della rassegna “Verso il Giubileo” promossa dall’Assessorato regionale alla Cultura in collaborazione con il TSA - Teatro Stabile d’Abruzzo, l’Ente musicale Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, il Conservatorio “Braga” di Teramo e l’Istituzione Sinfonica Abruzzese.

LO SCHIACCIANOCI PER IL NATALE DELL’ORCHESTRA RAI

 
«Il simbolo del Natale per antonomasia e una storia senza tempo che ancora oggi dice molto del passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, oltre che sul rapporto che ognuno di noi ha col proprio bambino interiore». Così Mario Acampa – regista, autore e divulgatore – descrive il suo progetto per Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, uno dei più celebri balletti al mondo, ispirato a un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann e proposto dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e dal suo Direttore principale Andrés Orozco-Estrada per il suo tradizionale Concerto di Natale. La serata è in programma domenica 22 dicembre alle 18 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, ed è trasmessa da Rai Cultura in prima TV su Rai1 martedì 24 dicembre alle 10.40. Il concerto sarà inoltre registrato da Radio3 che lo manderà in onda mercoledì 25 dicembre alle 20.30.
 
«È Natale – prosegue Acampa, che è anche voce recitante della serata insieme a Elisa Lombardi (nella foto) – la città è piena di luci e di vetrine addobbate, e come spesso accade è proprio durante le festività che il cuore si sente più solo. Qui Mary incontra Ernest e rivede in lui fragilità speculari alle sue. Entrambi capiscono che non possono sanare le ferite dell’altro, ma possono darsi la mano per affrontare la vita insieme.
Volevo raccontare il sogno di Mary non solo come forma di evasione dalla realtà, o come una mera fantasia – conclude l’autore – ma anche come motore di rielaborazione del dolore. Un percorso catartico fatto di lacrime e ricordi scomodi, ma anche ironia e calviniana leggerezza».
Alternate alle narrazioni di Mario Acampa – reduce dal successo come regista dell’opera Il cappello di paglia di Firenze di Nino Rota, andata in scena lo scorso settembre al Teatro alla Scala – l’Orchestra della Rai propone una scelta delle più celebri pagine del balletto, dal Valzer dei fiocchi di neve alla Danza della fata confetto, passando per i divertissement come le danze spagnola, araba, cinese e russa. L’idea per Lo schiaccianoci, rappresentato trionfalmente al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo nel 1892 con le coreografie di Marius Petipa e Lev Ivanov, fu suggerita a Čajkovskij da un racconto di Alexandre Dumas padre, intitolato Histoire d’un casse-noisette (Storia di uno schiaccianoci), che riprende a sua volta una fiaba di Hoffmann, Nussknacker und Mausekönig (Schiaccianoci e il re dei topi), pubblicata nel 1816. Il balletto conserva la medesima opposizione tra la sfera onirica e quella del reale che caratterizza la favola.
Sul podio è impegnato Andrés Orozco-Estrada. Nato a Medellín, in Colombia, nel 1977, ha debuttato con l’OSN nel maggio 2022, e nell’ottobre 2023 ha iniziato la sua collaborazione come Direttore principale. È stato a capo di formazioni come l’Orchestra della Radio di Francoforte, i Wiener Symphoniker e la Houston Symphony. Dalla stagione 2025/2026 sarà Generalmusikdirektor della Città di Colonia, prendendo le redini della Gürzenich Orchestra e dell’Opera della città tedesca, una delle più importanti metropoli culturali europee. Dirige abitualmente orchestre come i Wiener e i Berliner Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la Gewandhausorchester di Lipsia e quella del Concertgebouw di Amsterdam.
Mario Acampa, autore e regista del progetto oltre che voce recitante, inizia la sua carriera come Primo attore al Teatro Stabile Privato di Torino diretto, tra gli altri, da Ugo Gregoretti, Filippo Crivelli, e Chiara Noschese. Dopo numerosi ruoli in film e serie tv internazionali anche con Tom Hanks, Ron Howard e Danny Glover, continua la sua formazione tra l’Italia e Los Angeles, dove entra all’Actors Studio di Ivana Chubbuck ad Hollywood. Nel 2015 debutta alla regia lirica al Carignano di Torino con l’opera Il Piccolo Principe. Scrive e dirige numerosi spettacoli e concerti in tutta Italia dal Teatro Regio di Torino al Massimo di Palermo; tra questi Processo a Nureyev, La Vestale di Elicona, Donne alla guerra di Troia al Teatro Antico di Taormina. Dal 2021 inizia la collaborazione col Teatro alla Scala, dove scrive e firma la regia della serie di concerti Lalla e Skali oltre che de Il cappello di Paglia di Firenze di Nino Rota. Acampa è inoltre conduttore Rai per Eurovision, Italian Green su Rai2, O anche no su Rai3.

Via libera all’accordo di partenariato tra i due teatri di tradizione delle Marche, Fondazione Pergolesi Spontini e Associazione Arena Sferisterio.

Teatro Pergolesi - foto di Rosalia Filippetti

Si stringe l’accordo tra Fondazione Pergolesi Spontini e Associazione Arena Sferisterio, nell’ambito della volontà espressa dal sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, e dal sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, di condividere una sinergia tra le attività teatrali e culturali delle due città, entrambi uniche titolari nelle Marche del riconoscimento di Teatro di Tradizione che le vede protagoniste, la prima nell'autunno-inverno, la seconda in estate, di prestigiose stagioni liriche.
Lunedì 16 dicembre 2024, nella sede del Teatro Pergolesi di Jesi, si è riunito il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Pergolesi Spontini, per adottare l’accordo di partenariato con l’Associazione Arena Sferisterio, già sottoscritto nei giorni scorsi dal cda di Macerata. Per il triennio dal gennaio 2025 a dicembre 2027, le parti concordano di instaurare una collaborazione fra i due Teatri di Tradizione, allo scopo di realizzare significative sinergie degli Enti, nell’ambito dei settori artistico, tecnico, organizzativo, produttivo, per le attività di formazione e sociali, nel rispetto delle specificità dei singoli enti. A tale scopo – recita il documento – “i due enti possono valutare la condivisione della professionalità e dell’esperienza del personale, la realizzazione di allestimenti, progetti ed eventi, che possano riguardare sia le province in cui insistono i due teatri, sia l’ambito nazionale, sia l’ambito internazionale”.
Nella stessa seduta, il cda della Fondazione Pergolesi Spontini, a seguito di procedura ad evidenza pubblica, ha rinnovato l’incarico al direttore generale Lucia Chiatti, riconoscendone il merito della oculata gestione e del raggiunto obiettivo dell’ampliamento della compagine sociale raccolta, nell’ultimo anno, dalla Fondazione.
Grazie alle possibilità introdotte dall’accordo di partenariato, l’attività di direzione generale sarà condivisa per tre anni con l’Associazione Arena Sferisterio. Lo ha deciso sempre il cda jesino. Questo – si legge nell’accordo di distacco - permetterà “la condivisione di esperienze di sviluppo di nuove attività culturali e di spettacolo dal vivo presso lo Sferisterio, al fine di creare una sinergia tra le attività teatrali delle due istituzioni e creare un solido legame strutturale che possa rafforzare le attività teatrali dei Comuni della Vallesina, che la Fondazione Pergolesi Spontini rappresenta, ed il territorio del Comune di Macerata”.
La prestazione lavorativa distaccata sarà ripartita al 50% nella sede di Jesi e al 50% presso la sede di Macerata, con l’Associazione distaccataria (Macerata) che rimborserà alla distaccante (Jesi) il 50% del costo sostenuto per il trattamento economico e normativo della lavoratrice.
 
Nel dettaglio, l’accordo di partenariato prevede che in campo artistico la Fondazione Pergolesi Spontini e l’Associazione Arena Sferisterio potranno condividere strategie, iniziative e programmi che ritengano utili allo sviluppo delle loro attività. In campo tecnico si potranno valutare sinergie legate alle maestranze impiegate, sulla base delle attività programmate da ogni ente. In campo organizzativo si potranno condividere risorse del management e dello staff con il fine di far crescere il know how a beneficio di entrambe le Parti. In campo produttivo le parti potranno ideare e coprodurre progetti artistici nell’ambito delle proprie attività statutarie. In campo formativo e sociale si potrà dar vita a progetti ed azioni comuni finalizzate alla creazione di nuovo pubblico, in particolare di quello giovane, e all’inclusione sociale. I due enti culturali possono inoltre condividere azioni comuni con lo scopo di rafforzare il ruolo dei Teatri di tradizione, in particolare quelli marchigiani, presso il Ministero della Cultura e gli Enti locali. Infine, le Parti possono condividere la progettazione di bandi nazionali ed internazionali con l’obiettivo di attrarre nuove risorse economiche ed implementare la propria attività.
Nello specifico dell’accordo di distacco, la conoscenza di un contesto di teatro all’aperto, rispetto al chiuso, consentirebbe alla Fondazione di approfondire tematiche strategiche quali, tra le altre, la gestione di masse artistiche, tecniche, organizzative e produttive molto numerose; strategie di politica culturale, marketing, promozione e comunicazione in un teatro dalla capienza di 2.440 posti (qual è quello dell’Arena Sferisterio); valorizzazione del titolo di Teatro di tradizione nell’arco di un intero anno solare. Inoltre, la Fondazione Pergolesi Spontini beneficerebbe della storica collaborazione fra l’Associazione Arena Sferisterio e prestigiosi Enti ed Istituzioni, tra cui l’Accademia delle Belle Arti di Macerata (ABAMC) e l’Università di Macerata (UNIMC).

22 dicembre - Riccardo Muti e la Cherubini in Senato per il Concerto di Natale

 foto Silvia Lelli

Vent’anni celebrati nel migliore dei modi – facendo musica insieme: il 2024, anno in cui ricorre il ventennale dalla fondazione dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, è stato ricco di appuntamenti e si coronerà con il Concerto di Natale nell’Aula del Senato, diretto dal Maestro Riccardo Muti alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato. Domenica 22 dicembre il concerto sarà trasmesso in diretta da Rai 1, a cura di Rai Cultura, al termine della Recita dell'Angelus da Piazza San Pietro (alle 12.20 circa). Condotto da Milly Carlucci, l’evento si aprirà con l’Inno d’Italia; il programma si compone dell’ouverture di Coriolano op. 62 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia “Roma” op. 37 di Georges Bizet. Questa è la quarta partecipazione per l’Orchestra Cherubini al concerto natalizio in Senato, dopo le edizioni 2005, 2009 e 2019, sempre dirette da Muti. 
 
In due decenni di attività, da quando Riccardo Muti ha creato la Cherubini nel 2004 come strumento di congiunzione fra conservatori e attività professionale, oltre mille musicisti, provenienti da ogni regione d’Italia, sono passati fra le fila di questa formazione; oggi molti di loro suonano in importanti orchestre italiane e non. L’appuntamento al Senato in occasione delle festività impreziosisce un calendario di concerti che quest’anno ha visto Muti e la Cherubini impegnati nel commemorare l’80° anniversario della strage delle Fosse Ardeatine ma anche celebrare il centenario della morte di Giacomo Puccini con il concerto in mondovisione da Lucca, ritornare nel prestigioso Musikverein di Vienna e raggiungere Lampedusa per il concerto dell’Amicizia dedicato al dramma dei migranti nel Mediterraneo.

mercoledì 18 dicembre 2024

Gloria in Excelsis Deo - Accademia Santi Satyri Mediolani - sabato 21 dicembre 2024, ore 16.30 - Basilica Santa Maria presso San Satiro - Milano

 
Basilica Santa Maria presso Satiro
Milano, Via Torino 17/19
sabato 21 dicembre 2024, ore 16.30

Gloria in excelsis Deo!
Nella Divina Maternità di Maria


Accademia Santi Satyri Mediolani
Elisa Bestetti, violino
Yayoi Masuda, violino
 Rossella Borsoni, viola
Simone Zangani, flauto
Andrea Florit, flauto
Carlo Sgarro, contrabbasso
Matteo Galli, organo
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Programma

Giuseppe Sammartini(1695-1750)
Ouverture 6 op 10 in re maggiore
Spiritoso - Allegro - Andante - Adagio - Allegro
Andante - Allegro sostenuto

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Georg Philipp Telemann (1681 - 1767)
Concerto in la minore (Twv 52a2)
Gravement - Vistement - Largement - Vivement

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Georg Friedrich Haendel (1685 - 1759)
Concerto per organo e archi
op 4 n.6 in si bem maggiore
 Andante allegro - Larghetto - Allegro moderato

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Johann Cristoph Pez (1664-1716)
Concerto pastorale
Pastorale -Aria - Aria - Aria pastorale
Minuet - Minuet Trio - Passacaglia

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L’Accademia Sancti Satyri Mediolani è stata fondata nel 1997 e svolge attività concertistica e liturgica nel campo prevalente della musica sacra. Non a caso prende il nome dalla Basilica di Santa Maria presso San Satiro sede della parrocchia di San Satiro. Questo organico strumentale svolge servizio liturgico e concertistico nell’ambito delle chiese che compongono la Comunità Santi Magi e anche in contesti più ampi con la partecipazione a qualificate rassegne concertistiche.

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Sono quest’anno sei i concerti che disegnano un percorso che prende avvio dall’Adventus Domini per concludersi con il Gloria in Excelsis Deo, delicato e sommesso, con cui tradizionalmente l’angelo drappeggia il colmo della capanna nel Presepio. Avvento e Natale quindi in una costante e sottile rete di rimandi tra le radici Ambrosiane-Gregoriane e le connessioni con gli sviluppi Luterani. E’ un percorso ricco e raffinato che si lascia ascoltare senza fatica e si rende interessante e attraente anche attraverso la proposta di introdurre i concerti con alcune note degli artisti che illustrano i contenuti musicali e le filigrane sottili che i titoli dei programmi lasciano intravvedere. La collaborazione con Società del Quartetto e con Fondazione Scuola Civica di Musica Claudio Abbado consente di proporre un percorso molto qualificato espressione di un umanesimo culturale che, nel centro storico della Città, avvicina e mette in relazione e dialogo enti promotori e risorse nella costruzione di uno stile sinodale.


Il Coro della Cattedrale di Siena "Guido Chigi Saracini" diretto da Lorenzo Donati in concerto per le festività natalizie

 
Lunedì 23 dicembre 2024 - ore 21.00
Cattedrale, Siena
CORO DELLA CATTEDRALE DI SIENA “Guido Chigi Saracini”
LORENZO DONATI direttore (nella foto)


John Tavener 
A Nativity
Arvo Pärt 
Sieben Magnificat-Antiphonen
James MacMillan 
O Radiant Dawn
Ēriks Ešenvalds 
Only in Sleep
Paweł Łukaszewski 
O Sapientia
John Tavener 
O do not move
Cecilia McDowall 
O Oriens
Krzysztof Penderecki 
O Gloriosa Virginum
Urmas Sisask 
Oremus
Ēriks Ešenvalds 
O Emmanuel
arr. P. Lawsons 
O come, o come Emmanuel
Henryk Górecki 
Amen op. 35

in collaborazione con l’Opera della Metropolitana 
e l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino



In occasione delle festività natalizie, il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” è protagonista di un affascinante percorso attraverso la produzione corale sacra del XX e XXI secolo. Il programma incorpora elementi di minimalismo, spiritualità post-moderna e tecniche compositive avanzate mantenendo comunque un forte legame con la tradizione della musica sacra. Dalla scuola estone (Pärt, Sisask, Ešenvalds) a quella polacca (Penderecki, Górecki, Łukaszewski), passando per influenze britanniche (Tavener, MacMillan) e scandinave (Sandström), il concerto mette in luce il ruolo centrale che il coro continua a svolgere nella contemporaneità, rinnovando e mantenendo viva una tradizione secolare nella liturgia e nella cultura musicale odierna.

Il 20 dicembre a Martina Franca la presentazione del volume sui 50 anni del Festival della Valle d'Itria

 Venerdì 20 dicembre alle ore 19 presso l'Auditorium della Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca, si terrà la presentazione del libro celebrativo delle 50 edizioni del Festival della Valle d’Itria.
Il volume è composto da raccolte fotografiche delle più significative produzioni operistiche rappresentate nelle edizioni dello storico Festival, ed è impreziosito dai contributi dello storico e musicologo Giancarlo Landini, dagli scrittori martinesi Donato Carrisi, Mario Desiati e Marco Ferrante, dalla storica dell’arte e archeologa Cristina Ancona e dagli studenti Ludovica Semeraro del Liceo Classico “Tito Livio” di Martina Franca e Giovanni Fedele del Politecnico di Bari.
“In queste pagine – scrive nel libro Michele Punzi presidente della Fondazione Paolo Grassi –, non c’è solo il racconto, per immagini e parole, della storia del Festival della Valle d’Itria, ma indirettamente c’è la narrazione di una società che è, naturalmente, mutata con il trascorrere del tempo, e che è stata segnata da una visione culturale e da un progetto artistico coraggioso (e un po’ folle), iniziato nel 1975. Credo che in queste pagine il lettore non avrà difficoltà a ritrovare la passione, l’entusiasmo e l’impegno di Alessandro Caroli, Franco Punzi e Paolo Grassi, dei tanti artisti che hanno calcato questi palcoscenici, e di coloro che, da ‘dietro le quinte’, hanno consentito che tutto ciò accadesse.
Ma guardando con più attenzione, traspariranno anche le difficoltà, le delusioni e le ostiche battaglie che hanno reso la storia del Festival della Valle d’Itria straordinaria e meritevole non solo di essere raccontata, ma anche di essere difesa e portata avanti. E allora con questa pubblicazione, con la bellezza delle immagini e delle parole, vogliamo rendere omaggio ai protagonisti di questo viaggio utopistico, a chi, con azioni e intuizioni, ha tracciato il lungo percorso, e oggi non è più con noi, e a tutti quelli che, con ostinazione e un pizzico di incoscienza, continuano a immaginare e costruire il futuro di questo, nostro, affascinante Festival ‘di mezza età’”.
La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo della Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali, e con il sostegno di Werent e Marraffa.
 
L’ingresso alla presentazione è libero fino ad esaurimento posti

Orchestra Sinfonica di Milano | Schumann / Šostakovič - 17, 19 gennaio, Auditorium di Milano


 
Venerdì 17 gennaio 2025 ore 20
Domenica 19 gennaio 2025 ore 16
Auditorium di Milano, Largo Mahler

Robert Schumann
Concerto per violoncello e orchestra in La minore op. 129
Dmitrij Šostakovič
Sinfonia n. 10 in Mi minore op. 93

Orchestra Sinfonica di Milano
Jeremias Fliedl Violoncello
Emmanuel Tjeknavorian Direttore

Con il contributo del Ministero della Cultura.
Fondatori Istituzionali: Regione Lombardia, Comune di Milano.
Fondatori Promotori: Città metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza
Brianza Lodi, Banco BPM, Pirelli, Intesa Sanpaolo.
Con il sostegno di Fondazione Cariplo.

Inizia il 2025 sinfonico dell’Orchestra Sinfonica di Milano, sulla falsariga di un 2024 concluso con il tradizionale Concerto di Capodanno con la Nona di Beethoven nel 200° anniversario della composizione, con un programma sinfonico che tiene insieme due compositori legati in maniera invisibile nell’arco di un secolo. Da una parte Robert Schumann, di cui si propone il Concerto per violoncello e orchestra in La minore op.129. Dall’altra Dmitrij Šostakovič, di cui nel 2025 si celebrano i 50 anni dalla scomparsa, con la Sinfonia n.10 in Mi minore op.93.
Il 2025 dell’Orchestra Sinfonica di Milano si inaugura venerdì 17 (ore 20) e domenica 19 gennaio (ore 16) insieme al Direttore Musicale Emmanuel Tjeknavorian, affiancato nel Concerto di Schumann da Jeremias Fliedl, eccellente violoncellista classe 1999 che sta intraprendendo una scintillante carriera solistica in tutto il mondo.


Proprio in relazione alla sua interpretazione del Concerto di Schumann, il magazine musicale “The Strad” ha evidenziato come Fliedl “riesca a tirare fuori un vero senso della trama, senza paura di spingersi oltre un bel suono quando la musica lo richiede, mentre si muove tra pianissimomagnetici e momenti di appassionata follia". Una pagina solistica in cui i movimenti si seguono senza soluzione di continuità, e che viene concepita nel 1850, anno in cui si colloca infatti il trasferimento di Schumann da Dresda a Düsseldorf dove Robert aveva accettato il posto di direttore dei concerti della città. In questa estrema parentesi di serenità, destinata peraltro a durare assai poco, addensandosi già sul suo capo le nubi della follia, Schumann compose con una rapidità straordinaria, tanto da terminare in soli tre mesi la «Terza Sinfonia» (Renana) e il Concerto per violoncello e orchestra, al centro di una attività compositiva che conta anche le «Scene dal Faust di Goethe» op. 97 e le serie di «Lieder» opp. 77, 83, 87, 89, 90 e 96.
E’ sottile il legame tra le prima e la seconda parte del programma, dedicata a Dmitrij Šostakovič nel 50° anniversario della morte. Il compositore sovietico nutre una profonda ammirazione per Schumann, al punto da curare una personale orchestrazione del Concerto per Violoncello op.129.
Un secolo dopo, nel 1953, vede la luce la possente Sinfonia n.10, con la Filarmonica di Leningrado diretta da Evgenij Mravinskij. Questa pagina sinfonica colpisce immediatamente i colleghi di Šostakovič, al punto che l'Unione dei compositori sovietici indice un incontro di tre giorni per discutere il contenuto della partitura. Emergono vari aspetti, tra cui, in particolare, l'astrazione e il carattere pessimistico della partitura, caratteristiche lontane dalle rigide direttive dell'estetica di regime, che imponeva una musica ottimistica, celebrativa e di facile accessibilità. Tuttavia, le maglie di queste direttive si andavano progressivamente allentando. Josif Stalin era morto il 5 marzo del 1953, e indubbiamente la scomparsa del dittatore diede luogo a un risveglio di libertà e di autonomia nel campo delle arti.
Il primo programma sinfonico del 2025 dell’Orchestra Sinfonica di Milano rappresenta un chiaro invito a intraprendere un’avventura emozionante all’Auditorium di Milano, il miglior modo per iniziare l’anno, secondo le parole del Direttore Musicale, Emmanuel Tjeknavorian:"Il Concerto per violoncello di Schumann parla di introspezione e lirismo, mentre la Decima Sinfonia di Šostakovič danza tra ironia ed esuberanza. Con l'arte di Jeremias Fliedl, questo programma invita il pubblico in un affascinante viaggio emotivo".
 


Tornano i concerti all’ospedale San Giovanni di Dio a cura di A.Gi.Mus. con la collaborazione della Direzione sanitaria, di AMeS San Giovanni di Dio e DH oncologico

 
Dopo il lungo stop dovuto alla pandemia da Covid-19, giovedì 19 dicembre tornano i concerti presso l’Ospedale San Giovanni di Dio (Via di Torregalli 3, Firenze) promossi da A.Gi.Mus. Firenze e Asl Toscana centro, in particolare per l’Azienda sanitaria dalla Direzione sanitaria ospedaliera, da AMeS San Giovanni di Dio e dal Day Hospital oncologico.
L’iniziativa avrà la formula di un flash mob itinerante, con i musicisti che si muoveranno tra reparti e sale d’attesa, allietando con brevi concerti gli utenti dell’ospedale, i loro familiari e il personale ospedaliero.
 
Il primo appuntamento è giovedì 19 dicembre, a partire dalle ore 10.30, con il Karan Duo, giovane formazione con Martina Veneri al flauto e Giacomo Scattareggia alla chitarra.
Il Duo è tra i vincitori di Attraverso i Suoni, progetto per la valorizzazione dei talenti toscani under 30 promosso da A.Gi.Mus. e Fondazione CR Firenze.
Il Karan Duo si incontra presso la Fondazione Accademia di Imola “Incontri col Maestro”, dove nasce il progetto di collaborazione volto all’approfondimento del repertorio cameristico per chitarra e flauto, unito alla sperimentazione di nuove sonorità attraverso trascrizioni di alcuni dei più celebri brani della musica cameristica. Entrambi i musicisti hanno concluso brillantemente gli studi accademici, laureandosi con il massimo dei voti e lode, sotto la guida di importanti Maestri, tra cui G. Puddu, A. Tallini, G. Tampalini, M. Zuccarini, E. Boschi, M. Marasco e A. Oliva. Entrambi si sono distinti in prestigiosi concorsi Internazionali e hanno all’attivo numerosi concerti, sia come solisti che in formazioni cameristiche.
E’ una grande soddisfazione poter ospitare di nuovo questi concerti nel nostro ospedale – commenta il direttore Sanitario, Simone Naldini – e apprezziamo molto anche questo format itinerante tra reparti e spazi di attesa che renderà più coinvolgente l’interazione con i pazienti, i familiari e gli operatori. Un momento di pausa e di sollievo che regalerà benessere a tutti”.


Lunedì 23 dicembre
, sempre con lo stesso orario, sarà la volta di Luca Provenzani (nella foto di Marica Miniati) al violoncello, docente al Conservatorio Mascagni di Livorno e a lungo primo violoncello dell’ORT – Orchestra della Toscana, collaboratore in qualità di primo violoncello delle Orchestre del Teatro del Maggio e del Teatro dell’Opera di Roma, concertista dalla lunga carriera sia come solista che con il duo Provenzani – Barbini.
Ha commentato Luca Provenzani, che è anche Presidente di A.Gi..Mus. Firenze: “Siamo davvero lieti di poter riprendere l’attività di musica in ospedale al Torregalli. Crediamo fermamente nel valore della musica come strumento per il benessere delle persone, missione che si concretizza con un’importanza speciale in un luogo come l’ospedale. Ci auguriamo che queste esibizioni in corsia possano portare gioia e conforto, in particolar modo in questo periodo di festività natalizie”.

martedì 17 dicembre 2024

Arena Young porta in scena Il Pandoro magico, favola lirica di Gloria Bruni


Fervono i preparativi per il Natale e Fondazione Arena dedica ai più piccoli l’ultimo titolo dell’anno: Il Pandoro magico, favola lirica di Gloria Bruni (nella foto). Musica, bel canto e tanta fantasia. Lo spettacolo andrà in scena, in sala Filarmonica, giovedì 19 dicembre, alle ore 10.30, per le scuole e sabato 21 dicembre, alle ore 15.30, per le famiglie. I due appuntamenti rientrano nel programma di Arena Young, progetto della Fondazione Arena di Verona volto ad accostare i giovanissimi alla musica lirica ed operistica.
Una sequenza di 11 quadri in cui il protagonista Pandoro affronta numerose vicissitudini, incontrando i più svariati personaggi. In questa opera Gloria Bruni rivisita una fiaba popolare nordeuropea per raccontare ai piccoli spettatori argomenti di attualità, come la fame nel mondo e l’importanza di una corretta alimentazione, la questione ambientale, ma anche argomenti più intimisti ed universali come la bellezza della vera amicizia e la gioia di aiutare il prossimo.
Lo spettacolo, su libretto di Lauro Ferrarini, è diretto dal maestro Paolo Facincani (nella foto). Sul palco si esibiranno i cantanti Nicolò Rigano, Tatiana Maria Meira De Aguiar, Maria Giuditta Guglielmi e Pierre Todorovich, accompagnati dall’Orchestra areniana e dal Coro di voci bianche Alive. La regia è di Catia Pongiluppi ed i costumi di Christian Celadon.
Agli spettatori sarà offerto un momento dolce da parte del Gruppo Bauli.  
Il Pandoro Magico trae ispirazione da 'Der Verzauberte Pfannkuchen', mini-opera scritta da Gloria Bruni nel 2018 e rappresentata in occasione dell'Avvento alla Staatsoper di Amburgo.
I posti riservati alle scuole sono prenotabili contattando l’Area Formazione e Promozione Scuole di Fondazione Arena di Verona, tel. 0458051933, mail: scuola@arenadiverona.it. Per sabato 21, invece, biglietti in vendita online sul sito www.arena.it, alla biglietteria di Fondazione Arena oppure, a partire da due ore prima dello spettacolo, alla biglietteria del Teatro Filarmonico in via dei Mutilati.
La rassegna Arena Young è realizzata con il supporto di Generali-Cattolica.
Main sponsor delle Stagioni artistiche 2024 al Teatro Filarmonico è BCC Veneta.

TRAMA
In una fredda notte d’inverno, ai margini della foresta, in una piccola capanna, tre vecchietti decidono di preparare un pandoro. Durante l’impasto, per errore, usano un mestolo incantato: il Pandoro prende vita e, appena sfornato, salta fuori dal forno e, per non essere mangiato, comincia a fuggire rotolando. Una grande avventura in giro per il mondo porta il simpatico dolce tra campagne, oltre boschi e valli. Nel suo viaggio Pandoro incontra Coniglio che, fingendosi amico, vuole, in realtà, solo mangiarlo: il Pandoro scappa, rotolando via. Raggiunge un molo in riva al mare dove, nonostante gli avvertimenti di due Rane lì vicino, cade in acqua, dove ammira stupito i tanti pesci colorati e coralli, creature che trattengono il Pandoro contro la sua volontà.  Le urla di aiuto del Pandoro giungono ad un Polpo, che lo libera e lo conduce su una spiaggia sicura dove gli fa un’inattesa rivelazione: “Fai del bene agli altri e troverai la felicità, perché questo è il tuo vero destino!”. Pandoro rotola di nuovo via, fino a che in un prato incontra un'Oca. Entrambi hanno paura di essere mangiati, ma decidono di provare a fidarsi: l’Oca gli offre di portarlo in volo così che Pandoro possa ammirare il mondo dall'alto. Da lì, scorgono una bambina affamata in mezzo alla piazza di un villaggio: il Pandoro scende e le si avvicina dicendole che, se ha fame, può mangiarlo. Ma la bambina non vuole fargli del male. Si limita a toccare il Pandoro, che, per incanto, si divide in tanti piccoli Pandorini che sfamano i bambini poveri del villaggio. E così, tutti insieme, festeggiano un felice ed indimenticabile Natale.