Terzo appuntamento della rassegna Vibrazioni Migranti 2023 - Storie, in corso a Bologna con eventi fino al 29 giugno. Una riflessione su inclusione e integrazione attraverso le arti performative alla luce della mutata geografia umana del tessuto cittadino, organizzata dall’Associazione Culturale Asanisimasa con la direzione artistica di Fabio Sperandio.
Lunedì 19 giugno alle 21:00 al Teatro del Baraccano, “Confini”, concerto dell’Ensemble Zipangu diretto da Fabio Sperandio che presenta un programma con musiche di Ligeti, Romitelli e Greenwood. L’Ensemble, fondato da Silvia Mandolini e Fabio Sperandio, formato da musicisti del Teatro Comunale di Bologna, è uno dei pochi esempi nel panorama europeo di orchestra d’archi esclusivamente dedita al repertorio contemporaneo.
Se è vero che il potere comunicativo della musica è universale, questo concerto dell’Ensemble Zipangu, in una rassegna dedicata alla migrazione, non poteva avere titolo più puntuale. “Confine - scrive Sperandio - è la linea lungo la quale corre una divisione, una separazione, una discontinuità ma al tempo stesso è anche una linea di contatto. Il confine non solo separa, ma anche unisce.”
Il programma proposto è sicuramente eterogeneo. Contrappone figure iconiche della musica del presente con l’intento di abbattere i pregiudizi sui generi musicali e di risalire alla fonte comune che ha ispirato compositori molto diversi tra loro. Così troviamo Jonny Greenwood (nell'immagine), monumento del rock alternativo, storico componente dei Radiohead, di cui verrà eseguito in prima italiana, “Water”, insieme al genio alchemico del suono Fausto Romitelli (morto a 41 anni, avrebbe compiuto sessanta anni nel 2023) di cui si propone “Flowing Down too slow” che attraverso la fusione degli strumenti ad arco con l’elettronica di due campionatori riesce a riprodurre sonorità da lui stesso definite corpo elettrico. C’è poi un omaggio ai cento anni dalla nascita di Georgy Ligeti con l’esecuzione di “Ramifications” per dodici strumenti ad arco, brano che a sua volta insegue attraverso meccanismi microtonali e poliritmici la fusione di due gruppi contrapposti ricavandone una sintesi. A completare la serata “Nature morte - Still alive” per tredici strumenti ad arco, brano giovanile di Wolfgang Rihm, musicista tedesco, tra i contemporanei più eseguiti nel mondo, allievo di Stockhausen, uno dei caposcuola della cosiddetta corrente neoromantica.
L’Ensemble Zipangu, fondato da Silvia Mandolini e Fabio Sperandio (nella foto), trae il suo nome dall’omonimo pezzo di Claude Vivier, a sua volta riferito alla descrizione del Giappone - Gipangu - data da Marco Polo nel Milione e ha come scopo la diffusione e la promozione della musica del nostro tempo. I componenti dell’ensemble sono: Silvia Mandolini, Alessandra Talamo, Alessandro Bonetti, Alma Napolitano, Cosimo Paoli, Niccolò Musumeci, Yoko Morimyo ai violini; Enrico Celestino, Corrado Carnevali alle viole; Eva Zahn e Fabio Lambroni ai violoncelli; Pierluca Cilli al contrabbasso; Damiano Ferretti alle tastiere e ai campionatori; Gabriel de Pace ai campionatori; Mirko Natalizi e Andrea Scarpa alle percussioni. Direttore Fabio Sperandio.
La rassegna Vibrazioni Migranti-Storie è sostenuta dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dal Comune di Bologna/ Bologna Città Creativa della Musica Unesco.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero.
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