venerdì 9 giugno 2023

Torna al Maggio l’Orchestra Giovanile Italiana. Sul podio della Sala Mehta, venerdì 10 giugno ore 20, il maestro Daniele Giorgi; in cartellone un ampio programma con le composizioni di Emmanuel Chabrier, Robert Schumann e Maurice Ravel; Igor Stravinskij e Modest Musorgskij. In collaborazione con Scuola di Musica di Fiesole

 


A distanza di un anno dall’ultimo concerto tenuto lo scorso giugno 2022 nella Cavea del Maggio diretto da Alexander Lonquich e a pochi giorni dalle applauditissime recite de La Historia de Carmen, torna al Maggio l’ Orchestra Giovanile Italiana, l’ensemble formato nel 1984 da Piero Farulli. Sul podio della Sala Zubin Mehta, il 10 giugno alle ore 20, il maestro Daniele Giorgi, al suo debutto assoluto al Maggio. Il costo del biglietto per la serata è di 15€.
 
In cartellone un vasto programma: apre il concerto Joyeuse marche composta da Emmanuel Chabrier nel 1888 e dedicata al collega e amico Vincent d’Indy; si prosegue con Carnaval op. 9, frammenti di Robert Schumann con l’orchestrazione di Maurice Ravel, composta tra il 1834 e il 1835, il Carnaval op. 9 e che si articola in 22 brani per pianoforte uniti da un motivo ricorrente; segue il celebre L'Oiseau de feu di Igor Stravinskij, ispirato a un’antica favola russa e presto divenuta una delle più famose composizioni del ‘900; segue Menuet pompeux, sempre di Emmanuel Chabrier con l’orchestrazione di Maurice Ravel, parte di una raccolta di dieci brani per pianoforte intitolata Pièces pittoresques; chiude la serata un’altra celebre composizione della tradizione russa, Quadri di un'esposizione di Modest Musorgskij, dove il compositore descrive una passeggiata immaginaria tra le sale dell’Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo dove furono esposti i dipinti del suo amico Viktor Hartmann dopo la sua premature morte.
 
Il concerto:
 
Emmanuel Chabrier 
Joyeuse marche
Vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, il pianista e compositore Emmanuel Chabrier fu molto ammirato da una nutrita schiera di compositori della generazione successiva, quali Debussy, Ravel, Stravinskij, Satie e il gruppo de Le Six. Destinato dalla famiglia a un lavoro ministeriale, che svolse per la prima parte della sua vita, Chabrier non aveva alle spalle studi musicali accademici, ma proprio questo gli consentì di sviluppare liberamente uno stile arguto, estroverso e moderno, svincolato dalle regole dell’insegnamento tradizionale. Dopo il successo della rapsodia sinfonica España, che gli regalò fama internazionale, anche la Joyeuse marche guadagnò una notevole popolarità. Composta nel 1888 e dedicata al collega e amico Vincent d’Indy, Joyeuse marche è una breve composizione brillante e spiritosa dalle sonorità bandistiche. 
 
Robert Schumann/Maurice Ravel
Carnaval op. 9, frammenti
Ravel non era nuovo al lavoro di trascrizione di musica per la danza. Qualche anno prima, tra il 1913 e il 1914, il ballerino e coreografo Vaclav Nijinskij, che al tempo aveva abbandonato la compagnia di Djagilev per fondarne una propria, gli aveva chiesto di riorchestrare Les Sylphides, collage di musiche di Chopin, e Carnaval, ciclo di piccole scene pianistiche di Schumann. Composto tra il 1834 e il 1835, il Carnaval op. 9 si articola in 22 brani per pianoforte uniti da un motivo ricorrente. Il sottotitolo Scènes mignonnes sur quatre notes è infatti collegato alle serie di note utilizzate in ogni parte del brano: La, Mi bemolle, Do, Si (in tedesco A-S-C-H). Nel Carnaval è racchiuso tutto il mondo poetico di Schumann popolato di visioni fantastiche: in una immaginaria festa di carnevale sfilano infatti personaggi reali (Chopin, Paganini e Clara Wieck), insieme a maschere (Pierrot, Arlecchino, Pantalone, Colombina) e a personaggi di fantasia come Eusebio e Florestano, autoritratto dualistico dello stesso Schumann. Della versione realizzata da Ravel per Nijinskij rimangono purtroppo solo quattro numeri: Préambule che apre l’opera, Valse allemande, Intermezzo: Paganini e Marche des «Davidsbündler» contre les Philistin che chiude l’opera, tutti contraddistinti da una smagliante veste orchestrale.
 
Igor Stravinskij 
L'Oiseau de feu
Nel 1909, forte della fiducia nel proprio talento, Igor Stravinskij inizia a scrivere la musica de L'Oiseau de feuancor prima di aver ricevuto l’incarico ufficiale da Sergej Djagilev. Le speranze del giovane musicista russo non vengono deluse ma anzi ricompensate dal clamoroso successo che il suo lavoro otterrà l’anno seguente a Parigi. La Suite tratta dalle musiche del balletto entra velocemente nel repertorio delle orchestre europee e Stravinskij viene eletto nuovo astro della musica russa di inizio Novecento. Ispirato a un’antica favola russa, L'Oiseau de feu descrive la lotta tra le forze del bene e del male. Nella musica di Stravinskij il mondo incantato delle fiabe, abitato da uccelli magici e mostri, e il mondo umano del principe Ivan e delle tredici principesse prigioniere prendono vita in una scrittura orchestrale dai colori smaglianti e dagli accostamenti timbrici inusuali, in cui seducenti temi di gusto orientaleggiante si mescolano a episodi ritmici incisivi e angosciosi.
 
Emmanuel Chabrier/Maurice Ravel
Menuet pompeux
Nel 1880 Chabrier aveva composto una raccolta di dieci brani per pianoforte intitolata Pièces pittoresques. Il penultimo di essi, Menuet pompeux, venne in seguito trascritto per orchestra da Maurice Ravel su richiesta dei Balletti Russi di Sergej Djagilev che lo eseguirono nel 1919. Nonostante l’aggettivo ‘pomposo’ rimandi alle movenze aristocratiche tipiche del Minuetto, il brano ha ben poco della musica settecentesca, se non qualche accenno galante nella sezione centrale, un aspetto evidenziato ancora di più nell’orchestrazione di Ravel, che ne sottolinea l’impeto ritmico regalando al brano una veste sonora spagnoleggiante.
 
Modest Musorgs
kij
Quadri di un’esposizione
Composti da Musorgskij nel 1874 in memoria dell’amico Viktor Hartmann, pittore e architetto scomparso prematuramente, I Quadri di un’esposizione nascono originariamente come ciclo pianistico, che sarà in seguito orchestrato nel 1922 da Maurice Ravel. Nei Quadri Musorgskij descrive una passeggiata immaginaria tra le sale dell’Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo dove furono esposti i dipinti di Hartmann dopo la morte. Sono dieci i quadri riproposti in altrettanti pannelli musicali intervallati da una promenade - un interludio dal carattere sempre cangiante - in cui la creatività visionaria dell’autore restituisce immagini molteplici: la vivacità briosa delle scene popolari in Tuileries e Limoges, le atmosfere grottesche o macabre che caratterizzano Gnomus, Catacombae - Sepulchrum Romanum e La cabane sur des pattes de poule, il canto desolato di un trovatore nel Vecchio castello, l’andamento affannoso e pesante del carro polacco Bydlo, lapungente ironia nel dialogo tra i due ebrei Samuel Goldenberg und Schmuyle, il vivacissimo zampettare del Balletto dei pulcini nei loro gusci, fino alla grandiosa e finale apoteosi sonora della Grande porta di Kiev.
 
 
Daniele Giorgi 
si dedica da sempre alla musica da molteplici prospettive. Completata la formazione violinistica si dedica per tre anni all’insegnamento della Musica da Camera in conservatorio per poi divenire a ventotto anni Violino di Spalla dell’ORT – Orchestra della Toscana, affiancando ad esperienze solistiche un’importante attività cameristica. Lungo questo percorso inizia a dedicarsi alla direzione d’orchestra sotto la guida di Piero Bellugi e Isaac Karabtchevsky, interessandosi prevalentemente al repertorio sinfonico e ottenendo immediati riscontri. Pluripremiato al Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra “Antonio Pedrotti” di Trento diviene preparatore della Symphonica d’Italia per i concerti diretti da Lorin Maazel e viene invitato sul podio di numerose orchestre tra cui la Haydn Orchester di Trento e Bolzano, la Czech Chamber Philharmonic, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra di Roma e del Lazio, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’ORT – Orchestra della Toscana, stringendo con alcune di esse prolungati rapporti di collaborazione.
Nel 2014 le sue idee ed esperienze confluiscono nella nascita dell’Orchestra Leonore, della quale è fondatore e direttore Musicale. Alla guida di questo ensemble è invitato in diverse importanti stagioni concertistiche italiane.
 
 
EMMANUEL CHABRIER 
Joyeuse Marche 
 
ROBERT SCHUMANN 
Carnaval. Quattro frammenti per orchestra op. 9
Préambule / Valse allemande / Paganini / Marche des Davidsbündler contre les Philistins 
Orchestrazione di Maurice Ravel 
 
IGOR STRAVINSKIJ 
L’oiseau de feu, Suite 1919
Introduzione / L’oiseau de feu et sa danse. / Chovorod: Ronde des Princesses / Danse du roi Kaščei / Berceuse / Finale 
 

 
EMMANUEL CHABRIER
Menuet pompeux da Pièces pittoresques
orchestrazione di Maurice Ravel 
 
MODEST MUSORGSKIJ 
Quadri di un’esposizione
Promenade /Gnomus. Promenade / Il vecchio castello. Promenade /
Tuileries (Disputes d’enfants après jeux / Bydlo. Promenade /
Ballet de poussins dans leurs coques /
Deux juifs polonais, l’un riche et l’autre pauvre (Samuel Goldenberg et Schmuyle). 
Ballet de poussins dans leurs coques /
Deux juifs polonais, l’un riche et l’autre pauvre (Samuel Goldenberg et Schmuyle). Promenade / Limoges. Le marché. La grande nouvelle /
Catacombae (sepulchrum romanum). Cum mortuis in lingua mortua /
La cabane sur des pattes de poule (Baba-Jaga) / La Grande Porte (Dans la capitale de Kiev) 
Orchestrazione di Maurice Ravel 
 
Direttore Daniele Giorgi 
Orchestra Giovanile Italiana 
 
 
Biglietto unico 15€

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