venerdì 9 giugno 2023

Due prime assolute lunedì 12 giugno per l’ultimo appuntamento della rassegna dell’Orchestra Sinfonica di Milano in collaborazione col Piccolo Teatro Studio Melato

 

Lunedì 12 giugno ore 20.30
Piccolo Teatro Studio Melato, Via Rivoli 6, Milano
Gabriele Manca Concerto per violino Dialoghi col respiro
Giovanni Bonato Where the whole Universe dwells
Orchestra Sinfonica di Milano
Mezzosoprano Iris Oja
Violino Fulvio Luciani
Direttore Francesco Bossaglia

L’Orchestra Sinfonica di Milano, in collaborazione con il Piccolo Teatro, è protagonista di una rassegna in tre concerti, che indaga alcuni dei più significativi stili musicali degli ultimi secoli. La Sinfonica allo Studio è una rassegna che fa parte della programmazione della Stagione 2022-2023 dell’Orchestra Sinfonica di Milano, e che consta di tre imperdibili appuntamenti incentrati sul repertorio contemporaneo. Al Piccolo Teatro Studio Melato di via Rivoli 6 l’Orchestra Sinfonica di Milano “studia”, appunto, approfondisce l’avanguardia compositiva, offre spazio ai nuovi linguaggi di intessersi con la tradizione, consente al presente di scaturire dal passato.
Così, conscia dell’importanza dell’offrire spazio alla modernità, l’Orchestra di Largo Mahler va in trasferta, e lo fa per l’ultima volta in Stagione lunedì 12 giugno alle ore 20.30 sotto la direzione di Francesco Bossaglia (nella foto). Un interessantissimo programma che si sviluppa in due composizioni, entrambe in prima assoluta, ed entrambe commissionate dall’Orchestra Sinfonica di Milano. 
La prima, il Concerto per Violino di Gabriele Manca, intitolato Dialoghi con il respiro. A confrontarsi con questa composizione è il suo dedicatario, ovvero il violinista Fulvio Luciani (nella foto). Gabriele Manca pone l’accento, più che sulla forma, sul binomio “Uno-tutti”, inteso però sempre all’interno del concetto della mutua compenetrazione, e non come contrapposizione ontologica: “(…) Una sorta di concerto per violino, spudorata e impertinente idea che non vuole confrontarsi con una immensa e ingombrante tradizione, ma che solamente porta con sé il principio di questo dialogo del respiro del singolo con il respiro del tutto.”

Diverso è invece il discorso per il secondo brano in programma, composto da Giovanni Bonato (nella foto) per soprano e orchestra, intitolato Where the whole universe dwells. (“Dove abita l’universo intero”). Un altro pezzo in prima assoluta, il cui titolo è costituito da una citazione tratta da una dichiarazione di Cavallo Pazzo, capo della nazione degli Oglala Sioux, mentre stava seduto a fumare la Sacra Pipa con Toro Seduto per l'ultima volta, quattro giorni prima di venire assassinato. Il mondo degli indiani d’America ha esercitato un notevole fascino sul compositore, che afferma: “E’ il loro messaggio di tolleranza, giustizia, pace, armonia e rispetto per l’ambiente circostante, sacralità nei confronti della natura nelle sue più svariate accezioni, che li rende a mio avviso così, anche drammaticamente, attuali.”
Ed è così che questa composizione per soprano e orchestra si sviluppa in tre movimenti che delineano questi concetti così antichi e così moderni: il primo ha al centro il tema della convivenza tra diversi popoli (Treat all men alike); il secondo tratta della ricerca di un rispettoso e profondo rapporto con la natura (The Great Spirit), mentre nel terzo (Rain-Chant), unico dei tre movimenti ad essere in lingua originale, desiderio e necessità di acqua vitale si fondono con una varietà di presenze essenziali per il benessere della comunità.
Una composizione che dà spazio al talento del soprano Iris Oja (nella foto), che insieme alla Sinfonica scoprirà questa grande novità di Giovanni Bonato. Ancora una volta l’Orchestra Sinfonica di Milano si mostra in prima linea rispetto alla diffusione della musica contemporanea, non solo diffondendola, ma soprattutto commissionandola. E si tratta in fondo di una missione per l’Orchestra Sinfonica di Milano che a proposito di musica contemporanea ha un’idea ben precisa, come emerge dalle parole del Maestro Ruben Jais, Direttore Generale e Artistico: “Il binomio 'opera inarrivabile=opera di valore' ha portato a un costante allontanamento del pubblico dalla musica contemporanea. Ricordiamoci che fino alla fine dell'Ottocento ciò che si ascoltava era sostanzialmente la musica del proprio tempo. L'operazione che cerchiamo di fare adesso è riavvicinare il pubblico ai compositori del proprio tempo, i quali spesso peraltro hanno compiuto un percorso di pulizia intellettuale, comprendendo che al di là di tutto ciò che conta in una scrittura di valore sia la comprensibilità e la fruibilità da parte di chi dovrà ascoltare questi brani.”

Biglietti
E’ possibile acquistare il biglietto per il concerto sul sito del Piccolo Teatro.
Biglietteria telefonica: 0221126116, da lunedì a sabato: dalle 12.30 alle 18 | domenica e festivi: chiuso.

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