Seconda giornata sabato 17
giugno per “rEstate in Ascolto” festival
dell’Accademia Filarmonica Romana che si tiene nella sede
dell’istituzione in via Flaminia 118.
In Sala Casella (ore 20), in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura, il concerto del Chaos String Quartet giovane formazione proveniente dall’ECMAster program di Vienna, fra le nuove formazioni cameristiche di maggior interesse in Europa. Perfezionatosi con il Quartetto Casals alla Scuola di Musica di Fiesole, vincitore di recente del prestigioso ARD International Music Competition di Monaco e del Bordeaux International String Quartet Competition, è stato premiato anche al Bartók World Competition di Budapest nel 2021 e insignito del Premio Rimbotti in Italia. Il nome del quartetto, formato da Susanne Schäffer ed Eszter Kruchió (primo e secondo violino), Sara Marzadori (viola) e Bas Jongen (violoncello) prende spunto dal caos, come archetipo di creatività e dagli incontri stimolanti, a volte imprevedibili e incontrollati che il caos genera. Il programma propone repertorio classico, con il Quartetto per archi in re maggiore op. 18 n. 3 di Beethoven e l’omaggio a Fanny Mendelssohn con il suo Quartetto per archi in mi bemolle maggiore, e una pagina di fine Novecento con Haydn’s Sudamerikanische Saitensprünge composto nel 1998 del tedesco Werner Thomas-Mifune.
In Sala Casella (ore 20), in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura, il concerto del Chaos String Quartet giovane formazione proveniente dall’ECMAster program di Vienna, fra le nuove formazioni cameristiche di maggior interesse in Europa. Perfezionatosi con il Quartetto Casals alla Scuola di Musica di Fiesole, vincitore di recente del prestigioso ARD International Music Competition di Monaco e del Bordeaux International String Quartet Competition, è stato premiato anche al Bartók World Competition di Budapest nel 2021 e insignito del Premio Rimbotti in Italia. Il nome del quartetto, formato da Susanne Schäffer ed Eszter Kruchió (primo e secondo violino), Sara Marzadori (viola) e Bas Jongen (violoncello) prende spunto dal caos, come archetipo di creatività e dagli incontri stimolanti, a volte imprevedibili e incontrollati che il caos genera. Il programma propone repertorio classico, con il Quartetto per archi in re maggiore op. 18 n. 3 di Beethoven e l’omaggio a Fanny Mendelssohn con il suo Quartetto per archi in mi bemolle maggiore, e una pagina di fine Novecento con Haydn’s Sudamerikanische Saitensprünge composto nel 1998 del tedesco Werner Thomas-Mifune.
Alle 21.30 ci si sposta nei Giardini per il concerto di tamburi giapponesi del gruppo Taiko Enishi, in collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma. Se in giapponese “Enishi” vuol dire “connessione”, il Taiko Enishi fondato nel 2017 in Spagna da Keita Kanazashi, cerca la connessione fra persone attraverso il suono, la potenza e l’emozione del taiko, il tradizionale tamburo giapponese. Il gruppo unisce l’inconfondibile timbro dello strumento percussivo con quello del flauto shinobue, in un repertorio di brani tradizionali a cui si aggiungono le composizioni originali dello stesso Kanazashi.
Keita inizia a suonare il taiko all’età di 11 anni, nei vari festival di quartiere a Tokyo. Le sue performance abbondano di commistioni con elementi di altre discipline, tra cui la danza giapponese, il kendo e il Kabuki-bayashi, in un mix di sensibilità e dinamismo portati sul palco con passione ed eleganza. Ha collaborato con artisti e cantanti di noti idol-group giapponesi, a proprio agio sia nell’ambito della musica tradizionale nipponica sia in quella occidentale. Con lui sul palco a Roma, due giovani percussionisti spagnoli, appassionati di cultura giapponese, che alla pratica del taiko dedicano quotidianamente un rigoroso esercizio.
La settimana del festival (che riprenderà martedì 20 giugno) si completa domenica 18 giugno con “Musica Amata”, ovvero i concerti di ensemble di musicisti amatori (Trio GEM, Quartetto Santa Croce, John Cabot Chamber Orchestra), ricordando lo spirito che nel 1821 diede vita alla Filarmonica Romana nata per volontà di alcuni dilettanti di musica (Sala Casella ore 20, Giardini ore 21.30).
LA CUCINA
Chi vorrà ristorarsi nei Giardini, potrà gustare i piatti tipici della cucina siriana (ma non mancheranno anche menu syrian/italian fusion) preparati ogni giorno da HummusTown, progetto nato da qualche anno a Roma per far conoscere la tradizione culinaria della Siria, contribuendo all’integrazione di rifugiati nella società e dando loro una opportunità lavorativa.
Il progetto dei Giardini della Filarmonica, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale "Estate Romana 2023-2024" curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
I Giardini della Filarmonica 2023 sono realizzati in collaborazione con Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, Ambasciata di Grecia a Roma, Ambasciata di Lituania in Italia, Ambasciata del Messico in Italia, Forum Austriaco di Cultura Roma, Istituto Giapponese di Cultura in Roma, Istituto di Cultura Lituano, Istituto Polacco di Roma – Corso Polonia 2023, Associazione Fabrica, Università degli Studi di Tor Vergata, Officina delle Culture, Woman Life Freedom Italy Community, Associazione culturale Barbad
Biglietti per i concerti del 16, 17, 18 giugno: 10 euro (più diritto di prevendita). Si raccomanda l’acquisto on line su filarmonicaromana.org. Presso la Sala Casella la biglietteria apre un’ora prima del concerto.
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sabato 17 giugno
SALA CASELLA | ore 20
AUSTRIA
CHAOS STRING QUARTET
Susanne Schäffer primo violino
Eszter Kruchió secondo violino
Sara Marzadori viola
Bas Jongen violoncello
Ludwig van Beethoven Quartetto per archi n. 3 in re maggiore op. 18 n. 3
Fanny Mendelssohn Quartetto per archi in mi bemolle maggiore
Werner Thomas-Mifune Haydn’s Sudamerikanische Saitensprünge
in collaborazione con Forum Austriaco di Cultura Roma
GIARDINI | ore 21.30
GIAPPONE
TAIKO ENISHI 太鼓 縁
Concerto di tamburi giapponesi
Kanazashi Keita ensemble leader,
percussionista taiko e compositore
Rodrigo Guerrero san Vicente
Andrea Osés Abad percussionisti taiko
Musiche tradizionali giapponesi
in collaborazione con Istituto Giapponese di Cultura in Roma
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