venerdì 3 maggio 2024

Stanislav Kochanovsky dirige Čajkovskij e Šostakovič sabato 4 e domenica 5 maggio al Teatro Malibran

 

 Con un programma interamente russo, il direttore d’orchestra Stanislav Kochanovsky torna alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice nel prossimo concerto in programma al Teatro Malibran nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-2024 della Fondazione Teatro La Fenice. Sabato 4 maggio 2024 ore 20.00 (turno S) e domenica 5 maggio 2024 (ore 17.00 turno U), il maestro nativo di San Pietroburgo – nominato direttore principale della ndr Radiophilharmonie di Hannover a partire dalla stagione 2024-2025 – dirigerà il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, con il violino solista di Simon Zhu, vincitore del Premio Paganini 2023; e la Sinfonia n. 6 in si minore op. 54 di Dmitrij Šostakovič.
Il Concerto in re maggiore op. 35, composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893) nel 1878, è uno dei più celebri concerti per violino di tutti i tempi, e un’opera di lirismo travolgente composta in un periodo di relativa serenità, successivo alla terribile esperienza matrimoniale. Fu completato a Clarens, presso Ginevra, con la collaborazione del violinista Joseph Kotek, che secondo i desideri di Čajkovskij avrebbe dovuto esserne anche il primo esecutore ma che all’ultimo momento non se la sentì di eseguirlo a causa delle difficoltà tecniche. Un altro grande concertista, il famoso Leopold Auer, lettane la partitura sentenziò che era ineseguibile e si rifiutò a sua volta di suonarla. La prima esecuzione avvenne perciò a distanza di tre anni, il 4 dicembre 1881 a Vienna ad opera del violinista Adolf Brodsky cui Čajkovskij dedicò la partitura. La direzione d’orchestra fu affidata a Hans Richter. La partitura fu aspramente criticata da Eduard Hanslick, ma con le successive esecuzioni, a Londra e poi nel resto dell’Europa, ad opera degli stessi esecutori della prima viennese, il concerto ottenne un completo successo. Il virtuosismo è posto in primo piano, specialmente nei due movimenti veloci, ed è tale da renderlo, tecnicamente, uno dei più impegnativi di tutta la letteratura concertistica dell’Ottocento.
Dmitrij Šostakovič (1906-1975) nel 1937 dimostrò un interesse sempre crescente – dopo il grande successo attenuto con la sua Quinta Sinfonia – per la realizzazione di una nuova composizione sinfonica. L’idea iniziale, anche per l’espressa richiesta dello stato sovietico, fu quella di una composizione dedicata alla figura di Vladimir Lenin caratterizzata da una orchestrazione ricca e sontuosa e con la presenza di parti corali basate su testi del poeta Majakovskij. Ma quando a metà del 1939 arrivò il momento di partorire  la sua nuova composizione sinfonica, il musicista optò per una scelta formale e stilistica completamente opposta: sorse al contrario una composizione di dimensioni ridotte, appena trenta minuti, e in soli tre movimenti. La Sesta Sinfonia non fu quindi ciò che il pubblico si aspettava e forse anche per questo il giorno della sua prima esecuzione – al Festival della Musica Sovietica a Mosca il 3 dicembre 1939 – fu accolta freddamente. Uno dei motivi fu probabilmente dovuto al fatto che la maggior parte della partitura evitava gesti drammatici ed eroici (sentiti non solo necessari ma quasi obbligati in un periodo bellico), concentrandosi invece più su aspetti formali seguendo un percorso dove il passaggio da momenti lirici e altri più scherzosi palesa un esercizio compositivo un po’ fine a se stesso e il cui impatto fu sicuramente meno rimarchevole di quello che avranno le due successive sinfonie considerate ancora oggi il culmine della produzione sinfonica di Šostakovič. La partitura, di fatto, mira a un obiettivo forse più modesto ma non meno accattivante: quello di fornire un puro piacere musicale sia ai musicisti e al pubblico.

In occasione del concerto di Stanislav Kochanovsky, si rinnoverà il consueto appuntamento con le conferenze di approfondimento della Stagione Sinfonica: il concerto di sabato 4 maggio 2024 sarà infatti preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale. 

I biglietti per il concerto (da € 10,00 a € 60,00) sono acquistabili nella biglietteria del Teatro La Fenice e nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online

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