Domenica 5 maggio 2024 ore 11
Teatro Gerolamo, Piazza Beccaria, 8
Teatro Gerolamo, Piazza Beccaria, 8
Johann Sebastian Bach
Canonic Trio Sonata in Fa maggiore BWV
1040
Georg Philipp Telemann
Fantasia in La maggiore da 12
fantasie per flauto solo
François Couperin
Suite di danze
Georg Friedrich Händel
Suite n. 5 in Mi maggiore HWV 430, mov.
n. 4 Il Fabbro Armonioso (arr. oboe, fagotto,
arpa)
Pietro Domenico Paradisi
Sonata n. 4 in La maggiore per arpa
sola
Jan Dismas Zelenka
Trio Sonata n. 5 in Fa maggiore per due
oboi, fagotto e continuo ZWV 181
Luca Stocco Oboe
Paola Scotti Oboe
Andrea Magnani Fagotto
Elena Piva Arpa
Una vera e propria “corte, fatta dai grandi musicisti del periodo, in una carrellata di brani che, ognuno a modo suo, rappresentano lo spirito del Barocco. Johann Sebastian Bach, con la Trio Sonata in Fa maggiore, composizione probabilmente eseguita per la prima volta il 23 febbraio 1712 e abbinata originariamente all’aria “Weil die wollenreichen Herden” (Mentre le greggi sono ricche di lana) della Cantata di caccia BWV 208, come intermezzo strumentale; Georg Philipp Telemann, di cui si esegue la Fantasia in La maggiore, dalle iconiche 12 fantasie per flauto solo (nell’arrangiamento per oboe solo) pubblicate ad Amburgo nel 1732-33. E ancora, il quarto movimento dalla Suite per clavicembalo in Mi maggiore, “Il Fabbro armonioso” (nell’arrangiamento per oboe, fagotto e arpa) di Georg Friedrich Händel, composizione che include, nel suo frontespizio, una dichiarazione di gratitudine molto importante che il compositore dedica all’Inghilterra (“considero mio dovere, con il mio modesto talento, servire un Paese dal quale ho ricevuto così generosa protezione”), e la Suite di danze di François Couperin, vero e proprio compendio della elegante retorica di uno dei più iconici compositori francesi del secolo, vissuto poi trasfigurati nella musica dei grandi del Novecento (Richard Strauss e Maurice Ravel), fino all’italiano Pietro Domenico Paradisi, autore di un brano che tutti abbiamo “scolpito” nella memoria, ovvero la “Toccata”, dalla Sonata n.6 che la Rai trasmetteva nei vuoti di programmazione causati da problemi tecnici nelle trasmissioni via satellite o di improvvise interruzioni dei programmi in diretta. Di questo interessante compositore, Elena Piva interpreta la Sonata n. 4 in La maggiore per arpa sola. Programma che si conclude con la Trio Sonata n. 5 in Fa maggiore per due oboi, fagotto e continuo ZWV 181 di Jan Dismas Zelenka, grande musicista boemo stimato da Johann Sebastian Bach e a lui stilisticamente affine, tuttavia dimenticato subito dopo la morte, per essere riscoperto solo nel XIX secolo.
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