Sarà uno spettacolare omaggio a Roma il concerto di apertura della stagione 2023/2024 affidato alla bacchetta di un gigante del podio come l’ungherese Iván Fischer che dopo 17 anni torna a dirigere l’Orchestra di Santa Cecilia il 12, 13 e 14 ottobre nei tre poemi sinfonici di Respighi (Fontane e Pini di Roma, scritti proprio per l’orchestra ceciliana, e Feste romane). Per l’occasione, uno dei più importanti artisti visivi della scena internazionale, Yuri Ancarani (nella foto) accosterà alla narrazione musicale quella visiva. Le opere di Respighi saranno inframmezzate da due composizioni per coro a cappella di Liszt, anch’esse dedicate a Roma (O Roma Nobilis e Dall’Alma Roma) che vedono protagonista il Coro dell’Accademia e il debutto del nuovo maestro del coro Andrea Secchi.
Il concerto di inaugurazione - in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma - rientra nel Bridging Europe Festival 2023, una kermesse ideata nel 2013 da Fischer che vede ogni anno la collaborazione della Budapest Festival Orchestra con un’altra istituzione europea. Quest’anno, il ponte musicale è tra Roma e Budapest e si inaugura il 27 settembre nella capitale ungherese con l’Orchestra dell’Accademia diretta da Fischer (“Trilogia romana” di Respighi). Seguiranno i concerti di inaugurazione della stagione ceciliana, un concerto della BFO (15 ottobre, Iván Fischer, nella foto) che ha in programma anche il Mandarino meraviglioso del compositore ungherese Béla Bartók eseguito con le coreografie della Eva Duda Dance Company e un concerto da camera con i solisti dell’orchestra ungherese (16 ottobre).
La nuova Stagione Sinfonica segna un’importante tappa nel cammino
dell’Accademia. In attesa del nuovo Direttore musicale Daniel
Harding, che nell’ottobre del 2024 subentrerà a Sir Antonio
Pappano, Santa Cecilia offre come sempre un cartellone pieno di
soprese musicali, con molti debutti e presenze eccezionali: ventotto
produzioni sinfoniche, diciotto da camera (con due importanti
appuntamenti fuori abbonamento), due tour europei, la residenza al
Festival di Pasqua di Salisburgo dal 23 marzo al 1° aprile 2024
(prima istituzione italiana a essere protagonista assoluta del
Festival), due Orchestre ospiti - Utopia diretta da Teodor
Currentzis e la Hong Kong Philharmonic con Jaap
van Zweden (nella foto) sul podio -, musiche che vanno da Vivaldi,
Händel, Beethoven, Smetana, Čajkovskij (nel 150°
anniversario della nascita del compositore), Bruckner (per
i duecento anni dalla nascita, nel 2024) e Verdi, a Mahler,
Sibelius, Šostakovič, Rachmaninoff e Ligeti (1923-2006,
per il centenario della nascita). E ancora: un lungo e approfondito
ciclo di conferenze a cura del Presidente-Sovrintendente
dell’Accademia Michele dall’Ongaro per
ricordare Puccini (1858-1924) e la sua produzione
operistica nei cento anni dalla morte.
Saranno tre gli appuntamenti sinfonici con il Direttore Ospite
Principale Jakub Hrůša: il primo ha in programma
musiche del suo paese d’origine, tra cui una rarità di grande
valore musicale e in prima esecuzione a Santa Cecilia, La sposa
dello spettro di Dvořák, cantata drammatica per
soli, coro e orchestra; il secondo concerto prevede tre brani
dedicati all’Italia: Il carnevale romano e Aroldo in
Italia di Berlioz (solista il fuoriclasse della viola Pinchas
Zukerman (nella foto), al suo debutto con l’Orchestra), e Gli affreschi di
Piero della Francesca, poema sinfonico di Martinů. Per
il terzo e ultimo appuntamento in stagione, il direttore cèco sarà
insieme a un gigante del pianoforte, Daniil Trifonov, che
eseguirà il Concerto per pianoforte del compositore
contemporaneo statunitense Mason Bates, dedicato allo
stesso pianista. Lo stesso programma verrà replicato in occasione
del tour europeo di maggio che
toccherà Amburgo, Berlino, Colonia, Monaco di
Baviera e Praga.
Non potevano mancare gli appuntamenti
con il Direttore Emerito, Antonio Pappano, che tornerà sul
podio dell’Orchestra due volte: a novembre, quando dirigerà
l’Orchestra con Igor Levit (nella foto) al pianoforte
(Beethoven, Concerto per pianoforte n. 3) per poi replicare lo
stesso programma anche in tour al Musikverein di Vienna e
in Germania, e a febbraio con la Messa da
Requiem di Giuseppe Verdi e un cast straordinario
composto, tra gli altri, dalla star Elīna Garanča al
suo debutto ceciliano e dal basso Ildar Abdrazakov. Due
appuntamenti anche per un altro beniamino del pubblico
ceciliano, Tugan Sokhiev, che nella primavera del ’24 tornerà
con due concerti dedicati al repertorio russo. Con lui, nel concerto
di maggio, debutta il pianista cinese Haochen Zhang, vincitore
nel 2009 del Van Cliburn International Piano Competition, tra i
concorsi pianistici più celebri del mondo, che si esibirà nello
spettacolare Secondo Concerto per pianoforte di
Prokof’ev.
Non possono mancare in stagione le
bacchette più autorevoli del panorama mondiale insieme a solisti di
prim’ordine: Manfred Honeck e il baritono Mathias
Goerne (nella foto) saranno impegnati in musiche di Mahler e
Beethoven, Kazuki Yamada dirigerà l’Orchestra
nella Sinfonia fantastica di Berlioz e
nel Concerto per violino “Alla memoria di un
angelo” di Berg che vede al debutto ceciliano la
giovane violinista norvegese Vilde Frang, già ospite delle più
grandi orchestre mondiali. Tornano ancora Gianandrea
Noseda con Evgeny Kissin al pianoforte; il direttore
musicale della Wiener Staatsoper Philippe Jordan che dirigerà
il Requiem Tedesco di Brahms con il pluripremiato
baritono canadese Gerald Finley;
Myung-Whun Chung che
eseguirà la Sesta Sinfonia “Pastorale” di Beethoven
e La sagra della primavera di Stravinskij; Jaap van
Zweden con la Sinfonia n. 5 di Bruckner; Leonidas
Kavakos, in veste di direttore, salirà sul podio per la Sesta
Sinfonia di Prokof’ev, il Concerto per pianoforte K
466 di Mozart eseguito dal fuoriclasse del pianoforte Kirill
Gerstein (nella foto) e in apertura - in occasione della Giornata della
memoria - lo Studio per orchestra d’archi composto da
Pavel Haas nel 1943 durante la sua reclusione nel campo di
concentramento di Theresienstadt; Riccardo Minasi, che il
prossimo anno salirà sul podio dei Berliner Philharmoniker, dirigerà
un programma tutto francese con musiche di Rameau, Bizet,
Ravel e il Terzo concerto per violino di
Saint-Saëns con Andrea Obiso (spalla dell’Orchestra
di Santa Cecilia) in veste di solista; il soprano e direttore
canadese Barbara Hannigan, con un programma che abbraccia tre
secoli di musica, da Haydn a Copland fino a Offenbach e Kurt
Weill; Semyon Bychkov con la Sinfonia n.
8 di Bruckner; Daniele Gatti, che dirigerà un
concerto di sinfonie e di cori verdiani.
Diversi i debutti da segnalare: quello
del giovane finlandese Santtu-Matias Rouvali (Direttore
principale della Philharmonia Orchestra di Londra e della Gothenburg
Symphony, nella foto) e del violinista serbo Nemanja Radulovic, premiato nel
2015 con un ECHO Klassik come musicista dell’anno, straordinario
fuoriclasse del suo strumento. Un giovanissimo Tarmo
Peltokoski (nato a Helsinki nel 2000), che ha già diretto
solisti del calibro di Yuja Wang, Asmik Grigorian, Mathias Goerne e
Jan Lisiecki, salirà sul podio dell’Orchestra in una produzione
con Alexandre Tharaud al pianoforte. Altro talento
“millennial” quello di Maria Dueñas che si cimenterà
nel Concerto per violino di Čajkovskij diretto
da Stanislav Kochanovsky; vincitrice del celebre concorso
Menuhin si è già esibita con orchestre come la Los Angeles
Philharmonic diretta da Gustavo Dudamel e la Pittsburgh Symphony
Orchestra diretta da Manfred Honeck. Il violinista Augustin
Hadelich, anch’egli al debutto nella stagione ceciliana, eseguirà
il Concerto per violino di Sibelius diretto da Paavo
Järvi.
E ancora, quello del direttore
israeliano Lahav Shani (nella foto) che concluderà la stagione di
concerti con un imperdibile programma dedicato a Beethoven che
impagina la Nona Sinfonia e il Concerto per pianoforte
n. 2 con Martha Argerich.
Il concerto di Natale 2023 sarà
affidato alla bacchetta dello statunitense John Nelson che
torna dopo 29 anni di assenza per dirigere Il Messia di
Händel mentre il nuovo anno si apre con un grande classico, la
proiezione del pluripremiato film di Miloš Forman Amadeus con
l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia diretti da Ludwig
Wicki che ne eseguiranno dal vivo la colonna sonora.
Spazio alla musica di oggi con le musiche di Tan Dun che presenterà in prima italiana Buddha Passion; il Concerto per violino “Corpo elettrico” di Luca Francesconi, co-commissionato dall’Accademia di Santa Cecilia, e che ha come protagonista la violinista moldava Patricia Kopatchinskaja (nella foto) diretta dal francese - al suo debutto a Santa Cecilia - Maxime Pascal e il Concerto per pianoforte di Mason Bates.
Spazio alla musica di oggi con le musiche di Tan Dun che presenterà in prima italiana Buddha Passion; il Concerto per violino “Corpo elettrico” di Luca Francesconi, co-commissionato dall’Accademia di Santa Cecilia, e che ha come protagonista la violinista moldava Patricia Kopatchinskaja (nella foto) diretta dal francese - al suo debutto a Santa Cecilia - Maxime Pascal e il Concerto per pianoforte di Mason Bates.
Molte le novità destinate ai GIOVANI UNDER 35: oltre alla Formula Y, che consente di abbonarsi in platea a soli 280 euro (turno del venerdì), è possibile acquistare un carnet di 10 tagliandi (Carnet Free) al costo di 120 euro, utilizzabile per tutti i concerti in abbonamento.
E, inoltre, tutti gli abbonati che ne presentano uno nuovo avranno una riduzione del 10% sul proprio abbonamento.
Anche la Stagione da Camera propone nuovi debutti e il ritorno dei più acclamati solisti in circolazione, due appuntamenti con gli ensemble dell’Orchestra ceciliana e un concerto del Coro di Santa Cecilia.
Si parte il 27 ottobre con il pianista coreano Seong-Jin Cho (nella foto), vincitore nel 2015 del Concorso Chopin di Varsavia, che eseguirà brani di Haydn, Ravel, Liszt e Mozart. Atteso ritorno per la nuova star del pianismo internazionale Víkingur Ólafsson, definito dal “New York Times” il “Glenn Gould islandese”, che eseguirà le Variazioni Goldberg di Bach. E poi ancora altri grandi pianisti come Arcadi Volodos, che eseguirà musiche di Schubert, Evgeny Kissin alla tastiera con musiche di Beethoven, Brahms, Prokof’ev e Rachmaninoff. A febbraio è la volta di Lang Lang, anch’egli al suo ritorno a Roma dopo diversi anni di assenza. Il cartellone si arricchisce di altri grandi nomi del pianismo internazionale come Grigory Sokolov, Alexandre Kantorow, acclamato dalla critica come il "giovane zar del pianoforte" e Maurizio Pollini.
Per gli amanti della musica per archi, due appuntamenti imperdibili,
quello con gli Archi di Santa Cecilia e Luigi
Piovano nella doppia veste di direttore e violoncellista e con
il Quartetto Ébène (nella foto), con musiche di Haydn, Bartók e
Schubert. Per gli appassionati del Barocco, torna Rinaldo
Alessandrini a dirigere il suo ensemble Concerto
italiano che eseguirà L’Estro armonico di Vivaldi.
Con la star del clarinetto Alessandro Carbonare e il
pianista Enrico Pace si inaugura un piccolo ciclo dedicato
a Brahms che proseguirà con i concerti del Sestetto Stradivari,
composto da professori dell’Orchestra di Santa Cecilia, e con
quello del violinista Gil Shaham, accompagnato da Gerhard
Oppitz al pianoforte.
Non mancheranno di arricchire
il bouquet di proposte anche il violinista Maxim
Vengerov accompagnato dal pianista Roustem Saitkoulov, il
pianista Daniel Heide e il tenore Julian
Prégardien (nella foto) che si esibiranno in una serata liederistica
dedicata al ciclo dei 24 Lieder del Viaggio d’inverno di
Schubert, il violoncellista franco-tedesco Nicolas Altstaedt,
tra i musicisti più richiesti e versatili del panorama artistico
contemporaneo, il violinista ungherese Kristóf Baráti e
il pianista Alexander Lonquich. Chiude la stagione il concerto
affidato al Coro di Santa Cecilia, diretto da Andrea
Secchi: in programma i Quattro canti op. 17 di Brahms,
le Canzoni da caccia op. 137 di Schumann e From the
Bavarian Highlands di Elgar.
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