La collaborazione che da tempo unisce
il Teatro Regio di Parma e l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani,
in relazione alla programmazione dell’attività artistica,
operistica, concertistica e divulgativa del Festival Verdi, prosegue
e si ristruttura con rinnovato vigore nella convenzione quadriennale
che le due Fondazioni hanno recentemente siglato.
La consulenza scientifica dell’Istituto riguarda principalmente la programmazione del Festival Verdi, ma potrà ampliarsi anche in progetti correlati al Festival stesso o a iniziative verdiane promosse dal Teatro: progetti editoriali, iconografici, discografici, documentari e, più in generale, di ricerca.
Per dare concreta attuazione alla consulenza scientifica sia della programmazione del Festival Verdi sia di altri eventuali progetti comuni o di interesse verdiano - quali ad esempio il Premio Verdi Rotary Club dell’Istituto o le attività didattiche e formative del Teatro - le Fondazioni hanno individuato nell’ambito del Comitato scientifico dell’Istituto due Referenti scientifici: Alessandro Roccatagliati e Francesco Izzo.
“Il rinnovo della convenzione di partenariato, sottoscritta quattro anni orsono dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani con il Teatro Regio di Parma, è molto più della semplice conferma di un coordinamento opportuno nell’ambito di un’attività ordinaria - dichiara Luigi Ferrari, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani. L’accordo, infatti, si rivela oggi essenziale in vista della natura e degli obiettivi artistici e musicologici di un progetto di rilievo internazionale come il Festival Verdi, che trova in entrambe le Istituzioni, sia pure a livelli e con carichi di impegno e responsabilità assai differenti, altrettanti punti d’appoggio e riferimento. In aggiunta a ciò, grazie alla nuova intesa, anche la vocazione di studio e di ricerca sull’opera verdiana propria dell’INSV – che in prima istanza si svolge attraverso il proprio Comitato scientifico, diretto da Alessandro Roccatagliati, la Rivista scientifica, le strutture documentarie (biblioteca, archivio della corrispondenza verdiana, archivio visivo, discoteca), il vasto progetto di pubblicazione dei carteggi verdiani e il quarantennale Premio Rotary – trova ora nuove prospettive di dialogo e collaborazione con l’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma, diretta da Francesco Izzo, la cui attività potrà davvero costituire negli auspici comuni un punto di reciproco raccordo, arricchimento e sviluppo”.
“La stretta collaborazione che unisce il Teatro Regio di Parma e l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, grazie a questi rinnovati accordi, amplia la propria portata - dichiara Luciano Messi, Sovrintendente del Teatro Regio di Parma - e abbraccia, oltre al Festival Verdi, momento cardine della nostra attività, anche gli ambiti cruciali e sensibili della formazione, coinvolgendo su tutto l’arco dell’anno l’Accademia Verdiana, diretta da Francesco Izzo, così come la Stagione lirica, nel caso di composizioni verdiane o di progetti che si pongono in relazione e in dialogo con l’opera verdiana, sia in ambito scenico sia in quelli di studio e ricerca, con l’obiettivo di approfondire, promuovere e divulgare anche le più recenti acquisizioni e conoscenze sull’opera di Giuseppe Verdi”.
La consulenza scientifica dell’Istituto riguarda principalmente la programmazione del Festival Verdi, ma potrà ampliarsi anche in progetti correlati al Festival stesso o a iniziative verdiane promosse dal Teatro: progetti editoriali, iconografici, discografici, documentari e, più in generale, di ricerca.
Per dare concreta attuazione alla consulenza scientifica sia della programmazione del Festival Verdi sia di altri eventuali progetti comuni o di interesse verdiano - quali ad esempio il Premio Verdi Rotary Club dell’Istituto o le attività didattiche e formative del Teatro - le Fondazioni hanno individuato nell’ambito del Comitato scientifico dell’Istituto due Referenti scientifici: Alessandro Roccatagliati e Francesco Izzo.
“Il rinnovo della convenzione di partenariato, sottoscritta quattro anni orsono dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani con il Teatro Regio di Parma, è molto più della semplice conferma di un coordinamento opportuno nell’ambito di un’attività ordinaria - dichiara Luigi Ferrari, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani. L’accordo, infatti, si rivela oggi essenziale in vista della natura e degli obiettivi artistici e musicologici di un progetto di rilievo internazionale come il Festival Verdi, che trova in entrambe le Istituzioni, sia pure a livelli e con carichi di impegno e responsabilità assai differenti, altrettanti punti d’appoggio e riferimento. In aggiunta a ciò, grazie alla nuova intesa, anche la vocazione di studio e di ricerca sull’opera verdiana propria dell’INSV – che in prima istanza si svolge attraverso il proprio Comitato scientifico, diretto da Alessandro Roccatagliati, la Rivista scientifica, le strutture documentarie (biblioteca, archivio della corrispondenza verdiana, archivio visivo, discoteca), il vasto progetto di pubblicazione dei carteggi verdiani e il quarantennale Premio Rotary – trova ora nuove prospettive di dialogo e collaborazione con l’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma, diretta da Francesco Izzo, la cui attività potrà davvero costituire negli auspici comuni un punto di reciproco raccordo, arricchimento e sviluppo”.
“La stretta collaborazione che unisce il Teatro Regio di Parma e l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, grazie a questi rinnovati accordi, amplia la propria portata - dichiara Luciano Messi, Sovrintendente del Teatro Regio di Parma - e abbraccia, oltre al Festival Verdi, momento cardine della nostra attività, anche gli ambiti cruciali e sensibili della formazione, coinvolgendo su tutto l’arco dell’anno l’Accademia Verdiana, diretta da Francesco Izzo, così come la Stagione lirica, nel caso di composizioni verdiane o di progetti che si pongono in relazione e in dialogo con l’opera verdiana, sia in ambito scenico sia in quelli di studio e ricerca, con l’obiettivo di approfondire, promuovere e divulgare anche le più recenti acquisizioni e conoscenze sull’opera di Giuseppe Verdi”.
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