venerdì 9 giugno 2023

IL CANTO DELL'OMBRA. Gesualdo e Saramago - 11 giugno, Milano, Basilica di San Calimero per il Festival dell'Ascensione

 


"L’Occidente – laico o confessionale – non può non dirsi cristiano, sia che legga la figura di Gesù soltanto dai Vangeli, sia che ne faccia personaggio di trame letterarie o figura in esse evocata. Di quest’ultimo aspetto, le arti si sono fatte frequenti interpreti: qualsiasi scaffale di narrativa novecentesca – per tacere dei tanti esempi precedenti – ne è la testimonianza: L’ultima tentazione di Nikos Kazantzakis (1951), Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov (1966), Giuda di Amos Oz (2014) [...].  Il vangelo secondo Gesù di José Saramago (1991) è il settimo romanzo dello scrittore, testo di svolta della sua carriera letteraria e oggetto tanto di polemiche da parte di alcuni ambienti del Vaticano, quanto di giudizi encomiastici."
Carlo Fiore apre le sue note di sala per il concerto del prossimo 11 giugno a partire dalla elaborazione della figura di Gesù in ambito letterario - uno dei due contesti protagonisti della serata - proseguendo con il cinema e la musica, in particolare ponendo una riflessione sulle possibilità e opportunità dell'arte dei suoni di servire un testo o di servirsene. La discussione potrebbe banalmente attagliarsi a un'epoca novecentesca e contemporanea, facilmente adesiva a un nietzschiano dio mancato... e invece è posta a proposito del compositore e nobiluomo Carlo Gesualdo da Venosa, nato nel 1566.

Domenica 11 giugno avremo la possibilità di esplorare quest'ultimo confronto tra musica e testo, come intuiremo dall'introduzione delle ore 20.10, con ensemble De labyrintho e Sandro Cappelletto voce narrante, a partire dall'idea di Walter Testolin di affiancare mondi lontani eppure vicinissimi: mondi di un nobile compositore del Rinascimento e di un Nobel per la letteratura dei nostri giorni; mondi di linguaggi che appartengono all'essere umano e che ugualmente la nostra stessa percezione fatica a tenere uniti, passando il verbale e il musicale per aree cerebrali differenti; mondi in cui la stessa figura di uno storico Gesù acquista e si spoglia di divinità, e l'arte può esprimere, celebrare o condannare gli schizofrenici movimenti di una eterna indecidibilità.
Ciò che rimane a questo Festival di musica antica è la consapevolezza della recente conferma neuropsicologica che «l'esperienza musicale riguarda una forma di pensiero non riducibile ad altre, una modalità particolare di ricostruzione mentale ed espressione della realtà, caratterizzata da un medium espressivo, il suono, non surrogabile da altri sistemi simbolici.» (Lucchetti, Ferrari, Freschi, 2012)
In questo aderiamo totalmente al pensiero espresso da Sandro Cappelletto quando ci scrive: "leggendo il testo [di Saramago], Walter Testolin ha 'sentito' che la musica di Carlo Gesualdo poteva dilatare lo spessore di queste parole, smarginare la loro finitezza creando un'ulteriore dimensione di ascolto, tra tenebre e luce, invocazioni, smarrimenti, attesa.  Un'intuizione di cui lo ringrazio e che ho condiviso, fino ad essere qui, stasera, per questo debutto milanese."
Grazie anche da parte nostra.

Giuditta Comerci, Direttore artistico


Domenica 11 giugno, ore 20.30

La Passione secondo Gesù

Musiche di Carlo Gesualdo (1566 – 1613)
in un racconto di Sandro Cappelletto liberamente tratto da Il Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago (1922 – 2010)

I. IL FIGLIO DELL’UOMO
Seniores populi
Omnes amici mei

II. GIOVANNI BATTISTA
Tristis est anima mea
Peccantem me quotidie

III. GIUDA ISCARIOTA
Vinea mea electa (frammenti)
Recessit pastor noster
Caligaverunt oculi mei

IV. LA CATTURA
Judas mercator pessimus
Astiterunt reges terrae

V. CAIFA
Sicut ovis ad occisionem
Jerusalem surge

VI. PILATUS
Plange quasi virgo
Aestimatus sum


VII. GOLGOTA
Tenebrae factae sunt
Io tacerò

De labyrintho
Musica della Rinascenza

Nadia Caristi, Laura Fabris cantus
Cristina Fanelli, Arianna Miceli sextus
Maximiliano Baños, Leonardo Malara altus
Massimo Altieri, Giacomo Schiavo tenor
Raffaele Giordani, Vincenzo Di Donato quintus
Guglielmo Buonsanti, Alberto Spadarotto bassus

Walter Testolin, direttore (nella foto a destra)
Sandro Cappelletto, voce narrante

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