Grazie alla stretta collaborazione con il Conservatorio G. Verdi di Milano, il Festival si conclude con la produzione di Der Kaiser von Atlantis, oder Die Tod-Verweigerung, «Singspiel da camera composto fra il 1943 e il 1944 da Viktor Ullmann su libretto di Petr Kien durante la loro detenzione nella prigione-ghetto di Terezín».
«Nonostante le terribili condizioni
nelle quali si trovarono a vivere, Ullmann e Kien misero a frutto le
differenti esperienze culturali e generazionali di provenienza
realizzando un'opera di immenso valore [...], un capolavoro musicale
che possiamo leggere, prima di tutto, come fortissimo gesto di
resistenza e di accusa contro le aberrazioni del nazismo. Ma insieme
ai destinatari diretti - il pubblico dei deportati di Terezín -
Ullmann e Kien si rivolgono alle generazioni successive [...]. Il
tema principale dell'opera ha infatti il valore di una riflessione
intorno al futuro dell'umanità, poiché auspica l'avvento di un
tempo nel quale la ragione d'essere di ciascun individuo e di ogni
gruppo sociale si renda possibile solo a partire da un presupposto
irrinunciabile: l'accettazione del ciclo naturale vita/morte».
Mauro
Bonifacio
Progetto nell’ambito di m2c Istituto di musica moderna e contemporanea del Conservatorio G. Verdi di Milano
Viktor Ullmann
(1898-1944)
Der Kaiser von Atlantis
oder Die
Tod-Verweigerung
(1943-44, 70')
Libretto di Petr
Kien (1919-1944)
esecuzione in forma di concerto
Il concerto sarà preceduto (ore 18.45) da un incontro di presentazione a cura di Mauro Bonifacio e Vittorio Parisi, nel foyer della Sala Verdi.
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