Alpesh Chauhan ritorna alla testa
dell’Orchestra del Teatro La Fenice nel prossimo appuntamento della
Stagione Sinfonica 2022-2023. Nel concerto in programma venerdì 9
giugno 2023 ore 20.00 (turno S) e in replica sabato 10 giugno 2023
ore 17.00 (turno U), il maestro britannico, direttore ospite
principale della Düsseldorfer Symphoniker Orchestra, direttore
associato della BBC Scottish Symphony Orchestra e direttore musicale
della Birmingham Opera Company, dirigerà un programma di due
composizioni di grande fascino, tra modernità e classicismo, con un
omaggio a Luciano Berio nel ventesimo anniversario della scomparsa:
del compositore ligure verrà eseguito Rendering, ‘restauro’
del frammento sinfonico in re maggiore d 936a di Franz
Schubert: seguirà la Quinta Sinfonia in do minore op. 67 di
Ludwig van Beethoven.
Il programma si aprirà con Rendering di Luciano Berio (nella foto) (1925-2003), brano eseguito in prima assoluta dall’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam: nel 1989 Nikolaus Harnoncourt ha diretto i primi due movimenti, nel 1990 Riccardo Chailly ha presentato per la prima volta la versione completa in tre tempi. Il titolo inglese di questa composizione è scelto dall’autore tenendo conto del duplice significato di ‘restituzione’ e di ‘interpretazione’: ci vengono restituiti, attraverso il ‘restauro’ compiuto da Berio, e nella sua interpretazione, i frammenti di una Sinfonia in re maggiore che fu l’ultimo progetto sinfonico di Schubert, brutalmente interrotto dalla morte prematura. Berio, come egli stesso spiegò, non ha voluto tentare un’impossibile e arbitraria ricostruzione; ma ha proposto un restauro e una sua personale lettura degli abbozzi, strumentandoli, completandoli e inserendo nelle lacune tra un frammento e l’altro un ‘cemento musicale’, un tessuto connettivo che assume la funzione del muro intonacato nei pezzi perduti di un affresco; ma che offre ben altre suggestioni nello svolgersi del tempo musicale. Intessuto di materiali schubertiani, fittamente rielaborati in modo da suscitare reminiscenze vaghe, iridescente e arcano, questo ‘intonaco’ è tuttavia manifestamente altra cosa rispetto ai frammenti della sinfonia. Esalta la bellezza dei frammenti schubertiani circondandoli di un’aura struggente, facendone percepire poeticamente la distanza dal nostro oggi. Si può forse osservare che con il suo restauro Berio pone in luce anche uno degli aspetti più originali del pensiero di Schubert, la sua vocazione a definire un tempo musicale libero e aperto, dissolto e sottratto a ogni linearità. Schubert lo crea in opere compiute, Berio lo riscopre nei materiali frammentari della Sinfonia in re maggiore e nella libertà con cui ne rispetta le lacune.
La Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven (1770-1827) è forse la più universalmente conosciuta tra le sinfonie del tedesco – con le quattro lapidarie note del celebre attacco, «il destino che batte alla porta» come pare lo stesso Beethoven ebbe a dire – ma è senz’altro la più paradigmatica del sinfonismo beethoveniano. Ebbe una genesi particolarmente lunga e complessa: il maestro di Bonn cominciò a comporla all’epoca del compimento dell’Eroica, vi si dedicò intensamente soprattutto nel 1807, per portarla a termine, dopo numerosi rifacimenti, nei primi mesi del 1808. La prima esecuzione pubblica ebbe luogo il 22 dicembre del 1808 al Theater An der Wien di Vienna, in un concerto tutto beethoveniano diretto dall’autore. Fin dalle prime esecuzioni la composizione suscitò l’entusiasmo della critica: spicca su tutte la recensione di E. T. A. Hoffman, che ne sottolineò l’intima connessione delle frasi musicali: «Spesso questa parentela si manifesta chiaramente all’uditore, quand’egli l’ode nel legame di due frasi, oppure la scopre nella comune base tonica di due frasi diverse; ma una parentela ancora più intima, che non ha bisogno di manifestarsi in simili modi parla spesso dallo spirito allo spirito ed è appunto questa che domina fra i vari temi dei due Allegri e del Minuetto, e manifesta meravigliosamente la genialità di pensiero del maestro».
In concomitanza con il concerto diretto da Chauhan, si rinnovano gli incontri di approfondimento sui programmi musicali: la prima di venerdì 9 giugno 2023 sarà infatti preceduta da una conferenza a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle ore 19.20 alle ore 19.40 illustrerà le musiche di Berio e Beethoven.
I biglietti per il concerto – da € 10,00 a € 90,00, ridotto abbonati da € 10,00 a € 50,00 – sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. Main partner Intesa Sanpaolo.
Alpesh Chauhan
È direttore ospite principale della Düsseldorfer Symphoniker Orchestra, direttore associato della bbc Scottish Symphony Orchestra e direttore musicale della Birmingham Opera Company. Gli appuntamenti più importanti di questa stagione includono debutti con la Oslo Philharmonic, Seattle Symphony con Hilary Hahn, Hallé Orchestra, dso Berlin, Melbourne, Adelaide e North Carolina Symphony Orchestras, Poznan Philharmonic, Auc-kland Philharmonia, Orchestra Sinfonica dell’India e il ritorno alla London Philharmonic, Orchestra Sinfonica Nazionale rai, Filarmonica Toscanini, Fenice, bbc Symphony al Barbican, la City of Birmingham Sympho-ny Orchestra e la Antwerp Symphony, nonché vari progetti di registrazio-ne e sinfonia con la bbc Scottish Symphony Orchestra e la Düsseldorfer Symphoniker, e progetti comunitari con la Birmingham Opera Company. Appare spesso come direttore ospite con importanti orchestre internazionali tra cui London Philharmonic Orchestra, Philharmonia, bbc Symphony (più recentemente la Nona Sinfonia di Bruckner), London Symphony Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra, bbc Philharmonic, Orchestre National de Lille, Orchestra Sinfonica Nazionale rai, Malmö Symphony Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra e bbc National Orchestra of Wales. Gode anche di collaborazioni con solisti illustri quali Nicola Benedetti, Colin Currie, Pablo Ferrández, Veronika Eberle, Ilya Gringolts, Benjamin Grosvenor, Stephen Hough, Leila Josefowicz, Pavel Kolesnikov, Johannes Moser, Arcadi Volodos e cantanti come Karen Cargill, Markus Werba e Christianne Stotijn tra gli altri. Dopo il suo eccezionale debutto nel 2015, è stato nominato direttore principale della Filarmonica Arturo Toscanini a Parma e ha eseguito e registrato gran parte del grande repertorio sinfonico, tra cui un ciclo completo delle Sinfonie di Brahms. Accanto al Rheingold, altri titoli importanti includono Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič, West Side Story e Turandot al Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia. Appassionato sostenitore dell’educazione musicale per i giovani, è un attivo sostenitore degli Awards for Young Musicians, un’organizzazione benefica britannica che sostiene giovani di talento provenienti da ambienti svantaggiati nei loro viaggi musicali. Ha anche lavorato con gruppi come la National Youth Orchestra of Scotland e le orchestre sinfoniche del Royal Conservatoire of Scotland e il Royal Northern College of Music. È stato il direttore del film bbc Ten Pieces 2015 che ha portato il mondo della musica classica nelle scuole secondarie in tutto il Regno Unito.
Il programma si aprirà con Rendering di Luciano Berio (nella foto) (1925-2003), brano eseguito in prima assoluta dall’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam: nel 1989 Nikolaus Harnoncourt ha diretto i primi due movimenti, nel 1990 Riccardo Chailly ha presentato per la prima volta la versione completa in tre tempi. Il titolo inglese di questa composizione è scelto dall’autore tenendo conto del duplice significato di ‘restituzione’ e di ‘interpretazione’: ci vengono restituiti, attraverso il ‘restauro’ compiuto da Berio, e nella sua interpretazione, i frammenti di una Sinfonia in re maggiore che fu l’ultimo progetto sinfonico di Schubert, brutalmente interrotto dalla morte prematura. Berio, come egli stesso spiegò, non ha voluto tentare un’impossibile e arbitraria ricostruzione; ma ha proposto un restauro e una sua personale lettura degli abbozzi, strumentandoli, completandoli e inserendo nelle lacune tra un frammento e l’altro un ‘cemento musicale’, un tessuto connettivo che assume la funzione del muro intonacato nei pezzi perduti di un affresco; ma che offre ben altre suggestioni nello svolgersi del tempo musicale. Intessuto di materiali schubertiani, fittamente rielaborati in modo da suscitare reminiscenze vaghe, iridescente e arcano, questo ‘intonaco’ è tuttavia manifestamente altra cosa rispetto ai frammenti della sinfonia. Esalta la bellezza dei frammenti schubertiani circondandoli di un’aura struggente, facendone percepire poeticamente la distanza dal nostro oggi. Si può forse osservare che con il suo restauro Berio pone in luce anche uno degli aspetti più originali del pensiero di Schubert, la sua vocazione a definire un tempo musicale libero e aperto, dissolto e sottratto a ogni linearità. Schubert lo crea in opere compiute, Berio lo riscopre nei materiali frammentari della Sinfonia in re maggiore e nella libertà con cui ne rispetta le lacune.
La Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven (1770-1827) è forse la più universalmente conosciuta tra le sinfonie del tedesco – con le quattro lapidarie note del celebre attacco, «il destino che batte alla porta» come pare lo stesso Beethoven ebbe a dire – ma è senz’altro la più paradigmatica del sinfonismo beethoveniano. Ebbe una genesi particolarmente lunga e complessa: il maestro di Bonn cominciò a comporla all’epoca del compimento dell’Eroica, vi si dedicò intensamente soprattutto nel 1807, per portarla a termine, dopo numerosi rifacimenti, nei primi mesi del 1808. La prima esecuzione pubblica ebbe luogo il 22 dicembre del 1808 al Theater An der Wien di Vienna, in un concerto tutto beethoveniano diretto dall’autore. Fin dalle prime esecuzioni la composizione suscitò l’entusiasmo della critica: spicca su tutte la recensione di E. T. A. Hoffman, che ne sottolineò l’intima connessione delle frasi musicali: «Spesso questa parentela si manifesta chiaramente all’uditore, quand’egli l’ode nel legame di due frasi, oppure la scopre nella comune base tonica di due frasi diverse; ma una parentela ancora più intima, che non ha bisogno di manifestarsi in simili modi parla spesso dallo spirito allo spirito ed è appunto questa che domina fra i vari temi dei due Allegri e del Minuetto, e manifesta meravigliosamente la genialità di pensiero del maestro».
In concomitanza con il concerto diretto da Chauhan, si rinnovano gli incontri di approfondimento sui programmi musicali: la prima di venerdì 9 giugno 2023 sarà infatti preceduta da una conferenza a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle ore 19.20 alle ore 19.40 illustrerà le musiche di Berio e Beethoven.
I biglietti per il concerto – da € 10,00 a € 90,00, ridotto abbonati da € 10,00 a € 50,00 – sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. Main partner Intesa Sanpaolo.
Alpesh Chauhan
È direttore ospite principale della Düsseldorfer Symphoniker Orchestra, direttore associato della bbc Scottish Symphony Orchestra e direttore musicale della Birmingham Opera Company. Gli appuntamenti più importanti di questa stagione includono debutti con la Oslo Philharmonic, Seattle Symphony con Hilary Hahn, Hallé Orchestra, dso Berlin, Melbourne, Adelaide e North Carolina Symphony Orchestras, Poznan Philharmonic, Auc-kland Philharmonia, Orchestra Sinfonica dell’India e il ritorno alla London Philharmonic, Orchestra Sinfonica Nazionale rai, Filarmonica Toscanini, Fenice, bbc Symphony al Barbican, la City of Birmingham Sympho-ny Orchestra e la Antwerp Symphony, nonché vari progetti di registrazio-ne e sinfonia con la bbc Scottish Symphony Orchestra e la Düsseldorfer Symphoniker, e progetti comunitari con la Birmingham Opera Company. Appare spesso come direttore ospite con importanti orchestre internazionali tra cui London Philharmonic Orchestra, Philharmonia, bbc Symphony (più recentemente la Nona Sinfonia di Bruckner), London Symphony Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra, bbc Philharmonic, Orchestre National de Lille, Orchestra Sinfonica Nazionale rai, Malmö Symphony Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra e bbc National Orchestra of Wales. Gode anche di collaborazioni con solisti illustri quali Nicola Benedetti, Colin Currie, Pablo Ferrández, Veronika Eberle, Ilya Gringolts, Benjamin Grosvenor, Stephen Hough, Leila Josefowicz, Pavel Kolesnikov, Johannes Moser, Arcadi Volodos e cantanti come Karen Cargill, Markus Werba e Christianne Stotijn tra gli altri. Dopo il suo eccezionale debutto nel 2015, è stato nominato direttore principale della Filarmonica Arturo Toscanini a Parma e ha eseguito e registrato gran parte del grande repertorio sinfonico, tra cui un ciclo completo delle Sinfonie di Brahms. Accanto al Rheingold, altri titoli importanti includono Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič, West Side Story e Turandot al Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia. Appassionato sostenitore dell’educazione musicale per i giovani, è un attivo sostenitore degli Awards for Young Musicians, un’organizzazione benefica britannica che sostiene giovani di talento provenienti da ambienti svantaggiati nei loro viaggi musicali. Ha anche lavorato con gruppi come la National Youth Orchestra of Scotland e le orchestre sinfoniche del Royal Conservatoire of Scotland e il Royal Northern College of Music. È stato il direttore del film bbc Ten Pieces 2015 che ha portato il mondo della musica classica nelle scuole secondarie in tutto il Regno Unito.
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