Gioachino Rossini compose lo Stabat Mater nell’ultimo
periodo della sua esistenza, dopo il ritiro dalle scene teatrali il
seguito al Guillaume Tell dato a Parigi nel 1829. Il
brano gli era stato commissionato dal potente arcidiacono di Madrid,
don Manuel Fernández Varela, durante un viaggio in Spagna compiuto
nel 1831. Il testo della sequenza, attribuito a Jacopone da Todi, fu
diviso dal compositore in dodici numeri musicali, ma le cattive
condizioni di salute lo costrinsero a scriverne solo sei (nn. 1, 5,
6, 7, 8, 9) e ad affidare i rimanenti a Giovanni Tadolini, un
compagno di studi giovanili presso la scuola bolognese di padre
Mattei. La partitura, così montata, fu eseguita a Madrid, il Venerdì
Santo 1833. Dopo la morte di Varela, il manoscritto fu venduto dagli
eredi, e, nel 1841, giunse nelle mani dell’editore parigino
Aulagnier che avrebbe voluto stamparlo, se non che Rossini pose il
veto e, d’accordo con il proprio editore Troupenas, ne completò la
composizione, riducendo a quattro i sei numeri musicati da Tadolini.
Dopo una vertenza giudiziaria, che diede parziale ragione a Rossini,
lo Stabat Mater fu eseguito con grande successo al
Théâtre de la comédie italienne di Parigi il 7 gennaio 1842 e, nel
marzo dell’anno successivo, all’Archiginnasio di Bologna, sotto
la direzione di Donizetti. In seguito, entrò stabilmente nel
repertorio, insieme alla Petite messe solennelle, come uno dei
capolavori della musica sacra ottocentesca.
Lo Stabat Mater di Rossini sarà introdotto dal mottetto eucaristico «Ave verum corpus» KV 618: tra le ultime composizioni di Mozart, rappresenta forse una delle pagine più pure e più legate al mondo sacro, ovviamente per il testo utilizzato ma anche per la purezza della stesura musicale, quasi a suggerire una visione celeste. Sono poche battute per circa tre minuti di musica di rara bellezza.
In concomitanza con il concerto diretto da Chung, si rinnovano gli incontri di approfondimento sui programmi musicali: la prima di venerdì 7 aprile 2023 sarà infatti preceduta da una conferenza a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle ore 19.20 alle ore 19.40 illustrerà le musiche di Rossini e Mozart nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.
I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 130,00, ridotto abbonati da € 15,00 a € 90,00) sono acquistabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Mestre, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it. Main partner Intesa Sanpaolo.
Lo Stabat Mater di Rossini sarà introdotto dal mottetto eucaristico «Ave verum corpus» KV 618: tra le ultime composizioni di Mozart, rappresenta forse una delle pagine più pure e più legate al mondo sacro, ovviamente per il testo utilizzato ma anche per la purezza della stesura musicale, quasi a suggerire una visione celeste. Sono poche battute per circa tre minuti di musica di rara bellezza.
In concomitanza con il concerto diretto da Chung, si rinnovano gli incontri di approfondimento sui programmi musicali: la prima di venerdì 7 aprile 2023 sarà infatti preceduta da una conferenza a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle ore 19.20 alle ore 19.40 illustrerà le musiche di Rossini e Mozart nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.
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