Milano, Teatro Dal Verme
giovedì 27
marzo 2025, ore 20
sabato 29 marzo 2025, ore 17
violino Giuseppe
Gibboni
direttore Donato Renzetti
Orchestra I Pomeriggi
Musicali
Pëtr Il’ič Čajkovskij
(Votkinsk 1840 –
San Pietroburgo 1893)
Concerto per violino e orchestra in Re
maggiore op. 35
Richard Wagner
(Lipsia 1813 –
Venezia 1883)
Idillio di Sigfrido
Sergej
Prokof'ev
(Soncivka 1891 – Mosca 1953)
Sinfonia n. 1 in Re
maggiore op. 25 “Classica”
Importanti ritorni nell’80a stagione concertistica 2024/2025 dei Pomeriggi Musicali “80 anni suonati”: giovedì 27 (ore 10 e ore 20) e sabato 29 marzo (ore 17) al Teatro Dal Verme di Milano torna attesissimo sul podio Donato Renzetti – illustre maestro della scuola italiana di direzione – insieme al giovane violinista Giuseppe Gibboni (foto a destra), che nel 2021, ha conquistato il 56º Premio Paganini di Genova, primo italiano dopo 24 anni.
In programma tre pagine celebri del repertorio, scritte nell’arco di cinquant’anni, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: il Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1878), l’Idillio di Sigfrido di Richard Wagner (1870) e la Sinfonia n. 1 in Re maggiore op. 25 “Classica” di Sergej Prokof'ev (1918).
Il Concerto per violino di Čajkovskij, composto nel 1878, – tra le pagine più amate nelle sale da concerto – si apre con una nota di serenità e freschezza, derivata dalla riacquistata felicità creativa del compositore che, pochi giorni prima dell’inizio della sua stesura, nel marzo 1878, rivela di essere stato colpito dalla Symphonie espagnole di Lalo. Nelle note di sala, Raffaele Mellace ricorda che «quello di Čajkovskij è il primo concerto per violino d’un compositore russo insediatosi stabilmente in repertorio anticipando la proliferazione novecentesca, di cui darà due splendidi esempi, […] Sergej Prokof’ev». Caratterizzato dalla qualità eccezionalmente melodica e cantabile il brano da ampio spazio al virtuosismo del solista sebbene richieda un’esecuzione “con molta dolcezza” per rendere piena giustizia alla sua intensa liricità e al dialogo raffinato tra solista e orchestra.
L’Idillio di Sigfrido affonda le sue radici in una vicenda personale di Richard Wagner. Il brano, che trae ispirazione dall’amore maturo del compositore per Cosima – figlia di Liszt, nata il 6 giugno 1869 e sposata con Wagner nel 1870 – le fu donato dopo un concerto familiare nella villa di Tribschen, organizzato nella mattina di Natale dello stesso anno, 33° compleanno della donna. La partitura, inizialmente battezzata “Idyll” e pubblicata nel 1878, si sviluppa in forma sonata e integra temi tratti da un quartetto d’archi abbozzato nel 1864 (poi transitati nell’omonima seconda giornata del Ring), conferendo alla composizione una dimensione intimamente personale e di profonda espressività.
La Sinfonia “Classica” di Sergej Prokof’ev, scritta tra il 1916 e il 1918, fu presentata per la prima volta il 21 aprile 1918 a Pietrogrado. Pur essendo stata concepita in un periodo di grandi sconvolgimenti politici, la composizione non trasuda il dramma della rivoluzione, bensì si distingue per l’orientamento neoclassico che richiama il sereno orizzonte espressivo di Haydn. Il movimento d’apertura, in forma sonata, si sviluppa in un Allegro frizzante, seguito da un Larghetto elegante e da una Gavotte danzante, per giungere infine a un Finale vivace e travolgente, che sottolinea la capacità del giovane compositore di fondere tradizione e innovazione.
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