Istituzione Universitaria dei Concerti
I CONCERTI DELL’AULA MAGNA
80a Stagione 2024 | 2025
Sabato 22 marzo . ore 17.30
Beethoven / Schönberg / Boulez (II)
Quartetto Diotima
Yun-Peng Zhao violino
Léo Marillier violino
Franck Chevalier viola
Alexis Descharmes violoncello
Lenneke Ruiten soprano
In occasione del 150° anniversario
della nascita di Arnold Schönberg
e del centenario della nascita di
Pierre Boulez
Arnold Schönberg
Quartetto n. 2
in fa diesis minore op. 10
Pierre Boulez
Livre pour Quatuor
(movimenti IIIa, IIIb, IIIc e V revisione del 2012)
Ludwig van Beethoven
Quartetto n.
13 in si bemolle maggiore op. 130 con Grande Fuga op. 133
In occasione del 150° anniversario della nascita di Arnold Schönberg e del centenario della nascita di Pierre Boulez, l’Istituzione Universitaria dei Concerti propone sabato 22 marzo alle 17.30 in Aula Magna il prestigioso Quatuor Diotima (nella foto in alto di Michel Nguyen) in un nuovo ciclo di concerti dal titolo Beethoven / Schönberg / Boulez. Il quartetto francese è uno degli ensemble da camera più richiesti al mondo, da sempre molto attento alla musica di oggi, che proietta una nuova luce sui capolavori del XIX e XX secolo, in particolare su Beethoven, Schubert e la Seconda Scuola Viennese (Schoenberg, Berg e Webern). In questo secondo concerto del ciclo, il quartetto presenta quattro movimenti del Livre pour Quatuor di Boulez insieme al quartetto n.13 di Beethoven e al secondo quartetto di Schönberg che vede la partecipazione del soprano olandese Lenneke Ruiten (nella foto a destra).
Quando chiedemmo un incontro a Pierre Boulez, per spiegargli il nostro progetto Beethoven-Schoenberg-Boulez - raccontano i musicisti del Quatuor Diotima - lui ne fu subito sedotto. I suoi assistenti ci contattarono per fissare delle sessioni di lavoro subito nei giorni successivi. Durante questo primo incontro, abbiamo parlato di Schoenberg e Beethoven. Sapeva quei pezzi a memoria! E ci ha spiegato i problemi che aveva con il suo quartetto d'archi: non gli piaceva il fatto che le orecchie degli esecutori non potessero controllare il processo e che il primo violino dovesse dare spunti e battere il tempo in continuazione: per questo motivo aveva deciso di non lavorare con alcuni quartetti su questo pezzo! Era anche consapevole del fatto che la maggior parte dei tempi era impossibile da suonare e che molti gesti erano contrari allo strumento. Dare un'incarnazione più pratica e strumentale alle sue idee musicali originali è diventato l'obiettivo principale del lavoro fatto con lui negli anni a seguire.
Abbiamo lavorato con Boulez per la prima volta a Baden-Baden nel luglio 2011: sessioni di lavoro molto intense durante tre giorni, cene lunghissime solo tra lui e noi quattro. Un'esperienza incredibile, poter parlare con lui faccia a faccia per ore. Avevamo tantissime domande e lui era così appassionato e paziente! Ricordi incredibili! Ci disse anche che ci avrebbe dato il manoscritto del quarto movimento come regalo di Natale, così andò alla Fondazione Sacher e noi ricevemmo il nostro regalo di Natale! (…) L’ultima volta che l'abbiamo visto è stato al festival di Lucerna 2013, quando è venuto a sentire il suo pezzo che stavamo suonando lì. Sarebbe una bugia dire che eravamo i più stretti amici di Pierre Boulez, naturalmente, perché il divario generazionale non induceva a un'eccessiva familiarità. Ma abbiamo avuto la fortuna di essere gli ultimi musicisti ad aver lavorato così intensamente con lui, e quella stessa differenza di età è stata preziosa per la trasmissione musicale.
Nessun commento:
Posta un commento