Il regista Luca Orsini vede in Tosca, ultimo titolo della Stagione d’Opera 2025 del Teatro Alighieri, una storia di riscatto femminile finito in tragedia, mentre per il direttore d’orchestra anglo-canadese Henry Kennedy l’obiettivo è “tenere un piede radicato nella ricchezza del XX secolo e l’altro ben saldo nel XXI secolo, pronto, cent’anni dopo la morte di Puccini, a fare il prossimo passo”. La riflessione su Tosca comincia con l’incontro Prima dell’opera: martedì 25 marzo, alle 18 nel Salone Nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste (piazza Kennedy), la conversazione sarà guidata da Carla Moreni, critico musicale del Sole24Ore e docente di Storia del teatro al Conservatorio di Milano. Il nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca sarà invece in scena all’Alighieri venerdì 28 marzo alle 20.30 e domenica 30 alle 15.30.
La Roma della Tosca in arrivo da Lucca è una città di sotterfugi e intrighi evocata dalle scene di Giacomo Andrico, dai costumi di Rosanna Monti e dalle luci di Tiziano Panichelli. Nei panni della protagonista c’è Marily Santoro, mentre Cavaradossi e Scarpia sono rispettivamente Vincenzo Costanzo e Devid Cecconi (nella recita di domenica il ruolo sarà di Massimo Cavalletti). Omar Cepparolli interpreta Angelotti, Alfonso Zambuto è Spoletta, Nicolò Ceriani il sagrestano, Eugenio Maria Degiacomi è Sciarrone, Paolo Breda Bulgherini un carceriere e Dalia Spinelli un pastore. Henry Kennedy, già allievo dell’Accademia dell’opera italiana di Riccardo Muti nel 2021, occupa il podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre il Coro Archè è preparato da Marco Bargagna e il Coro di voci bianche Puccini 100 da Angelica Ditaranto e Niccolò Bartolini.
(foto di Andrea Trifiletti//Augusto Bizzi)
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