sabato 4 maggio 2024

BOLOGNA FESTIVAL / 7 MAGGIO / Andras Schiff dirige dal pianoforte due Concerti di Mozart

 

Martedì 7 maggio 2024 ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
Cappella Andrea Barca
András Schiff pianoforte, direzione
 
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto in do maggiore KV 503 per pianoforte e orchestra
Franz Joseph Haydn Sinfonia n.99 in mi bemolle maggiore Hob.I:99
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto in do minore KV 491 per pianoforte e orchestra

Martedì 7 maggio ore 20.30, Teatro Auditorium Manzoni, la rassegna Grandi Interpreti di Bologna Festival prosegue con il concerto di András Schiff (nella foto di Peter Fischli - Luzern), nella doppia veste di pianista e direttore, con la sua orchestra Cappella Andrea Barca, orchestra fondata nel 1999 e cresciuta negli anni come l’interprete ideale del repertorio strumentale del classicismo viennese. Schiff dirige dal pianoforte il Concerto in do maggiore KV 503 e il Concerto in do minore KV 491, due concerti di Mozart che incorniciano una delle leggendarie Sinfonie “londinesi” di Haydn, la Sinfonia n.99 in mi bemolle maggiore. È un programma dedicato proprio ai maggiori compositori del classicismo viennese, costruito, nelle intenzioni del grande pianista ungherese, prestando attenzione anche all’affinità tra le diverse tonalità dei brani prescelti. Pianista, direttore e organizzatore musicale András Schiff è stato insignito lo scorso marzo del Premio “Una vita per la musica”, autentico Maestro che ha dedicato la sua vita d’artista «all’approfondimento e alla diffusione della più alta tradizione della musica occidentale. Da Johann Sebastian Bach a Mozart, da Beethoven a Schubert. La sua arte pianistica si distingue non solo per il magistero tecnico e il rispetto del testo. Ma per la fedeltà a una qualità di bellezza intima e agile, spiritosa, senza riempimenti retorici, sempre lontana da ogni facile effetto. “Classica” nel senso più vero del termine». András Schiff non è infatti il tipico virtuoso che elettrizza le folle con pose esteriori; è piuttosto un filosofo della tastiera che scava il suono e la struttura con risultati rigorosi rispetto alla tradizione.
 
Composto nel 1786, il Concerto in do minore KV 491 apre il secondo periodo del concertismo pianistico mozartiano con diversi dati di novità, a partire dalla scelta della tonalità di do minore, carica di misteriose associazioni notturne, e dalla strumentazione che sommando gli oboi ai clarinetti realizza un livello di ricchezza timbrica mai raggiunto in precedenza. Trascorrono pochi mesi e il 4 dicembre 1786 Mozart compone il Concerto in do maggiore KV 503, che rispetto al precedente appare più monumentale nell'orchestrazione, essendo destinato ad esecuzioni di una certa solennità.
Ritornato a Vienna nel 1793, due anni dopo la morte di Mozart, Haydn scrisse la Sinfonia n.99 in mi bemolle maggiore, la settima delle sue "sinfonie londinesi", così denominate perché destinate ad essere eseguite nella capitale britannica. Recensendo la prima esecuzione londinese del 10 febbraio 1794, il Morning Chronicle scrisse che “essa eccita e blandisce ogni emozione dell'anima”. Sinfonia in cui per la prima volta Haydn fa uso dei clarinetti, ebbe grandissimo successo di pubblico, tanto che il primo movimento fu bissato.
 

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