lunedì 13 maggio 2024

ACCADEMIA DI SANTA CECILIA - IL CORO DELL'ACCADEMIA PER BRAHMS, SCHUMANN ED ELGAR

 

mercoledì 15 maggio ore 20.30 
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Sinopoli
 
Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Andrea Secchi
corni Guglielmo Pellarin, Damiano Servalli, Tommaso Ruspa, Leo Francesco Miceli
arpa Coline-Marie Orliac
pianoforti Mirco Roverelli, Monaldo Braconi
 
Brahms Vier Gesänge op. 17 per coro femminile, arpa e 2 corni   
Schumann Jagdlieder op. 137 per coro maschile e 4 corni
Brahms Waldesnacht op. 62 n. 3 per coro
Elgar From the Bavarian Highlands op. 27 per coro e pianoforte a 4 mani  

Il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia diretto da Andrea Secchi sarà il protagonista del concerto da camera di mercoledì 15 maggio ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli), con un programma che comprende musiche di Brahms, Schumann ed Elgar. Il Coro vanta una tradizione secolare: le origini dell’Accademia sono infatti legate proprio alla pratica del canto corale. Nella seconda metà del ’500 alcuni Cantori elessero Presidente Giovanni Pierluigi da Palestrina fondando l’Accademia e dalla fine dell’Ottocento il Coro partecipa alle esecuzioni del repertorio sinfonico-vocale. Negli ultimi anni ha avuto anche prestigiose collaborazioni con orchestre quali i Wiener Philharmoniker, il Concertgebouw di Amsterdam, l’Orchestra del Festival di Lucerna, l’Orchestre National de France e l’Orchestre de la Suisse Romande con la quale ha eseguito lo scorso 1°, 2 e 3 maggio il Requiem di Verdi diretto da Myung-Whun Chung. Recentissima anche la residenza al Festival di Pasqua di Salisburgo 2024 dove ha preso parte alla Gioconda di Ponchielli e al Requiem di Verdi.
Diretto da questa stagione da Andrea Secchi (nella foto a sinistra, di Efdoardo Piva/Teatro Regio Torio), in precedenza Maestro del Coro del Teatro Regio di Torino, il Coro aprirà la serata con i Quattro canti op. 17 per coro femminile composti nell’estate del 1859 ad Amburgo da Johannes Brahms. I testi sono di Friedrich Rupert, William Shakespeare, Joseph von Eichendorff e del ciclo di Ossian nella traduzione di Herder mentre l’accompagnamento strumentale, quanto mai originale, è affidato all’arpista francese Coline-Marie Orliac, già ospite dei Berliner Philharmoniker e della Philadelphia Orchestra, e a due corni, strumento particolarmente caro al compositore. Quindi sarà la volta dei cinque Canti di caccia op. 137 per coro maschile e quattro corni, su testi di Heinrich Laube, composti nel 1849 da Robert Schumann e richiamano le atmosfere romantiche del Franco cacciatore di Weber. Seguirà Waldesnacht su testo di Paul Heyse (per coro misto) probabilmente composto da Brahms nel 1874 e terzo dei Sette Lieder op. 62. Chiudono la serata, in prima esecuzione ceciliana (così come i Canti di caccia schumanniani) i sei canti che compongono From the Bavarian Highlands composti dal britannico Edward Elgar nel 1895 sull’onda delle impressioni suscitate dai paesaggi e dalle montagne della Baviera, dove Elgar per alcuni anni trascorse le sue vacanze estive insieme alla moglie, Caroline Alice Elgar, autrice dei testi. 

 


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