martedì 7 maggio 2024

Un trio al femminile chiude la stagione De Sono con musiche di Schubert e Brahms

 

Vienna da camera
Mercoledì 15 maggio 2024 | Ore 20:30
Conservatorio "G. Verdi", Piazza Bodoni, Torino

 Margherita Succio, violoncello
Beatrice Spina, violino
Chiara Biagioli, pianoforte 

Franz Schubert
Sonata in la minore D. 821 “Arpeggione”
Johannes Brahms
Trio in si maggiore
per violino, violoncello e pianoforte op. 8 n. 1

La stagione De Sono si conclude con il concerto di mercoledì 15 maggio al Conservatorio «G. Verdi», Vienna da camera, dedicato alla grande tradizione cameristica viennese.
In scena un ensemble al femminile, costituito da strumentiste sostenute nel presente e recente passato dall’Associazione: Margherita Succio (violoncello), Beatrice Spina (violino) e Chiara Biagioli (pianoforte) sono chiamate ad eseguire la Sonata per arpeggione D. 821 di Franz Schubert e il Trio op. 8 di Johannes Brahms.
 


Borsista De Sono per l’anno 2023, Margherita Succio (foto Adela) si è diplomata in violoncello al Conservatorio di Alessandria, con 110/110 e lode e menzione speciale e grazie a una borsa di studio della De Sono sta ottenendo il suo secondo Master presso il Conservatorio di Maastricht. Il primo titolo di perfezionamento- il Master of Art in Music Performance Classical - è stato conseguito nel 2022 all’Hochschule der Künste Bern, con la votazione Excellent e la menzione “with distinction”. Durante la sua permanenza all’HKB ha vinto la prestigiosa borsa di studio svizzera ESKAS, ha ricevuto il sostegno della Foundation Boubo Music di Basilea, il Premio Roscini- Padalino e Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e il Pirastro Young Artist Prize dell’EMF di Monaco. Svolge un’intensa attività concertistica e si esibisce nelle più prestigiose sale italiane ed europee; ha fondato con Paolo Andreoli e Cesare Pezzi il Trio Antares ed è entrata nell’organico dei Chaarts Chamber Artists di Zurigo. All’attività di interprete affianca il lavoro di ricerca: è tra gli autori della rivista «Quinte Parallele», per la quale ha ideato la rubrica Violoncello In-Audito, e della collana Bach: Concerti Brandeburghesi, edita da Carocci.
 

Diplomata a soli sedici anni con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore al Conservatorio di Novara, la violinista Beatrice Spina è stata una delle più giovani borsiste della De Sono, grazie al cui sostegno ha ottenuto il Master di II livello al Conservatorio di Padova nel 2019; nel 2020 ha proseguito i suoi studi presso il Conservatorio di Amsterdam e recentemente ha conseguito il Master in Musical Performance al Conservatorio di Lugano. Attualmente frequenta il corso Formazione solistica alla Hochschule für Musik und Darstellende Kunst di Mannheim. Ha al suo attivo numerosi concerti come solista con orchestra, in duo e in varie formazioni cameristiche per importanti rassegne, tra cui MITO- Settembre Musica e Unione Musicale; ha ottenuto inoltre importanti riconoscimenti in numerosi concorsi nazionali e internazionali.
 

Pianista, Chiara Biagioli dopo il diploma di laurea con il massimo dei voti, lode e menzione al Conservatorio di Torino, ha conseguito il PSC degree presso il Colburn School Music Conservatory di Los Angeles e il Master in pianoforte solista alla Hochschule für Musik und Tanz di Colonia, grazie al contributo di una borsa di studio della De Sono. In questo momento si sta perfezionando a Perugia ed è assistente della classe di pianoforte di Claudio Voghera al Conservatorio di Torino. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, è impegnata con una vivace attività concertistica e fa parte di diverse formazioni cameristiche, con le quali ha suonato in duo e trio in sale prestigiose in numerose rassegne concertistiche in Italia e all’estero. Tra i prossimi impegni, eseguirà insieme ad Angela Hewitt e l’Orchestra da Camera di Perugia il Concerto per quattro pianoforti e archi BWV 1065 di J.S. Bach per l’inaugurazione della stagione del Trasimeno Music Festival.
 
Il programma del concerto si apre con la Sonata in la minore D. 821 “Arpeggione” di Franz Schubert, scritta nel 1824 per lo strumento omonimo, inventato dal liutaio viennese Johann Georg Staufer. L'arpeggione era un ibrido tra il violoncello e la chitarra: suonato con l'arco e tra le ginocchia come il violoncello, contava sei corde come la chitarra, della quale riprendeva anche la forma della cassa e l'aspetto della tastiera. Nel giro di pochi anni lo strumento cadde in disuso, trascinando nell’oblio anche la Sonata di Schubert e si dovette attendere il 1871 per assistere alla rinascita del lavoro in una nuova edizione arrangiata per violoncello (o violino) e pianoforte.
La seconda parte del concerto prevede l’esecuzione del Trio per pianoforte e archi n. 1 in si maggiore, op. 8 di Johannes Brahms. Composto nel 1853, il trio sarebbe rimasto per tutta la vita uno dei lavori più cari allo stesso Brahms, come conferma la stessa revisione del 1890, quando venne ritoccato e sfrondato di quella ridondanza giovanile che ne appesantiva alcuni passaggi. Di conseguenza, l’opera attuale è una magica sovrapposizione delle migliori caratteristiche espressive dei due periodi estremi della creatività brahmsiana: il travolgente slancio melodico giovanile e la lirica concisione del periodo maturo.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sulla piattaforma Eventbrite.

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