mercoledì 15 ottobre 2025

“Intrecci di vento e di corde” , pagine per flauto e chitarra a Firenze il 24 ottobre


“Intrecci di vento e di corde” è il titolo del concerto per flauto e chitarra proposto dall'Accademia Fiorentina Pro Arte venerdì 24 ottobre alle 21 presso la Chiesa di Santa Maria a Converciano, via Domenico M.Manni, Firenze.
Protagoniste, la flautista Federica Baronti e la pianista Serena Rinaldi, in una antologia di pagine (per lo più trascrizioni per i due strumenti) di Schubert, Chopin, Satie, Tarrega, Benedetto Mardello. Meritano una segnalazione particolare tre autori di non frequente ascolto, come Johannes Donjon (1839-1912), allievo di Jean-Louis Tulou, e che fu primo flautista all'Opéra di Parigi. Le sue composizioni per flauto includono opere che hanno trovato un posto stabile nel repertorio flautistico francese. Interessante anche la 'riscoperta' di Vittorio Monti (Napoli, 6 gennaio 1868 – 20 giugno 1922) compositore, violinista e direttore d'orchestra italiano. Monti a Napoli studiò violino e composizione al Conservatorio di San Pietro a Majella con il violinista Pinto e composizione con il maestro Paolo Serrao.
Intorno al 1900, dopo essersi ulteriormente perfezionato in violino con Camillo Sivori, ottenne un incarico come direttore dell'Orchestra Lamoureux a Parigi dove scrisse diversi balletti, pantomime e operette, tra cui Noël de Pierrot.
La sua composizione più famosa è la Csárdás, scritta nel 1904 e suonata da tutte le orchestre gitane.
Sempre nel 1904, il giorno 18 maggio, venne data in prima assoluta al Teatro Costanzi di Roma la sua operetta in un atto Mam'zelle Frétillon, di cui è autore anche del libretto.
Terzo autore meno conosciuto è Jean Baptiste Loeillet (6 luglio 1688 – c. 1720), che in seguito si autoproclamò Loeillet de Gant , compositore fiammingo, nato a Gand . Trascorse la maggior parte della sua vita in Francia al servizio dell'arcivescovo di Lione , Paul-François de Neufville de Villeroy. Scrisse molte opere per flauto dolce , tra cui sonate a tre , sonate senza accompagnamento per 2 flauti dolci e sonate soliste. Morì a Lione intorno al 1720. Loeillet aggiunse "de Ghent" al suo cognome per evitare confusione con il cugino, Jean-Baptiste Loeillet di Londra (1680-1730), noto musicista e compositore londinese. I nomi simili hanno spesso causato confusione e attribuzioni errate di opere. Tra le sue opere certe sonate per flauto dolce e basso continuo, che furono stampate ad Amsterdam nel 1710 e nel 1717 e ristampate a Londra da Walsh & Hare nel 1712 e nel 1722. Pagine ai tempi decisamene 'popolari' definite da Duarte definì "nello stile di Corelli " e di impronta decisamente barocca.
Sergio Albertini (c) 2025



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