Bozzetti di Emanuele Luzzati e Sylvano
Bussotti.
Figurini di Eugenio Guglielminetti e Jarmila
Konečná-Ditrichová
Il Teatro Regio è il primo
archivio teatrale italiano a vincere il bando “Musei,
Archivi e Biblioteche” promosso da Wikimedia Italia, il
capitolo italiano di Wikimedia Foundation Inc. che in Italia sostiene
Wikipedia e tutti i progetti fratelli. Un riconoscimento importante
che premia il progetto di apertura e condivisione online di un ampio
segmento del suo patrimonio storico e artistico. Oltre 2.000
immagini di bozzetti di scena e figurini teatrali, datati tra
il 1969 e il 2019 e custoditi nell’Archivio
Storico del Regio, sono ora accessibili a tutti nel mondo grazie alla
piattaforma Wikimedia Commons.
Il 28 ottobre, a conclusione del progetto, il Teatro in collaborazione con Wikimedia Italia organizza un’“editathon” riservata alla comunità dei membri della community di Wikimedia. Il termine, composto dalle parole edit e marathon, si riferisce a un evento in cui i contributori creano, modificano e migliorano gli articoli su un tema, soggetto o su un tipo specifico di contenuto, avendo prima ricevuto una formazione dedicata. Le voci di Wikipedia, già esistenti o create appositamente nell’occasione, saranno arricchite con le informazioni e i media pubblicati dal Teatro: sarà per esempio possibile integrare le voci sulle grandi opere del repertorio o sugli artisti coinvolti con bozzetti e figurini.
Grazie a questo progetto viene infatti reso liberamente accessibile un patrimonio iconografico di grande valore — afferente circa 132 produzioni — che racconta la creatività espressa in mezzo secolo per il Regio da circa 70 registi — da Sylvano Bussotti a Luca Ronconi, da Ettore Scola a Pier Lugi Pizzi — e dai loro team creativi, composti da oltre 140 artisti che hanno fatto la storia della rappresentazione e del costume teatrale (e spesso anche cinematografico): da Margherita Palli a Luisa Spinatelli, da Carlo Diappi a Luciano Ricceri, da Vera Marzot a Santuzza Calì, quando non essi stessi artisti prestati alla scena come Aligi Sassu, Emanuele Luzzati e Mimmo Paladino.
Questo progetto promuove l’accesso libero, lo studio e il riuso dei materiali da parte della comunità sia nazionale che internazionale, grazie al corredo di dati e di informazioni pubblicati anche in lingua inglese. Si tratta dunque di un importante risultato che si inserisce nelle azioni intraprese negli ultimi anni e volte a consentire una piena riscoperta e valorizzazione di tutta la documentazione custodita dall’Archivio Storico del Teatro.
Il 28 ottobre, a conclusione del progetto, il Teatro in collaborazione con Wikimedia Italia organizza un’“editathon” riservata alla comunità dei membri della community di Wikimedia. Il termine, composto dalle parole edit e marathon, si riferisce a un evento in cui i contributori creano, modificano e migliorano gli articoli su un tema, soggetto o su un tipo specifico di contenuto, avendo prima ricevuto una formazione dedicata. Le voci di Wikipedia, già esistenti o create appositamente nell’occasione, saranno arricchite con le informazioni e i media pubblicati dal Teatro: sarà per esempio possibile integrare le voci sulle grandi opere del repertorio o sugli artisti coinvolti con bozzetti e figurini.
Grazie a questo progetto viene infatti reso liberamente accessibile un patrimonio iconografico di grande valore — afferente circa 132 produzioni — che racconta la creatività espressa in mezzo secolo per il Regio da circa 70 registi — da Sylvano Bussotti a Luca Ronconi, da Ettore Scola a Pier Lugi Pizzi — e dai loro team creativi, composti da oltre 140 artisti che hanno fatto la storia della rappresentazione e del costume teatrale (e spesso anche cinematografico): da Margherita Palli a Luisa Spinatelli, da Carlo Diappi a Luciano Ricceri, da Vera Marzot a Santuzza Calì, quando non essi stessi artisti prestati alla scena come Aligi Sassu, Emanuele Luzzati e Mimmo Paladino.
Questo progetto promuove l’accesso libero, lo studio e il riuso dei materiali da parte della comunità sia nazionale che internazionale, grazie al corredo di dati e di informazioni pubblicati anche in lingua inglese. Si tratta dunque di un importante risultato che si inserisce nelle azioni intraprese negli ultimi anni e volte a consentire una piena riscoperta e valorizzazione di tutta la documentazione custodita dall’Archivio Storico del Teatro.
.jpg)
Nessun commento:
Posta un commento