giovedì 23 ottobre 2025

Musica Insieme - Lunedì 27 ottobre al Teatro Manzoni il pianista Fazıl Say e il violinista Sergej Krylov per la prima volta insieme a Bologna

 
MUSICA INSIEME
I CONCERTI 2025|2026
XXXIX edizione
Lunedì 27 ottobre 2025 | ore 20.30
Teatro Auditorium Manzoni
(Via de’ Monari 1/2 – Bologna)
 
SERGEJ KRYLOV violino
FAZIL SAY pianoforte 

Musiche di Beethoven, Wagner, Say

Lunedì 27 ottobre 2025 alle 20.30 Musica Insieme ospiterà sul palcoscenico dell'Auditorium Manzoni di Bologna per la prima volta insieme due grandi interpreti come il violinista Sergej Krylov e il pianista Fazıl Say.


«Il nostro è un incontro tra fuochi d’artificio! - racconta al Magazine Musica Insieme il violinista Krylov (nella foto di Christian Chiodelli) - Io e Fazıl ci conosciamo “di fama” da tanti anni: ci siamo visti una volta di sfuggita. Quindi sarà la prima volta che collaboriamo, e ne siamo entrambi felicissimi. Sono certo che sarà un’esperienza strepitosa, perché per me Fazıl Say rappresenta al massimo livello la fantasia e la passione in musica».
E avremo subito prova della grande passione in musica in apertura di concerto, quando verrà eseguita la Sonata n. 9 in la maggiore op. 47 – A Kreutzer di Ludwig van Beethoven, composta tra il 1802 e il 1803, anno in cui il critico musicale presente alla sua prima esecuzione, abituato a considerare la musica da camera come discreto tappeto sonoro alle conversazioni, apostrofò l’autore come «adepto di un terrorismo artistico spinto al grottesco dall’originalità». Il brano, dalla durata inusuale di circa trenta minuti, è caratterizzato da ritmi incalzanti, conflitti fra strumenti, un cuore Andante con variazioni con picchi di virtuosismo e una “infernale tarantella” finale.  


Nel cuore di questo programma si posiziona poi il Preludio e morte di Isotta da Tristano e Isotta (1857-59), nella versione per violino e pianoforte di Fazıl Say (nella foto di Fethil Karaduman). Noto per la vaghezza armonica del Tristan-Akkord che apre il Preludio, il brano si contraddistingue per l’eccesso di cromatismo del canto finale di Isotta che trova pace solo nell’ultima battuta del brano e dell’opera.
Il concerto si concluderà con la Sonata n. 2 (2019) di Fazıl Say. Il brano, nato dalla tragedia ambientale del Monte Ida presso l’antica Troia, il cui parco naturale è stato distrutto da un incendio dovuto allo scriteriato sfruttamento del territorio, è divenuto da allora simbolo della protesta contro la devastazione del territori. A nulla hanno portato le contestazioni popolari sul territorio, alle quali si sono affiancati artisti e scrittori turchi, tra cui proprio Say, che ha eseguito il 18 agosto 2019 sul Monte Ida questa Sonata, dal significativo sottotitolo “I Doğa Katliamı” cioè “Decimazione della natura”. Questa pagina musicale ci obbliga a pensare che tutto questo può accadere ovunque e a non restare indifferenti.


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